funerali amatrice terremoto

CI PENSA IL VESCOVO DI RIETI A SQUARCIARE L’IPOCRISIA INSOPPORTABILE E LA RETORICA SPICCIA DEL POST-SISMA: “A UCCIDERE NON È STATO IL TERREMOTO MA L'OPERA DELL'UOMO - LA RICOSTRUZIONE NON SIA UNA QUERELLE POLITICA E NEANCHE UNA FORMA DI SCIACALLAGGIO”

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

Monsignor Domenico Pompili Monsignor Domenico Pompili

C'è quel Cristo senza Croce, appeso a un filo, nel cielo livido. La Madonna della Neve, in bilico sulle macerie. L' altare da campo. E solo il rumore della pioggia. Nient' altro che il rumore della pioggia. Alcune bare sono bagnate e allora i parenti si alzano e delicatamente, con gesti che sembrano carezze, cercano di asciugarle usando fazzoletti già zuppi di lacrime. Però tutto avviene in silenzio. Piangono anche in silenzio. Poi inattesa, forte e ferma, ecco la voce del vescovo di Rieti, Domenico Pompili, che comincia la messa solenne leggendo ai vivi l' elenco dei 231 morti. Un rosario di otto minuti e quaranta secondi.

 

FUNERALI DI AMATRICEFUNERALI DI AMATRICE

Un tempo che consente a tutti, qui, sotto la tensostruttura allestita dalla Protezione civile nel cortile dell' istituto Don Minozzi, di vagare con il pensiero dentro il mostruoso mistero di questa tragedia. Ciascuno reagisce in modo diverso. Una ragazza - occhiaie profonde, guance scavate - si volta e dice: «Ci pensa? Una settimana fa, a quest' ora, erano ancora tutti in paese... Giovanni il macellaio nella sua bottega, Luca al bar a prendere l' aperitivo, Francesco con la fidanzata a fare struscio in corso Umberto...».

 

GRASSO BOLDRINI RENZI AI FUNERALI DI AMATRICEGRASSO BOLDRINI RENZI AI FUNERALI DI AMATRICE

Un ufficiale dei carabinieri inizia a singhiozzare, un signore di 70 anni barcolla e sviene, una signora vestita di nero crolla in ginocchio davanti a una bara bianca e - subito - una psicologa della Croce Rossa si china a consolarla.

 

Le bare bianche sono due. I feretri, in totale, 28. Dieci non sono riusciti a portarli su dal cimitero perché le ultime scosse hanno fatto crollare in un fumo di macerie anche l' ultimo tratto del muro di cinta. Altri feretri sono rimasti nell' hangar dell' aeroporto di Rieti dove, secondo una primo programma poi ribaltato dalla rivolta degli sfollati, si sarebbe dovuta tenere questa cerimonia.

MATTARELLA GRASSO BOLDRINI RENZI AI FUNERALI DI AMATRICEMATTARELLA GRASSO BOLDRINI RENZI AI FUNERALI DI AMATRICE

Lo sguardo scorre sui ranghi dei parenti.

 

Quasi tutti sono anche sfollati e, quindi, sopravvissuti; e perciò li senti che rispondono con soffi di dolore alle domande che gli salgono dal cuore: perché è toccata a loro, ai miei figli, e non a me? C' è una madre che ne veglia due, uno di 21 anni, l' altro di 23. C' è un ragazzo con davanti le bare in cui riposano il padre e la madre. Un marito piange la moglie e la figlia.

 

Solo alcuni siedono storditi dalla stanchezza: quasi tutti sono in piedi e, tra loro, si scorge il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Poco spostato sulla destra, il premier Matteo Renzi. E poi, dietro, il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini.

In piedi, con i parenti. Fianco a fianco.

 

MATTARELLA AI FUNERALI DI AMATRICEMATTARELLA AI FUNERALI DI AMATRICE

Non si era mai visto niente di simile in un funerale di Stato. Gli uomini che devono garantire la sicurezza del presidente Mattarella hanno tentato fino all' ultimo, scambiandosi occhiate che erano un concentrato d' impotenza e stupore, di organizzargli intorno il consueto vuoto. Ma è stato proprio lui, Mattarella, con un gesto eloquente, a lasciar intendere: sto qui, resto qui tra questa gente, è qui il mio posto. Tutte le scorte si sono adeguate.

 

MATTARELLA AI FUNERALI DI AMATRICE MATTARELLA AI FUNERALI DI AMATRICE

Matteo Renzi prega accanto a un signore con un cerotto sull'orecchio. Il premier appare turbato, commosso. Arrivando - era di ritorno da una visita al centro storico di Norcia, in Umbria - è stato circondato da alcuni sfollati. «Matté, non ci abbandonare...» (una signora con il naso tumefatto). E lui: «Stia tranquilla. Ve lo prometto. Noi saremo qui anche quando si spegneranno le telecamere...». Un signore tarchiato, con i baffi: «Presidente, noi vogliamo restare qui. Amatrice dev' essere ricostruita qui». Renzi: «E noi il paese lo ricostruiamo qui, pezzo a pezzo». La messa continua.

RENZI AI FUNERALI DI AMATRICERENZI AI FUNERALI DI AMATRICE

 

La prima lettura scelta da monsignor Pompili - che officia insieme al vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D'Ercole e all' ex vescovo dell'Aquila Giuseppe Molinari - è tratta dal libro della Lamentazione. «Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere...».

 

Poco dopo, nella sua omelia, monsignor Pompili usa parole assai più affilate. «I terremoti esistono da quando esiste la terra. I paesaggi, le montagne, tutto è dovuto ai terremoti... Ma il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell' uomo» (concetto che comincia ad essere condiviso anche dalla procura di Rieti). E poi: «La ricostruzione non sia una querelle politica o una forma di sciacallaggio...».

 

MATTARELLA AI FUNERALI DI AMATRICE  MATTARELLA AI FUNERALI DI AMATRICE

Intanto ha smesso di piovere. Timidi squarci di sereno si aprono tra le nuvole basse. Sacerdoti preceduti da chierichetti con una bandierina si aggirano tra la folla per somministrare la comunione. Suor Mariana la prende con le guance rigate dalle lacrime: lei e altre due sorelle martedì all' alba sono venute fuori da quelle macerie che sono proprio dietro l' altare e altre tre suore invece lì sotto sono rimaste morte, schiacciate. Palloncini bianchi sciolti nel cielo. Le voci di un coro struggente.

 

IL CRISTO DI AMATRICEIL CRISTO DI AMATRICE

Monsignor Konrad Krajewski, elemosiniere del Santo Padre, consegna ai parenti rosari benedetti e annuncia: «Papa Francesco verrà a trovarvi presto». Il vescovo di Rieti cede il microfono al sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, e a quello di Amatrice, Sergio Pirozzi. Pirozzi chiede che Amatrice venga ricostruita e, alla folla, promette: «Noi restiamo qui». Applauso lungo e insistito. E altro svenimento, laggiù in fondo. La messa è finita, ma andare in pace non è facile.

 

La gente ha bisogno di rassicurazioni. Vanno intorno al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, fermano persino la sindaca di Roma Virginia Raggi. Ma è soprattutto Renzi che cercano. E lui avanza stringendo mani, ascoltando storie (ad un certo punto, mormora: «Dio mio... è pazzesco»). Gli dicono: quanto resteremo nelle tende? «I soldi per la ricostruzione ci sono. Ora è decisivo non perdere tempo».

 

OSPEDALE AMATRICEOSPEDALE AMATRICE

E un altro (anch' egli con tono confidenziale): «Matteo, promettimelo: con la ricostruzione stavolta non deve arricchirsi nessuno...». «Tranquillo: faremo di tutto per controllare. Vigilo io». Il presidente Mattarella, intanto, si è avvicinato ai feretri. Domanda: «Di cosa avete bisogno? Posso fare qualcosa?». E poi: «Coraggio, dovete avere coraggio. Lo Stato non vi abbandonerà». Gli prendono il braccio: «Presidente, grazie di essere venuto». E lui: «Io ci sono sempre. Tornerò a trovarvi molto presto».

 

SCUOLA AMATRICESCUOLA AMATRICETENDOPOLI AMATRICE 3TENDOPOLI AMATRICE 3RENZI AMATRICERENZI AMATRICE

Un reparto di granatieri sull' attenti. I bambini che fanno ciao. Le mamme che li chiamano. Forza, torniamo alle tende. E attenti alle pozzanghere. E mettetevi la felpa, che qui l' estate finisce così, una sera all' improvviso. Ecco, appunto: una sera all' improvviso. Una settimana fa. Erano le 3.36.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....