“ROM? CHIAMIAMOLI ZINGARI”! - CERONETTI: “IL TERMINE ROM È DI UNA MADORNALE INSIPIENZA. SE POI VIENE CHIAMATA ROM UNA DONNA (ROMNÌ) SAREBBE COME DIRE CHE LA REGINA CLEOPATRA È DI GENERE MASCHILE E VENERE SI È RIINVENTATA GLI ORMONI”

Guido Ceronetti per “la Repubblica

 

Si fa presto a diventare un linguista disperato o un filologo maledetto: basta tentare di sradicare dall’uso una parola sbagliata che ti procura intolleranza. La lingua, dice il proverbio, uccide più della spada, in specie quando si è imparato ad usarla troppo bene.

ROM ROM

 

Una massima talmudica lo conferma: «La vita e la morte sono in mano alla lingua». Io vorrei sradicare dall’uso pubblico vulgato l’insulso Rom e ristabilire il perfetto italiano zingari. Se ne parla tanto e non sappiamo neppure come chiamarli.

 

Si dà il caso che questo linguista disperato sia stato, nella sua remota giovinezza, uno ziganologo dilettante (cioè, che ci pigliava gusto nel farlo) e che gliene sia rimasto qualcosa. Per una rivista di automobilismo avevo fatto una memorabile inchiesta su zingari e l’Automobile — avevano abbandonato le roulottes a cavalli e le famiglie nomadi si spostavano in roulottes tirate da enormi auto americane usate, le sole che si vedevano in giro — e ci lasciarono fotografarli, con modica spesa. C’era una regina, in quegli anni, italiana, Mimì Rossetto, che credo avesse su tutti i gruppi d’Europa giurisdizione. Ebbi anche, da una roulotte, un invito a cena, ma accusai dolori di stomaco, l’odore della marmitta era troppo energuméno.

 

guido ceronetti guido ceronetti

Una zingara di Saint Quen mi fece lettura di mano e trovò, misero me, che mai una donna mi avrebbe amato. Era in un bistrot tutto verde e la zingara aveva le pupille ardenti come quelle della tribù prophétique di Baudelaire. C’era un rimedio: mandare giù una pillola miracolosa di sua fabbricazione che pareva una pallina di scarabeo, e dare a lei in cambio trecento franchi.

 

Mentii: negai di possedere una tale somma, che mi avrebbe permesso di vivere a Parigi una settimana. Le pupille ardenti mi frugarono: Eppure io vedo che tu hai in tasca trecento franchi! — Li avevo, e li tenevo nascosti bene, se non proprio al sicuro. Ma guardate il bel cavaliere gagiò a cui la giovane strega zingara, mentre lo chiromanteggia, stacca dolcemente la borsa piena di scudi d’oro dalla giubba, nella pittura del sommo Merisi da Caravaggio, ai Musei Capitolini o nella galleria degli Italiani al Louvre, detta “La buona ventura”.

 

Pretendere che zingari e zingare non rubino è come volere che un’ape, posandosi sulla tua palpebra, non ti faccia vedere il Planetario. Un giorno che ziganeggiavo sui lungarni di Pisa una zingara mi chiese elemosina. L’accompagnava una deliziosa bambina che non avrebbe certo tardato molto a metterne al mondo un’altra.

guido ceronetti EUROPA guido ceronetti EUROPA

 

Faccio un’affrettata elemosina (ma per loro, lo so, è come il tributo a Cesare) e resto stupito: la ragazzina mi getta le braccia al collo per la gratitudine, mentre la sua probabile madre mi benedice con l’augurio di Venti (venti, senza sconti) Figli... Ringraziai a mia volta, con qualche scongiuro di malthusiano sfuggito alla pillola di Saint Quen.

Il più lontano documento di presenza balcanica di alcuni atzincani (nome assunto nel transito greco) è di un laconico monaco georgiano che li descrive come «ladri e indovini».

 

Abbiamo scarse smentite di queste loro caratteristiche etiche nel tempo, e il documento citato, del Monte Athos, è dell’anno Mille. Ma circa la loro storicità leggendaria discenderebbero da Caino col nome di Cheniti, portatori del segno biblico dell’intoccabilità, il tatuaggio della lettera Tau; ma da se stessi si dicevano discendenti di Cham, il figlio maledetto che rise della nudità di Noè ubriaco. (Da Cham sono fatti discendere gli Africani).

 

Vuoi vedere che la misteriosa amata del Cantico dei Cantici è una zingara? «Io sono nera ma sono bella, figlio di Ierushalem » (Cant. 1,5). Quando investirono l’Europa, con armi, carri, cavalli e voivodi, il tipo zingaro era di pelle nerissima, per la non più contestabile loro origine indiana dai fuori casta.

guido ceronetti x guido ceronetti x

 

Posso ziganeggiare a lungo, rivoltando letture e memorie, e provare che il termine Rom, volendo designare una comunità zingara, è del tutto inutilizzabile. È improprio e di uso limitato nella loro stessa lingua.

 

Traducibile con maschio, marito, genericamente uomo, la nostra eufemizzazione forzata è, nell’ostinarsi a ruttare Rom Rom, di una madornale insipienza. Se poi viene chiamata Rom una donna (romnì) sarebbe come dire che la regina Cleopatra è di genere maschile e Venere si è riinventata gli ormoni.

 

In Italia (a Roma i primi gitani sono segnalati dal 1422 e subito, presentandosi come cristiani perseguitati in Egitto, ottennero una bolla papale di benevolenza da Martino V), il loro nome fu a lungo incerto, per lo più proveniva dal greco; cingàni, atzingàni, tzigani, egiziani; alla fine prevalse la derivazione dal tedesco Zigeuner, italiano zingari.

Ceronetti Ceronetti

 

Non li chiamiamo Tzigani, come in Francia, perché da noi il meraviglioso tango “Violino tzigano” evoca musica e orchestre della «dolce terra d’Ungheria » ma a un secolo dalla migrazione europea cingàni era il nome più diffuso, specie nel nord-est e nei domìni veneziani. E qui ci sta bene una piccola riflessione sul dipinto più enigmatico e d’impronta neopagana dell’arte italiana.

 

LA TEMPESTA DI GIORGIONE LA TEMPESTA DI GIORGIONE

Quando l’onnipotente mano di Giorgione da Castelfranco fece “La Tempesta” oggi alle Gallerie dell’Accademia, l’artista la chiamò La Cingàna (o L’Acingàna). Dunque l’anonima figura seminuda che sta allattando è una zingara di pelle chiara o voluta bianca ed è il cuore della visione. La radiografia ha rivelato che al posto del soldato in simmetria a sinistra c’era una precedente figura nuda, ma il soldato è là per proteggere la madre e il bambino che tetta da una sciagura incombente, alla quale la folgore in mezzo al cielo allude.

 

Nel 1510 Giorgione morì, poco più che trentenne, per la folgore pestofora che vediamo nel cielo tempestoso, funesto presagio, che si riflette nel volto impressionantedella Cingàna, triste, allarmato, angosciato, indicibile.

 

LA TEMPESTA DI GIORGIONE DETTAGLIOLA TEMPESTA DI GIORGIONE DETTAGLIO

La spaventosa strage mondiale di mestieri ereditari, oggi con pochi superstiti ha tolto agli tzigani sedentari i redditi più onesti (calderai, ramaioli, impagliasedie, maniscalchi, fabbri di forgia, lustrascarpe, aurari o setacciatori d’oro) e accresciuto il numero dei nomadi, dediti alle attività illegali. A certe famiglie migranti la Romania monarchica non permetteva il soggiorno, nei villaggi, al di là di tre giorni (Popp-Serboianu, storico e grammatico tuttora molto autorevole).

 

Amati dal popolo, e in maggioranza sedentarizzati, sono invece i Lautari (violinisti, mandolinisti, cembalisti), ma da noi non vengono che poveri strimpellatori, ai quali io dò vistose elemosine. Famosi erano gli Ursari, domatori d’orsi che ballano, animali bramosi di estinzione, sazi di uomo. Sui diritti delle donne, stendiamo un velo.

 

Terribile è la novella verghiana “Quelli del colèra” del 1884: là una misera famiglia zingara, sospettata di portare perfidamente il contagio, viene orrendamente massacrata, da un villaggio gagiò, a colpi di schioppo e d’ascia, nella sua tenda. Cadendo sotto i colpi, una ragazzina che allatta fissa con occhi indimenticabili il suo ebete assassino; occhi dove qualcosa dallo sguardo della cingàna inquieta della «Tempesta» risuscita per morire, magicamente.

 

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

INDIETRO TUTTA: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" CON I SUOI PROGRAMMI SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA A CAUSA DEL MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI DI EURO - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO