bollito

CONOSCETE LA DIFFERENZA TRA BOLLITO E LESSO? – IL PRIMO SI CUOCE IN ACQUA FREDDA ED È UTILIZZATO PER FARE IL BRODO, IL SECONDO IN ACQUA BOLLENTE ED È IL “PROTAGONISTA” DEL PIATTO – IL BOLLITO MISTO NASCE COME UN PIATTO POPOLARE, MA ENTRA NELLE ABITUDINI ARISTOCRATICHE NELL'800, LUNGO LA SCIA DI CAVOUR E DEI RE SABAUDI E PREVEDE SETTE TAGLI DI CARNE, CONTORNI E SALSE, MA NON E' ESCLUSIVO DEL PIEMONTE...

Giacomo A. Dente per “il Messaggero”

 

bollito alla piemontese

Giacomo Cattaneo Adorno Giustiniani, aristocratico genovese fa grandi vini nel Monferrato. All'ombra di del fiabesco castello di Gabiano, mille anni di storia, i vigneti respirano Piemonte con molto cuore alla Bourgogne. «Un abbinamento perfetto con un classico del territorio come il bollito misto. Un piatto convocante come pochi, salvo che per Carlo Magno che lo detestava», spiega il marchese. 

 

bollito alla piemontese

«In effetti Eginardo, il biografo dell'imperatore, raccontava dei suoi aspri litigi coi medici che, a causa della gotta, volevano levargli gli amati arrosti per sostituirli col bollito. La cronaca antica, in questo senso rivela un preciso marcatore: da una parte la selvaggina e lo spiedo, cibo forte, maschile, della cacce aristocratiche, e dall'altro il bollito, affidato alla mediazione del calderone e dell'acqua, in antico affidato a mani femminili, come ha scritto Claude Lévi-Strauss, assegnando al piatto un preciso segno di evoluzione culturale. Senza contare che il metodo consentiva di conservare più a lungo la carne è di avere a disposizione anche un buon brodo magari da sorbire a fine pasto stemperato col vino rosso, come facciamo qui».

bollito alla piemontese

 

RE SABAUDI 

Cibo popolare, entrato nelle abitudini aristocratiche nell'800, lungo la scia di Cavour e dei re sabaudi, il bollito misto, se interpretato alla lettera, diventa una sorta di rito dionisiaco collettivo. Chi se ne voglia rendere conto non ha che da recarsi il prossimo 15 dicembre a Carrù, nel basso Piemonte, per assistere alla 112esima edizione della grande Fiera del Bue grasso, un appuntamento che si conclude in omeriche abbuffate intorno al bollito, quello ortodosso che più ortodosso non si può. 

bollito

 

La tradizione prevede che in un grande pentolone cuociano sette tagli di manzo: fiocco di punta, noce, scaramella, culatta, tenerone, scamone, cappello da prete, con possibili variazioni da un campanile all'altro. Ma la faccenda non finisce qui, perché poi ci sono da considerare gli ammennicoli, sette pezzi anche loro, ma cucinati in pentole separate, ovvero la lingua, la testina, la coda, la rollata, il cotechino, la gallina, lo zampino. Le salse di accompagnamento, ovvero i bagnèt, sono a loro volta sette (cugnà, al miele, verde, rossa, mostarda, cren, verde rustica). 

 

In tavola non devono mancare sale grosso e almeno quattro contorni, come le indispensabili patate lesse, le cipolline in agrodolce, gli spinaci al burro e i funghi trifolati). E sul fatto che a fine pasto ci voglia davvero una bella tazza di brodo sferzata da un bicchiere di vino rosso, davvero non c'è dubbio.

 

VERSIONI

bollito

 Detto questo non va dimenticato che il bollito misto non è prerogativa esclusiva dei piemontesi: versioni molto interessanti, tutte meno solenni, però, si gustano in Lombardia (dove tra le salse compare la mostarda di Cremona), in Veneto (che vanta tra le salse, nel veronese, la sapida pearà, a base di grana, pane, midollo e tanto pepe), oltre che in Emilia, dove il bollito viene chiamato lesso (che gastronomicamente è la carne cotta in acqua fredda per fare brodo). 

 

bollito

Il bollito, ormai è diffuso in tutta Italia, addirittura sconfinando in metafore potenti. Come nel caso di Luigi Bicchierai, detto Pennino, della Locanda di Lastra a Signa. Correva l'anno 1849 e Pennino scriveva nei suoi diari: «Con tutti questi moti di ribellioni e voglia d'accorpare l'Italia, io che sono oste e poco conosco di quelle faccende, ho pensato all'Italia così divisa, ma che tutti vogliono insieme, e me la figuro come un bel pentolone di bollito: zampa, lingua, carni varie, odori». 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...