stasi garlasco

COLPO DI SCENA A GARLASCO! SOTTO LE UNGHIE DI CHIARA POGGI SONO STATE TROVATE TRACCE DI DNA CHE NON APPARTENGONO AD ALBERTO STASI MA AD UN ALTRO RAGAZZO CHE POTREBBE GRAVITARE NEL VECCHIO GIRO DI AMICIZIE O DI CONOSCENZE DELLA VITTIMA

Andrea Galli e Cesare Giuzzi per www.corriere.it

delitto garlasco04 alberto stasidelitto garlasco04 alberto stasi

 

Il profilo del Dna trovato e «isolato» sotto le unghie di Chiara Poggi non appartiene all’ex fidanzato Alberto Stasi, all’epoca studente universitario della Bocconi, ma a una persona di sesso maschile, probabilmente un giovane che potrebbe anche gravitare nel vecchio «giro» di amicizie oppure di conoscenze della 26enne uccisa la mattina del 13 agosto 2007 a Garlasco, un paese di diecimila abitanti in provincia di Pavia, nella villetta al civico 8 di via Pascoli.

 

delitto garlasco stefania cappa alberto stasidelitto garlasco stefania cappa alberto stasi

A nove anni dall’omicidio e a un anno dalla condanna definitiva, successiva a due assoluzioni, che aveva portato l’oggi 33enne Stasi a costituirsi nel carcere di Bollate, sua madre Elisabetta Ligabò condivide con il Corriere la rivelazione-choc. Una rivelazione che trova fondamento nei risultati di laboratorio, condotti da un noto genetista su incarico degli avvocati dello studio Giarda che si sono affidati a una società di investigazioni di Milano. Una rivelazione che, alla luce delle potentissime novità, dovrà ora ricevere conferma dalle indagini di polizia giudiziaria e dalla probabile riapertura del caso.

CHIARA POGGI GARLASCOCHIARA POGGI GARLASCO

 

LA REVISIONE DEL PROCESSO

La mamma di Stasi presenterà un esposto per chiedere la revisione del processo sulla base di una prova che considera risolutiva per l’innocenza del figlio: «Non ho fatto che ripeterlo e finalmente ne ho la conferma. Mai e poi mai Alberto avrebbe potuto uccidere Chiara. Si amavano e avevano progetti in comune. La sera prima erano andati a cena insieme. Di lì a poco sarebbero partiti per le vacanze. Erano felici, uniti, erano spensierati, vivevano con la gioia e la fiducia nel futuro tipica dei giovani fidanzati.

 

Alberto stava per laurearsi e se c’era una persona che più di ogni altra lo spronava e gli dava forza, che lo incoraggiava e lo appoggiava, quella era Chiara. Amo mio figlio, l’avrei amato anche da colpevole ma chi sa del delitto ha continuato a non parlare e a stare nascosto, scegliendo il silenzio, un silenzio terribile, asfissiante, un silenzio atroce che ha coperto e depistato. Così facendo non ha reso giustizia a una ragazza morta e, allo stesso tempo, sta uccidendo una seconda persona».

 

GENITORI DI CHIARA POGGIGENITORI DI CHIARA POGGI

Alberto, dice la mamma, «è stato privato della vita. Io ho combattuto a lungo, a volte anche in solitaria, specie da quando è venuto a mancare mio marito. Ho combattuto contro le convinzioni dei tanti che a cominciare da qui, da Garlasco, subito avevano decretato la colpevolezza di mio figlio senza alcuna esitazione. Alberto il killer dagli occhi di ghiaccio... Non ho creduto nemmeno per un istante a una sua responsabilità. Non ha ammazzato Chiara. E se finora era una convinzione, adesso è una certezza: quella persona deve spiegarmi la presenza del suo Dna sotto le unghie della ragazza. Lo deve a me, lo deve ai genitori di Chiara, lo deve a tutti».

 

I MISTERI DEL DELITTO

CHIARA POGGI CHIARA POGGI

Ha una straziante tenacia, Elisabetta Ligabò, consumata negli anni da questa infinita, estenuante battaglia. E hanno tenacia gli avvocati e la società di investigazioni incaricata di rileggere gli atti dell’indagine preliminare ed, eventualmente, di individuare nuove «piste». Il cadavere di Chiara fu scoperto alle 13.50 da Alberto il quale, nelle ore precedenti, l’aveva spesso chiamata. Invano, in quanto secondo la sentenza di condanna definitiva il decesso era da collocare tra le 9.12 e le 9.35; eppure, ha sostenuto la difesa, se davvero l’ex fidanzato è l’assassino, non si capisce per quale motivo avrebbe insistito a telefonare anziché cercarsi un alibi. Non è l’unico mistero, in questo che rimane il fatto più controverso e mediatico di cronaca nera italiana dell’ultimo decennio.

 

GARLASCO DELITTOGARLASCO DELITTO

Dell’arma, per esempio, non ci fu traccia. Per i giudici, Stasi colpì Chiara con un martello, che forse non era presente nella villetta e che, se davvero esistente, fu l’unico oggetto sparito dall’abitazione insieme a due teli da mare. All’esterno della villetta di Garlasco una testimone, Franca Bermani, vide intorno alle 9.10 una bicicletta nera da donna, notata anche da una seconda testimone (Manuela Travain) tra le 9.23 e le 9.31: quella bicicletta alle 10.20 non c’era più.

 

Alle 9.35 Alberto era ancora a casa sua, al computer. Chiara era in pigiama. Fu aggredita all’ingresso, vicino alle scale che conducono al piano superiore. Stasi aveva lasciato sì impronte digitali sul dispenser del bagno ma la «traccia», ha ribadito la difesa, non era un’anomalia poiché, per la relazione con la ragazza, era un assiduo frequentatore della villetta.

 

Secondo la Cassazione, che il 12 dicembre 2015 ha confermato la sentenza-bis d’Appello e la condanna a 16 anni, tra le prove decisive contro Stasi ci sono le «famose» scarpe che avrebbero dovuto macchiarsi di sangue e sulle quali non è stata trovata sostanza ematica, e c’è una evidente «incongruenza»: la camminata in casa (senza calpestare il sangue) nel momento del rinvenimento del corpo.

GARLASCO STASI POGGIGARLASCO STASI POGGI

 

LE VERITÀ DEL LABORATORIO

In questo omicidio esiste una prova-regina per anni ignorata: il Dna trovato in piccoli frammenti sotto le unghie di Chiara che in un primo momento gli investigatori non erano riusciti ad analizzare nella sua completezza. È stata successivamente la Corte d’appello di Milano nel processo-bis a disporre una nuova perizia, eseguita dal professore Francesco De Stefano, e a identificare Dna maschile in quelle tracce. Forse addirittura appartenenti a due persone. Campioni confrontati nel settembre 2014 con quello di Stasi e risultati compatibili solo per 5 «marcatori» contro la necessità di almeno nove «corrispondenze».

 

VILLA 
GARLASCO
VILLA GARLASCO

Ed è partendo dalla perizia del Tribunale che sono cominciate le nuove indagini difensive. I consulenti hanno individuato il profilo del giovane grazie a un cucchiaino e una bottiglietta d’acqua. I legali si sono rivolti al perito che ha estratto i campioni di Dna, analizzati rigorosamente in forma anonima dal genetista (che mai aveva avuto incarichi nella vicenda) e confrontati con la perizia di De Stefano e i risultati di Stasi. I campioni sono quelli del quinto dito della mano destra e del pollice della mano sinistra di Chiara, giudicati «sovrapponibili tra loro».

 

Dal confronto emerge «una perfetta compatibilità genetica (profili identici) tra il profilo del cromosoma Y estrapolato dal professor De Stefano sul quinto dito della mano destra e sul primo dito della sinistra, con il profilo genetico aploide del cromosoma Y ottenuto dal cucchiaino e dalla bottiglietta d’acqua».

delitto garlasco03 genitori poggidelitto garlasco03 genitori poggi

 

Tuttavia «il cromosoma Y identifica tutti i soggetti maschi appartenenti al medesimo nucleo familiare (padre, fratelli, zii, nipoti) ed esso non è utilizzabile per identificare un singolo soggetto ma, piuttosto, una famiglia». La famiglia dove vive una persona che deve dar conto delle ragioni del contatto diretto con Chiara, assassinata la mattina del 13 agosto 2007. Elisabetta Ligabò, la madre di Stasi, confida una speranza non nascondendo di ritenerlo un atto dovuto: «Credo sia giusto e sacrosanto che mio figlio esca dal carcere. Al più presto. Alberto e io abbiamo già atteso e sofferto troppo. Troppo».

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...