LES ENFANTS SON PIEZ ‘E MERDE - COLPO DI SCENA NEL OMICIDIO DELLA DONNA PIÙ RICCA DEL PRINCIPATO DI MONACO HÈLÉNE PASTOR: 2O ARRESTI E UNA PISTA CHE ACCUSA LA FIGLIA, SYLVIA E SUO MARITO DI AVER PAGATO DEI SICARI

Stefano Montefiori per ‘Il Corriere della Sera’

 

Hélène Pastor, la donna più ricca del Principato di Monaco, aveva due figli, Gildo e Sylvia. Il 6 maggio Hélène è andata a trovare Gildo in ospedale a Nizza e all’uscita, mentre stava per tornare a casa, un sicario aiutato da un complice ha sparato in volto a lei e all’autista della sua Lancia Voyager. Mohamed Darwich, da vent’anni al servizio dei Pastor, è morto quattro giorni dopo. Per Hélène l’agonia si è protratta fino al 21 maggio. Quegli assassini potrebbero essere stati pagati da Sylvia e da suo marito.

wojciech janowski marito di sylvia pastorwojciech janowski marito di sylvia pastor

 

È questo lo scenario ipotizzato dopo la ventina di arresti effettuati ieri dalla polizia in tutta la Francia: al Sud, a Nizza e a Marsiglia, e al Nord, in Bretagna, a Rennes. Quasi tutti i fermati appartengono alle comunità dell’immigrazione maghrebina e delle Isole Comore, ex colonia nell’Oceano Indiano. Tra loro ci sarebbero gli esecutori materiali di un doppio omicidio che era rimasto finora senza spiegazioni.

 

Si era parlato di una reazione della ‘ndrangheta o della mafia russa alla resistenze della famiglia Pastor, proprietaria di un immenso patrimonio immobiliare nel Principato, e che si sarebbe rifiutata di vendere alcuni dei suoi beni alla malavita, più attiva del solito negli ultimi mesi per riciclare il denaro in Costa Azzurra

 

sylvia pastorsylvia pastor

Oppure, alcuni avevano insinuato che quella signora così riservata fosse finita per sbaglio vittima di un regolamento di conti che aveva in realtà come unico bersaglio l’autista, Mohamed Darwich, giudicato con notevole dose di pregiudizio più vicino agli ambienti di killer ancora sconosciuti.

 

Invece, se la pista verrà confermata, l’obiettivo era proprio lei, Hélène Pastor, 77 anni, e a ingaggiare i sicari sarebbero stati per motivi ancora oscuri la figlia 53enne Sylvia Ratkowski-Pastor e il nuovo marito di lei, l’uomo d’affari e console onorario della Polonia a Monaco, Wojciech Janowski. Tra i 20 arrestati, quelli che fanno scalpore sono loro. Gli unici di origine non straniera. La figlia e il genero della vittima, miliardari come lei.

 

La polizia è arrivata alla retata di ieri dopo avere esaminato le telecamere di sorveglianza che avevano ripreso il killer a volto quasi scoperto, imprudentemente nascosto solamente da un cappellino a visiera in una delle città, Nizza, più videosorvegliate d’Europa. Hanno incrociato le immagini con i loro archivi, e hanno poi messo sotto controllo il telefonino del presunto assassino. La svolta negli ultimi giorni, quando un tassista ha raccontato di avere accompagnato la banda sul luogo del delitto, da Marsiglia a Nizza, per 500 euro.

 

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Hélène Pastor era l’erede di un impero fondato dallo scalpellino ligure Jean-Baptiste Pastore, arrivato nel 1880 da Buggio, in provincia di Imperia, a Montecarlo. Mentre i Grimaldi organizzavano serate di gala e Ranieri sposava Grace Kelly, i Pastor costruivano palazzi, e sono diventati così la famiglia più ricca del Principato, con una fortuna stimata in 20 miliardi di euro (il prezzo medio del metro quadro a Montecarlo supera i 40 mila euro).

 

Al momento dell’agguato, Hélène Pastor era appena andata a trovare il figlio Gildo Pallanca Pastor, ricoverato all’ospedale l’Archet di Nizza dopo il malore cerebrale che lo aveva colpito nel febbraio scorso. Gildo è noto per avere fondato con Leonardo DiCaprio la scuderia di formula E (auto da corsa elettriche) «Venturi Grand Prix».

 

L’altra figlia nata da un precedente matrimonio, Sylvia Ratkowski Pastor, è sposata con Wojciech Janowski, 65 anni, console onorario di Polonia a Monaco dal 2007, presidente della camera di Commercio polacca a Monaco, e della società di nanotecnologie Firmus con sede nel Principato.

 

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Nato a Varsavia, diplomato in economia a Cambridge, Janowski ha diretto gli hotel e i casinò della Grand Metropolitan e della Société des Bains de Mer, e nel 2010 era stato decorato «Officier de l’Ordre National du Mérite de la République Française» dall’allora presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, per le sue attività benefiche.  

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