gioco d azzardo ludopatia poker

IL BANCO VINCE SEMPRE – AL CASINÒ DI SANREMO È STATO SCOPERTO UN GIRO DI TRUFFATORI: AVREBBERO PAGATO IL "CARTAIO" LUIGI CARBONE, DETTO "SILVIO", PER INTRODURRE DEI MAZZI TRUCCATI PER VINCERE – L'UOMO INCASSAVA ALMENO 300 EURO OGNI VOLTA CHE GLI VENIVA CHIESTO METTERE LE CARTE TRUCCATE INSIEME ALLE ALTRE – A CAPO DELL’ORGANIZZAZIONE FRANCESCO RICOTTA CHE GESTIVA IL GRUPPETTO E DECIDEVA COME E QUANTO VINCERE...

POKER

(ANSA) - Per ciascun mazzo truccato introdotto tra quelli utilizzabili per le partite del gioco del punto e banco, il cartaio Luigi Carbone, detto 'Silvio', guadagnava importi di denaro variabili "ma, comunque, almeno 300 euro per volta". È quanto si legge nell'ordinanza del gip Paolo Luppi di Imperia che dispone la misura cautelare nei confronti degli appartenenti alla presunta associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al peculato e alla corruzione.

 

POKER

Dieci le persone finite sotto inchiesta. Oltre a Carbone, anche nove giocatori, quasi tutti della provincia di Torino. A capo dell'associazione c'era Francesco Ricotta "il quale - scrive il giudice - ne determinava la nascita e, detenendo il potere decisionale, agiva quale coordinatore e referente primario per tutti i sodali nell'illecita attività di truffa ai danni del Casinò di Sanremo, pianificando le condotte strumentali all'attuazione del programma criminoso" e "impartendo le direttive per il gioco del Punto e Banco, mutando le strategie e la tipologia di artifici e raggiri posti in essere per commettere le truffe ai danni del Casinò di Sanremo".

 

Secondo il giudice, Ricotta "decideva le quote di partecipazione degli associati agli utili e alle perdite derivanti dal gioco del Punto e Banco, decidendo di quali giocatori-associati servirsi per commettere le truffe" ed era anche l'unico interlocutore del 'cartaio'.

poker 4

 

Al cartaio Luigi Carbone gli inquirenti contestano non solo la consegna dei mazzi all'organizzazione affinché venissero alterati, ma anche la manomissione delle fascette: "a protezione dei mazzi di carte, apponendo quelle a firma di (...) sui mazzi alterati, e nel falsificare le firme del collega cartaio (...) per eludere i controlli della casa da gioco".

 

Ma non è tutto. Secondo gli inquirenti, i giocatori Emilio D'Eliso, Raffaele Leonardo Ferri e Luciano Rossi: "contribuivano attivamente, effettuando le giocate al tavolo del Punto e Banco del Casinò di Sanremo - si legge agli atti - con le risorse che gli venivano fornite da Ricotta, e in particolare effettuando maggiori puntate in caso di riscontrata alterazione delle carte da gioco con conseguenti vincite illecite che successivamente venivano suddivise tra gli associati".

 

poker 3

Stessa procedura per Michele Rubino, che viene considerato il "consigliere di Ricotta" e si impegnava "nella ricerca di nuovi giocatori". Anche Luigi Betti e Antonio Del Core effettuavano giocate "con le risorse che gli venivano fornite da Ricotta" e "collaborando attivamente all'alterazione delle carte da gioco del Casinò di Sanremo".

 

E se da una parte Franco De Matteis doveva "remunerare il cartaio Carbone, attraverso bonifici bancari"; il compito di Islam Amirul era di effettuare il cambio delle fiches con il denaro contante "per la quota spettante a Ricotta Francesco e per conto di quest'ultimo stante l'inibizione all'ingresso nella casa da gioco di controllare le puntate e le modalità di gioco di Del Core":

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?