rider cocaina

UN DELIVERY STUPEFACENTE – LO SPACCIO SI REINVENTA CON LA PANDEMIA: ARCHIVIATE LE PIAZZE, SI PASSA AI PONY EXPRESS PER LE CONSEGNE A DOMICILIO DI COCAINA - A ROMA L’ORDINE MINIMO È DI 30 EURO, MA SI LAVORA CON PICCOLE QUANTITÀ COSÌ IL CORRIERE, SE FERMATO DALLA POLIZIA, PUÒ PARLARE DI USO PERSONALE – A CAPO C’È IL BOSS CHE HA TRE TELEFONINI: UNO PER IL CLIENTE, UNO PER IL MAGAZZINIERE E UNO PER…

Giuseppe Scarpa per "Il Messaggero"

 

rider cocaina

IL FOCUS Decine di pony express al servizio dei signori della droga portano la cocaina a domicilio, a casa, in ufficio, ad una festa. A Roma, ogni giorno, si muovono sciami di corrieri della polvere bianca: è in atto un cambiamento radicale, in mano a una nuova e giovanissima generazione, nel modo in cui si spaccia nella Capitale. Il delivery degli stupefacenti sta diventando il nuovo modello che sta mandando in soffitta le tradizionali piazze di spaccio e di conseguenza anche un metodo investigativo che su quel sistema si era modellato per contrastarlo.

cocaina 1

 

Insomma la consegna organizzata della droga è una rivoluzione su vari fronti. Per i clienti, prima di tutto, che non rischiano di essere scoperti dalle forze dell'ordine nell'atto di andare a comprarla, evitando perciò inutili imbarazzi, e poi per chi la vende. Gli ordini spesso sono di modeste entità, così il corriere fermato da polizia o carabinieri può giustificarla e scampare alle manette: «uso personale». Non si incappa nello spaccio, e si viene subito rilasciati con la merce annessa. Di fatto l'ordine minimo è di 30 euro per mezzo grammo, alla portata di tutti.

 

spaccio droga ai tempi del coronavirus 4

A Roma (e provincia) ormai si contano 15 gruppi che hanno le loro basi a Tor Bella Monaca, San Basilio, Pomezia e Ostia. Muovono in totale 40 chilogrammi di polvere bianca al mese, per un giro d'affari intorno ai 2 milioni e 400mila euro, con una media di 700 consegne quotidiane. Sono dati indicativi e in costante ascesa. Come in molti settori dell'economia legale l'emergenza Covid-19 ha solo accelerato un fenomeno già in atto, almeno nella Capitale, da due anni e mezzo.

 

L'inchiesta del provinciale e del Gico della Guardia di Finanza che il 18 giugno ha portato all'arresto di 7 giovanissimi (19-22 anni) del quartiere di San Basilio è stata, in questo senso, decisiva. In passato, infatti, erano stati fermati dei pony express senza comprendere fino in fondo la macchina organizzativa che governa il delivery degli stupefacenti romano. Adesso, invece, dopo l'indagine delle fiamme gialle lo si è capito.

cocaina

 

COME FUNZIONA IL DELIVERY Ecco come è strutturato: al vertice siede il capo spaccio, normalmente il boss dell'organizzazione e i suoi fedelissimi. Sulla scrivania del boss sono poggiati tre telefonini. Cellulari, con i relativi numeri e sim intestate a prestanome, che vengono cambiati ciclicamente.

 

Il primo smartphone ha un numero, per così dire, pubblico. Su questo telefonino vengono prese le ordinazioni dei clienti rigorosamente via sms, su programmi di messaggistica come Whatsapp, Telegram o Signal. E sempre da questo cellulare partono le promozioni per la vendita della droga: «Ciao bello\a sono Lele di San Basilio siamo stati fermi a causa del Covid-19, da domani alle 14 fino alle 2 di notte risaremo attivi».

spaccio droga ai tempi del coronavirus 2

 

«In questi due anni spiega un investigatore le varie organizzazioni che consegnano la cocaina a domicilio si sono impegnate a costruire un linguaggio uniforme e criptico con i clienti». «Amichetti a 30 (mezzo grammo, ndr) e mani a 230 (5 grammi, ndr) disponibili a raggiungerti dove sei». Veniamo al secondo telefonino che chiama, solo ed esclusivamente, un numero: il magazziniere, il custode della droga che riceve l'ordinazione, la impacchetta in attesa dell'arrivo del pony express.

 

spaccio

Corriere che, a sua volta, riceve l'indicazione sempre dal capo spaccio che lo avverte con il terzo telefonino. Il boss fornisce l'indirizzo in cui recarsi per consegnare il pacchetto e i soldi che gli devono essere dati. A tutta la banda è fatto divieto assoluto di pronunciare i nomi di battesimo nelle conversazioni vocali o per messaggi. Infrangere questo regola significa essere picchiati e cacciati dall'organizzazione. E pazienza se si è donne, le prescelte per la consegna a domicilio della droga perché possono meglio nascondere i piccoli involucri con la cocaina.

 

spaccio cocaina

DOMICILIO VS PIAZZA Per adesso il delivery funziona solo con la polvere bianca, le altre droghe non hanno lo stesso rapporto qualità, prezzo e piccolo volume che offre la cocaina. In generale il delivery sta diventando sempre più concorrenziale, perché appare vincente sotto diversi profili rispetto alle tradizionali piazze. Intanto ha un modello organizzativo più snello, che introduce anche meno diritti per gli stessi lavoratori del settore.

 

SPACCIO

I pony express vengono pagati a consegna, 5 euro. Le piazze si reggono, invece, su un esercito di pusher e vedette che stanno su strada, ricevono un salario mensile, con turni di lavoro preordinati. I delivery, inoltre, non si sparano per il controllo di una via. Inconveniente che di solito si verifica con il vecchio sistema. Per adesso tra i due modelli non si assiste ad una guerra. Ancora non è chiaro se il conflitto è stato evitato perché le stesse piazze gli riforniscono all'ingrosso o perché ancora la fetta di mercato sottratta è considerata marginale.

 

COCAINA

Da un punto di vista investigativo si pone oggi, tuttavia, una nuova sfida. Per incastrate i vertici del delivery bisogna bucare tre linee telefoniche intestate a soggetti fittizi, che cambiano ciclicamente. I capi, perciò, sono quasi invisibili. Mentre con le piazze di spaccio il controllo risulta relativamente più facile: un luogo fisico monitorabile. «C'è da sottolineare spiega infine un investigatore come le basi del delivery si trovino nei quartieri dove sono presenti le tradizionali piazze.

 

anziani e cocaina 1

E ad esse sono collegate anche da un altro punto di vista. Il brand. Molti dei delivery hanno nomi come Lele di San Basilio. Questo perché, purtroppo, nell'immaginario dei consumatori la migliore cocaina di Roma, per esempio, la si acquista in quel quartiere. Chi la vende lo sa e brandizza il suo prodotto in questo modo». La guerra al delivery è appena iniziata.

cocaina danni naso denticocaina

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?