russia

COME MAI IN RUSSIA NON È ESPLOSA LA BOMBA ATOMICA FINANZIARIA SCATENATA DALLE SANZIONI? E PERCHE' LA GENTE NON FA PIÙ LA RESSA AI SUPERMERCATI E NON SI LAMENTA PER LA MANCANZA DI “PRODOTTI OCCIDENTALI”? SEMPLICEMENTE PERCHÉ NON RAGIONANO COME NOI – PUTIN HA INSTAURATO UN REGIME, HA RIPRISTINATO LA CENSURA, MA HA RESTITUITO AI RUSSI QUELL'IDENTITÀ, SICUREZZA E FIDUCIA CHE IL CROLLO DELL'URSS AVEVA LORO TOLTO. E LA SICUREZZA È ANCHE LA CHIAVE CON CUI I PIÙ GIUSTIFICANO "L'OPERAZIONE SPECIALE" IN UCRAINA CHE…

Sandro Orlando per “Oggi”

 

Vladimir Putin

La Terra inizia dal Cremlino, insegnavano i libri di scuola sovietici. E i russi, in questo inverno 2022 che si annuncia lunghissimo, sono tornati a guardare il mondo dalla prospettiva della Piazza Rossa, costretti da un Occidente che ha voltato loro le spalle. In soli 50 giorni dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, i consensi per il presidente Vladimir Putin sono volati all'83% (per quanto siano attendibili; è intanto diventata ancora più spietata ogni forma di dissenso).

 

propaganda in russia

E anche il rublo, dopo lo choc iniziale, è tornato ai tassi di cambio pre-guerra. Dalle oltre 6 mila sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall'Europa, un record assoluto nella storia, la Russia si aspettava una «bomba atomica finanziaria», che però non c'è stata. Almeno finora, l'economia ha retto.

 

«I nostri ex partner hanno fatto a gara per introdurre ogni giorno nuove restrizioni nell'intento di creare il panico, e riportarci indietro di decenni», ha detto il premier russo Mikhail Mishustin: «Neanche negli anni più bui della Guerra fredda erano arrivati a tanto». Nella sua relazione alla Duma, la Camera bassa del Parlamento, Mishustin pareva però sereno: una calma incomprensibile alla luce della situazione, dopo che centinaia di multinazionali straniere hanno annunciato il ritiro dalla Russia.

 

la z sulla porta dei traditori in russia

Va bene se sono Prada e Chanel a chiudere, ma se anche i colossi che producono farmaci, computer, telefonini, auto, aerei e macchinari, se ne vanno, come si va avanti? Eppure sarebbe fuorviante aspettarsi una Mosca con gli scaffali vuoti e le file davanti alle banche. I cosmetici francesi sono stati sostituiti da quelli coreani, la Coca Cola è stata rimpiazzata dal mors, il kompot (entrambi ricavati da mirtilli, bacche o frutta) e altre bevande russe.

 

La capitale è oggi più splendente che mai, nessuna città europea può competere per bellezza, pulizia e sicurezza. Lo si vede già dalle periferie lustrate a nuovo che dall'aeroporto di Vnukovo portano in città, il wi-fi a ogni fermata, i parchi giochi e giardini pubblici curatissimi, il traffico ordinato.

 

GIORNO DELLA VITTORIA IN RUSSIA

Che ne è della Mosca grigia, violenta ed esagerata in tutto, degli anni Novanta? «Rispetto a quel periodo ora sono molto meno preoccupato», racconta Sergei Statsenko, insegnante di 55 anni, che come milioni di suoi connazionali ha vissuto il primo decennio postcomunista come un incubo a cui li ha sottratti Putin. «I russi non hanno mai vissuto così bene come con lui», dice.

 

la z in russia 2

«L'Europa però non ha mai vissuto così male», aggiunge. Ha governato col pugno di ferro, in-staurato una verticale di potere, represso ogni dissenso, ripristinato la censura e la delazione; ma ha restituito ai russi quell'identità, sicurezza e fiducia che il crollo dell'Urss aveva loro tolto. E la sicurezza è anche la chiave con cui i più giustificano "l'operazione speciale" in Ucraina, come la guerra viene chiamata qui, tirando in causa il crescente odio antirusso, e le manovre della Nato. Non si fa illusioni, Sergei: «Siamo a una svolta epocale», dice. Aggiungendo: «La mia generazione ha la pelle dura, ma siamo sopravvissuti ad altri grandi cambiamenti e ce la faremo anche stavolta, nonostante i sacrifici». Questo nervosismo fiducioso si respira dappertutto, in città.

 

supermercati in russia

Al 5lesimo piano della Torre Imperia, uno dei 15 grattacieli che formano Moscow City, il centro direzionale più grande d'Europa a pochi chilometri dal Cremlino, incontro Lanfranco Cirillo, uno degli imprenditori italiani più di successo in Russia. Soprannominato "l'architetto di Putin", per aver fatto fortuna con le residenze dei magnati delle grandi compagnie statali di gas e petrolio, cittadino russo dal 2014 per decreto presidenziale, Cirillo è appena rientrato da Dubai, dove ha spostato i suoi affari.

 

repressione in russia delle proteste contro la guerra 7

Racconta: «Le sanzioni faranno male a tutti, anche agli europei, ma non porteranno al fallimento della Russia, che è un continente dalle risorse immense, poco popolato. I russi peraltro sono abituati a soffrire, essendo passati nell'ultimo secolo per tanti tipi di rivoluzioni, controrivoluzioni e disastri. Ma l'aspetto meno lungimirante di questa politica è che sta spingendo la Russia verso la Cina».

 

La frase viene interrotta da una telefonata da Anapa, sul mar Nero, dove un collaboratore di una sua azienda vinicola lo informa dell'alternativa trovata per aggirare il blocco, e assicurare gli approvvigionamenti: l'Armenia. Ma è tutta l'economia russa che si sta riposizionando per risolvere le difficoltà logistiche e finanziarie causate dall'isolamento.

CODE AL MCDONALD IN RUSSIA

 

«Dubai è strapiena di russi, e i prezzi degli uffici sono alle stelle», dice Cirillo, che ha subito fiutato dove andava il business. Anche a Mosca si registra un aumento delle compravendite immobiliari, mentre aziende cinesi e russe si preparano a sostituire quelle occidentali, le banche aprono conti in yuan e le catene di fornitori si spostano in Turchia e Serbia. D'accordo, ma gli orrori di Mariupol e Bucha? «Solo propaganda», taglia corto il presentatore televisivo Vladimir Solovyov, a cui hanno devastato le ville sul lago di Como finite sotto sequestro: «Mi chiamano oligarca perché ho due proprietà in Italia, propagandista perché ho le mie idee sull'Ucraina. Voi ci accusate di deportare i civili, quando cerchiamo di salvarli, Zelensky li usa come scudi umani, e siamo noi i criminali. Voi credete alle fake news di Kiev, non fate neanche il tentativo di capirci», accusa.

GUERRA RUSSIA UCRAINA

 

Forse è vero che non li capiamo, se in questi vent'anni ci è sfuggito che Putin è stato «un leader preoccupato dalle scelte quotidiane, tirato in direzioni diverse, che ha reagito agli eventi senza un modello che lo guidasse», come spiega il politologo Daniel Treisman. Di fatto l'annessione della Crimea, più che contenere la Nato, ha prodotto il risultato opposto.

 

manifestanti contro la guerra arrestati in russia 2

Con un effetto però insperato: invertire il processo di europeizzazione della società russa che il Cremlino viveva come una minaccia, interrompendo l'integrazione delle élite benestanti in Occidente, e la fuga di capitali. La strategia si ripete? «Ci eravamo preparati alle sanzioni», ha detto il portavoce di Putin, Dmitrij Peskov. Nazionalizzare le aziende straniere, aumentare l'autosufficienza produttiva, spostare il baricentro economico verso l'Asia sono i nuovi obiettivi. E si parla già di una terza capitale a Novosibirsk, in Siberia. Una Russia tartara che guarda a Pechino, noncurante delle proteste, gli arresti e l'esodo di una parte minoritaria della popolazione, per lo più giornalisti, insegnanti, intellettuali. È un gigantesco esperimento sociale. Ma guai a trarre conclusioni: «La Russia è un indovinello avvolto in un mistero dentro a un enigma», diceva Winston Churchill. Oggi più che mai.

meta russiala russia dopo le sanzioni 12la russia dopo le sanzioni 13vladimir putinaziende in fuga dalla russia 2la russia dopo le sanzioni 2la russia dopo le sanzioni 6FACEBOOK INSTAGRAM RUSSIA PUTIN

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...