molestie sul lavoro we are social agenzia di comunicazione

“GLIELO INFILEREI COSÌ TANTO NEL CULO DA FARLE USCIRE LE PALLE DALLA GOLA” – I MESSAGGI NELLA CHAT AZIENDALE DEI DIPENDENTI MASCHI DELL’AGENZIA DI COMUNICAZIONE “WE ARE SOCIAL” SONO LA PUNTA DI UN ICEBERG, QUELLO DEL MONDO DELLA PUBBLICITÀ, FATTO DI ALLUSIONI, AVANCES ESPLICITE E TENTATIVI DI ABUSO, DA PARTE DI CHI FIRMA CAMPAGNE INCLUSIVE E PER LA PARITÀ DI GENERE - IL RACCONTO DI  GIULIA SEGALLA CHE, A 20 ANNI, DA STAGISTA, ACCETTÒ UN PASSAGGIO DA UN SUPERIORE 50ENNE: “A UN CERTO PUNTO SI È FERMATO IN UNA ZONA ISOLATA E…”

1 - LA CHAT DEGLI 80 MASCHI CHE IRRIDEVA LE COLLEGHE

Estratto dell’articolo di Ilaria Carra per “la Repubblica”

 

molestie sul lavoro

Voti e giudizi sull’aspetto fisico. Commenti sessisti, «quella è una f...», battute da caserma, classifiche su Excel, foto in costume da bagno prese dal profilo social della neoassunta e condivise. Con annessi riferimenti sessuali. Sono i contenuti di una chat via Skype tra i dipendenti della nota società di comunicazione We are social, ribattezzata con sdegno social «la chat degli 80».

 

Conversazioni partite da attività tipo il calcetto poi degenerate su altri fronti, a cui partecipavano tutti uomini, dipendenti, di vari settori della società. Messaggi che stanno invadendo in questi giorni i social attirando polemiche e condanne.

 

molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione il post di taniume su instagram 4

La chat venne scoperta dai vertici aziendali nel 2017 e subito chiusa. Ma sono conversazioni tornate di grande attualità ora che il tema delle molestie nel mondo pubblicitario sta emergendo trainato dalle tante testimonianze di donne decise a raccontare le violenze psicologiche e il mobbing subito negli anni.

 

A lanciare il sasso, due settimane fa, era stato il pubblicitario Massimo Guastini, già presidente dell’Art directors club italiano. In un’intervista via social a Monica Rossi, pseudonimo dietro il quale ci sarebbe un professionista ben inserito nel panorama della comunicazione, aveva denunciato molestie e attaccato frontalmente un nome forte di questo mondo, P. D., ideatore di tante campagne fortunate, accusandolo di essere «un molestatore seriale» di donne.

 

molestie lavoro

E facendo riferimento a una chat molto spinta tra i dipendenti di una nota agenzia di comunicazione, che in poco tempo si è rivelata essere We Are Social. A quel punto molte ragazze sono uscite allo scoperto denunciando via social un malcostume generalizzato che sarebbe diffuso nel mondo della comunicazione e delle agenzie.  Sia un clima pesante che ha spinto molti al burn out […] ma anche «un clima di terrore» contro chi ha provato a denunciare atteggiamenti sessisti. […]

 

WE ARE SOCIAL - MILANO 2

We are social ha diffuso una nota ufficiale in cui «condanna da sempre qualsiasi forma di discriminazione e atteggiamenti inappropriati. We are social è da sempre impegnata nel creare un ambiente di lavoro sano e inclusivo. La società nel corso degli anni ha messo in atto numerose iniziative con partner qualificati affinché il benessere e la tutela delle persone siano al primo posto».

 

2 - IL #METOO DELLA COMUNICAZIONE

Estratto dell’articolo di Valentina Petrini per “la Stampa”

 

molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione il post di taniume su instagram 1

«Glielo infilerei così tanto nel c..o da farle uscire le palle dalla gola». «È talmente cessa e grassa che le infilerei un sacchetto in testa e me la scoperei comunque, di prepotenza». Immaginate una chat aziendale, di una famosa e potente agenzia di pubblicità, in cui 80 uomini, dai capi a scendere, selezionano stagiste e collaboratrici con testi e considerazioni così.

 

Linda Codognesi è la donna che il 28 gennaio 2020, in un podcast dal titolo Freegida, realizzato con la sua amica Penny, denuncia per la prima volta l'esistenza di questa chat. […] Linda scopre tutto durante una cena, in cui un suo collega cede alle loro domande insistenti e mostra i messaggi. «Esisteva anche un file excel in cui catalogavano le collaboratrici in base a forme, culo, seno, misure». Dopo aver letto quei messaggi violenti, Linda si chiude in se stessa: «Quando entravo in ufficio mi sentivo un pezzo di carne osservato».

 

WE ARE SOCIAL - MILANO 3

La chat sessista non è un caso isolato. Sta emergendo come uno tsunami che insulti a sfondo sessuale, avance esplicite e volgari, sono molestie diffuse nel settore. Fino alle accuse più gravi: tentativi pressanti di ottenere favori sessuali. Sotto accusa alcuni nomi delle più importanti agenzie creative italiane. Un mondo dove a ricoprire incarichi di potere sono ancora in maggioranza uomini.

 

Gli stessi che curano per aziende e brand vari le campagne pubblicitarie di sensibilizzazione su temi sociali importanti come la parità di genere e i diritti. Le ragazze stanno uscendo allo scoperto. Tania Loschi da giorni denuncia dal suo profilo Instagram ciò che ha subito. «Puttana, chissà quanti po….ni hai fatto per essere qui» si è sentita urlare contro.

 

molestie sul lavoro 2

Tania accetta di raccontarsi dopo essersi fidata finora solo di se stessa e dei suoi social […] «Ho ricevuto tra Instagram e Linkedin più di 400 storie analoghe alla mia. Mi ha sorpreso ricevere la fiducia di tante persone ma non sono stupita. Mi hanno scritto anche uomini, ammettendo che sapevano ed erano dispiaciuti di non aver fatto nulla. Idem ragazzi discriminati per il loro orientamento sessuale».

 

Tania oggi è una freelance, ha aperto una partita iva proprio per allontanarsi da quegli ambienti tossici che l'hanno devastata. Racconta: «Colloquio di lavoro: mi ricevono due direttori creativi. Iniziano a chiedermi insistentemente: cosa saresti disposta a fare per l'agenzia? E io: "Gli straordinari non pagati", "fermarmi ad oltranza se c'è da chiudere un progetto", "lavorare nel weekend". Niente. Ridevano, scuotevano la testa.

 

WE ARE SOCIAL - MILANO 1

Avevo capito che c'era allusione sessuale nella loro domanda, ma non sapevo cosa fare: e se mi stavo sbagliando?». Non si sbagliava invece. Alla fine lo ammettono apertamente: «Vabbè, non hai colto!». Da lì Tania è scappata. Ma nell'altra agenzia in cui finisce non va meglio. «Un altro anno tossico, violento. Le urla, l'aggressione verso me e altri dipendenti, erano la normalità». La conversazione a questo punto si interrompe. Sento che piange. Poi prosegue: «Dopo che il mio capo mi ha chiamato davanti a tutti "Puttana" ho scritto all'amministratore delegato, una donna. E lei sai che disse? "Dai lo sai come è fatto, ora lo chiamo e fate pace". Ovviamente mi rifiutai».

 

È in questo clima che la molestia sessuale ha trovato terreno fertile. «I capi passavano tra le nostre scrivanie e sussurravano cose tipo "se ti mostro il mio pene ti innamori". Mi metteva le mani sulle spalle e massaggiava. Se un giorno indossavo una maglia più carina o un rossetto, mi diceva: "Non ti lamentare se ti metto le mani addosso"». Aveva quasi 30 anni, è scappata anche da lì. «Sono stata molto male. Avevo attacchi di panico. Non gestivo lo stress. È stato traumatico». […]

 

molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione

3 - IL ME TOO DELLA PUBBLICITÀ “ERO UNA STAGISTA MI ASSALÌ IN AUTO”

Estratto dell’articolo di Ilaria Carra per “la Repubblica”

 

«È una storia che ha condizionato la mia vita. E per la quale tuttora sono in psicoterapia. [...] Da allora salgo in auto solo con persone che conosco da sempre, che sono due o tre e faccio fatica a fidarmi».

 

Giulia Segalla oggi ha 33 anni. Ne aveva 20, nel 2011, quando era una stagista nel mondo della pubblicità e ha denunciato, ai tempi in forma anonima, di aver subito molestie da parte di un noto pubblicitario, ideatore di campagne molto riuscite [...]. Oggi [...] ha deciso di metterci la faccia «e di raccontare tutta la verità con nome e cognome».

 

Giulia, cosa successe allora?

molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione il post di taniume su instagram 3

«Ero una stagista, da poco arrivata a Milano. Una sera decisi di partecipare a un evento di lavoro […]. Questa persona mi contattò per farmi sapere che ci sarebbe stato anche lui, era molto affermato in un ambiente in cui io mi stavo inserendo. Alla fine dell’evento si offrì di accompagnarmi a casa, io mi ero già organizzata con i mezzi ma lui ha insistito. E io ho accettato, pensando di potermi fidare di un uomo di 50 anni che poteva essere mio padre».

 

Che cosa accadde?

«Mentre eravamo in auto a un certo punto si è fermato in una zona isolata, io non avevo capito. In un attimo me lo sono trovato addosso, ha tentato diversi approcci sessuali. Io ho subito detto di no, che non ero interessata. Ma ero in trappola, sono stata per ore in auto: o uscivo fuori in mezzo ai campi, al buio, o restavo in auto cercando di resistere alle sue avances prendendolo per sfinimento. Ho scelto la seconda strada, per istinto di sopravvivenza. Dopo ore è ripartito e mi ha riaccompagnata verso casa».

 

[...] Ne ha parlato con qualcuno?

«L’ho detto subito al mio capo di allora (il pubblicitario Massimo Guastini, ndr ) che è stato l’unico a darmi una mano e a starmi vicino negli anni. È stato lui a prendere la situazione in mano, a denunciare sui social la questione, senza fare il mio nome per proteggermi. Tutti nell’ambiente ne parlavano, anche con un certo sdegno».

 

[…] Cosa fece dopo?

molestie sul lavoro.

«Ho retto un anno, poi il peso di questa situazione mi ha portato a […] cambiare città. Avevo paura di trovarmelo dappertutto. […] Quest’anno sono stata invitata a un evento in cui sapevo ci sarebbe potuto essere anche lui, e solo l’idea di doverlo incontrare mi fa stare male».

 

Come mai allora non denunciò alle autorità?

«Me lo chiedono in tanti. Ma come tante altre ragazze con cui mi sono confrontata poi avevo paura di essere esclusa dal contesto professionale, di essere messa alla gogna, di ritorsioni. Mi muovevo in un contesto malsano di cui solo ora stanno emergendo i contorni. E il contesto socioculturale attorno a me non mi ha supportata. Anche se tuttora continuo ad avere paura, so che devo dire tutta la verità». [...]

molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione molestie sul lavoro 1 molestie sul lavoro 3 molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione il post di taniume su instagram 2

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…