1. DALLE RICHIESTE DI AIUTO MAI GIRATE AI CARABINIERI ALLE CHIAMATE DEGLI SPACCIATORI, FINE ALLE CONTRADDIZIONI DEL PERSONALE DEL RESIDENCE: IL PM DOVRÀ FAR ORDINE TRA LE TANTE ANOMALIE EMERSE DALLA CONTRO-INCHIESTA DELL’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA PANTANI 2. È CONTRADDITTORIA LA CIRCOSTANZA “DEL SILENZIO NEL CORRIDOIO” DELLA PRIMA INDAGINE, PROPRIO IN QUEI MINUTI, SONO LE 11, PANTANI DOVREBBE ESSERE NEL PIENO DELIRIO DI UNA CRISI DI ASTINENZA, INTENTO A STACCARE LA SPECCHIERA DAL MURO E A LANCIARLA DALLA PARTE OPPOSTA DELLA STANZA, INSIEME ALLA TELEVISIONE E ALLE ALTRE SUPPELLETTILI 3. TUTTO ASSUME CONTORNI ANCORA PIÙ INQUIETANTI SE SI LEGGONO I TABULATI TELEFONICI. GLI SPACCIATORI DI PANTANI, POCHI MINUTI DOPO LA SUA MORTE, COMINCIANO UN VORTICOSO GIRO DI CHIAMATE, RIATTIVANDO UTENZE UTILIZZATE SOLO PER LE COMUNICAZIONI DELICATE 4. MA SI SCOPRE CHE ANCHE IL TRAFFICO TELEFONICO DEL RESIDENCE HA UN PICCO ANOMALO. COSÌ COME ANOMALA È L’ULTIMA CHIAMATA: SONO LE 20,52 E IL CADAVERE DI PANTANI È STATO TROVATO GIÀ DA QUALCHE MINUTO. IL DESTINATARIO È UN NOTO IMPRENDITORE LOCALE, CHE PROPRIO IN QUEL MOMENTO È A CENA CON ELENA KOROVINA, L’EX AMANTE DEL PIRATA

Marco Mensurati e Matteo Pinci per “La Repubblica

 

pantani, 10 anni dalla morte del pirata 9pantani, 10 anni dalla morte del pirata 9

Un residence demolito, un tabulato telefonico vecchio di dieci anni, una testimonianza misteriosa e dimenticata, rilasciata alla polizia da un imprenditore di Rimini su una strana chiamata ricevuta dal residence dopo il ritrovamento del corpo. Chiunque vorrà riscrivere l’ultimo capitolo della storia di Marco Pantani dovrà partire da qui, da questi tre elementi impolverati dal tempo e “inquinati” dalla suggestione.

 

Il primo passo per il pm Elisa Milocco, titolare dell’inchiesta bis sulla morte del Pirata, sarà quello di fare ordine tra le tante anomalie della ricostruzione ufficiale messe in evidenza dalla contro inchiesta dell’avvocato della famiglia Pantani, Antonio De Rensis.
 

Fondamentale sarà ricostruire quelle ore disperate tra le 10.30 e le 21 del 14 febbraio del 2014. Lucia D. concierge del residence Le Rose racconta che intorno alle 10.30, mentre è in servizio, riceve una chiamata dalla D5, la stanza di Pantani. Il tono del Pirata “è irritato”. Le chiede di salire visto che ci sono delle persone che gli stanno dando fastidio.

 

ELENA KOROVINAELENA KOROVINA

Lucia esegue, sale le scale, ma al piano non sente “nessun rumore”. Lucia bussa. Ma Pantani non risponde. Lei allora va nell’appartamento a fianco. È vuoto. Entra e dal telefono interno chiama il Pirata che risponde con tono “nervoso” e “scostante”. “Ci sono persone che mi stanno dando fastidio”. Lucia chiede come può essergli utile. Pantani chiude: “Non si preoccupi, è lo stesso”. Perplessa la donna torna al desk. Passano pochi minuti e, alle 10,55, quello chiama ancora. “Così non va bene, chiami i carabinieri”, dice.

ELENA KOROVINA ELENA KOROVINA

 

Lucia si preoccupa, chiede se sta bene, ma Pantani si spazientisce: “Chiami i carabinieri, altrimenti fa lo stesso”. Sono le ultime parole note pronunciate dal Pirata. Lucia torna di nuovo al desk e telefona al proprietario dell’albergo, informandolo del problema. In particolare gli dice di averlo sentito biascicare dal corridoio qualcosa di incomprensibile. La perizia medico legale fissa per le 11 l’orario della morte. Cioè più o meno in questo momento. Alle 12.30 la ragazza e il titolare si sentono di nuovo.

 

L’uomo chiede alla sua dipendente di controllare le telefonate fatte dal fisso della stanza da Pantani in cerca del numero di casa di qualche amico o famigliare a cui poter raccontare quello che sta succedendo. Dalla ricerca si scopre che Pantani da quando è arrivato (quattro giorni) ha chiamato solamente tre telefoni cellulari. Alle 14 c’è il cambio di turno. Entra in servizio Pietro B. al quale Lucia lascia l’incarico di verificare periodicamente la situazione alla D5.

 

ELENA KOROVINA ELENA KOROVINA

Più volte sale al piano e prova a bussare ma non ottiene risposta. Fino a quando alle 20.45 decide di accedere. La porta è bloccata dall’interno, dice. La sua versione, però è un po’ incerta. Dapprima a bloccare la porta è un armadio, ma nella stanza, gli viene fatto notare, armadi non ce ne erano, così quell’armadio si trasforma in tavolo, poi in un mobiletto. Infine si scopre che era appena un fornetto a microonde. Nella stanza, c’è Pantani, morto. Pietro torna subito al desk e chiama il proprietario. Quello si precipita sul posto nel giro di cinque minuti, i due insieme tornano alla D5, e, solo allora, chiamano la polizia.
 

pantani, 10 anni dalla morte del pirata 8pantani, 10 anni dalla morte del pirata 8

Una versione che non sta in piedi. È incredibile che nessuno, dopo le due richieste di aiuto
di Pantani, abbia pensato di chiamare davvero le forze dell’ordine anche di fronte al silenzio assoluto piombato da metà mattina in poi nella D5. È inspiegabile che prima di chiamare la polizia, o l’ambulanza, Pietro B. chiami il proprietario dell’hotel. È contraddittoria la circostanza “del silenzio nel corridoio” della prima indagine, proprio in quei minuti, sono le 11, Pantani dovrebbe essere nel pieno delirio di una crisi di astinenza molto violenta, dovrebbe essere intento a staccare la specchiera dal muro e a lanciarla dalla parte opposta della stanza, insieme alla televisione e alle altre suppellettili.
 

Tutto assume contorni ancora più inquietanti se si leggono i fatti di queste ore alla luce dei tabulati telefonici. Si scopre infatti che gli spacciatori di Pantani, pochi minuti dopo la sua morte, cominciano un vorticoso giro di chiamate, riattivando anche utenze di solito inerti, utilizzate solo per le comunicazioni delicate. Ma si scopre che anche il traffico in entrata e in uscita dal residence conosce un picco anomalo. Così come anomala è l’ultima chiamata partita dal Le Rose: sono le 20,52 e il cadavere di Pantani è stato trovato già da qualche minuto. Il destinatario è un noto imprenditore locale, che proprio in quel momento è a cena con Elena Korovina, l’ex amante del Pirata.

pantani, 10 anni dalla morte del pirata 7pantani, 10 anni dalla morte del pirata 7

 

Sentito dagli inquirenti, l’uomo racconterà di una chiamata criptica, quasi in codice: «Una voce mi chiese se io ero Marco Pantani, gli risposi di no, e riagganciai». Il tabulato dice però che quella chiamata durò 41 secondi, quella voce disse qualcos’altro? E perché la traccia di quella chiamata non fu mai approfondita dalla polizia?

 

Ultimi Dagoreport

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIASI SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…