desmond morris

“IN FUTURO INTERAGIREMO CON OLOGRAMMI DI PERSONE” - L’ETOLOGO DESMOND MORRIS: “CHI E’ FISICAMENTE LONTANO DA NOI SARA’ PROIETTATO IN 3D NELLA NOSTRA STANZA. SARÀ UNA SVOLTA EPOCALE - RISPETTO ALLA FASE TRIBALE DELLA NOSTRA EVOLUZIONE ORA VIVIAMO IN MEGA TRIBÙ, DOVE NON CONOSCIAMO IL DIRIMPETTAIO, MA SIAMO CONNESSI CON TUTTI - DAGLI ANIMALI DOBBIAMO IMPARARE CHE LA GUERRA È SEMPRE LA PEGGIORE DELLE SOLUZIONI…”

Marino Niola per “la Repubblica”

 

desmond morris

La scienza degli animali, l'amore per l'arte. La scimmia e l'evoluzione tecnologica. L'aggressività diffusa e il razzismo negli stadi. Parla il grande etologo, che domani festeggia il compleanno e ha appena finito il nuovo libro Intervista di Nella casa del più grande zoologo del mondo non ci sono animali.

 

Fatta eccezione per una tartaruga che da quarant' anni bruca l' erba del suo grande giardino di Oxford. Alla sua età, 91 anni domani, non vuole prendersi degli animali che vivrebbero più a lungo di lui. E su questa nota dolceamara Desmond Morris, che abbiamo raggiunto grazie al suo editore Bompiani, dà inizio a un dialogo a tutto campo.

 

DESMOND MORRIS

Oltre che come etologo, lei è celebre anche come pittore surrealista. In che modo convivono l' artista Desmond e lo scienziato Morris?

«Ho sempre avuto una doppia vita. Fin dagli anni della scuola mi barcameno tra l'oggettività scientifica e l' intuizione artistica. La posta in gioco è comunque la visione. La differenza è che in un caso si tratta di osservazione analitica, mentre nell' altro di una visione visionaria».

 

Le sue due metà si sono unite quando ha trasformato uno scimpanzé in un pittore di successo. Persino Picasso comprò un suo quadro.

«Congo era straordinario».

 

Quale dote gli invidiava?

«La forza. Quattro volte superiore a quella di un uomo nerboruto. In molte situazioni mi avrebbe fatto comodo».

 

Alcune sue espressioni sono entrate nel linguaggio comune. La "scimmia nuda" ha ispirato perfino una canzone.

«Sì, un bellissimo testo. Francesco Gabbani è anche venuto a trovarmi qui a casa e gli ho fatto i complimenti».

 

DESMOND MORRIS

Ma anche "zoo umano" e "tribù del calcio" sono altrettanto celebri.

«La mia preferita è "la città non è una giungla di cemento, ma uno zoo umano". Quando scrissi The Human Zoo, cinquant'anni fa, ragionavo sulle nostre megalopoli che sono l'opposto dei villaggi in cui l' uomo ha vissuto per millenni. E il fatto che le città funzionino e non precipitino nel caos è un miracolo evolutivo. Nessun animale sarebbe in grado di adattarsi così tanto».

 

La rivoluzione tecnologica sta cambiando la scimmia nuda?

«Rispetto alla fase tribale della nostra evoluzione ora viviamo in mega tribù, dove non conosciamo il dirimpettaio, ma siamo connessi con tutti».

 

Siamo passati dalla società face to face a quella face to Facebook.

«Esatto. E nel prossimo futuro potremo interagire con ologrammi di persone, fisicamente lontane, ma proiettate in 3D nella nostra stanza. Sarà una svolta epocale».

DESMOND MORRIS

 

Che cosa dobbiamo ancora imparare dagli animali?

«Che la guerra è sempre la peggiore delle soluzioni. Non a caso nel mondo animale il ricorso alla violenza fisica è l' estrema ratio. E non per ragioni morali, ma perché anche chi ha la meglio può comunque buscarsi delle ferite che potrebbero essergli fatali. In realtà gli scontri fra animali sono dei tira e molla, gesti di intimidazione e segnali di resa.

Come diceva Churchill, la discussione più violenta è comunque meglio della guerra meno cruenta».

 

C'è qualcosa di etologico nella paura degli stranieri?

«Certo. Siamo animali tribali e preferiamo istintivamente le persone più vicine a noi. È una tendenza naturale, che però può sfuggirci di mano. Un eccesso di familismo ci rende aggressivi con gli estranei. Un eccesso di patriottismo, conduce dritto al conflitto con altri popoli. Insomma dobbiamo tenere sotto controllo questa tendenza naturale a vedere gli altri come potenziali nemici.

 

DESMOND MORRIS

Negli stadi italiani imperversano i cori razzisti. C'è anche qui una spiegazione etologica?

«Più che altro sociale. In realtà se a fare goal sono i giocatori di colore della nostra squadra, la tifoseria esulta e li osanna. Mentre insulta quelli delle squadre avversarie. Insomma, il nostro nero è un eroe, il loro è un selvaggio. Ma questo non è razzismo nel senso pieno della parola, è piuttosto un comportamento tribale. Proprio per questo intitolai il mio libro La tribù del calcio. Perché questo sport è l' ultimo rifugio del tribalismo».

 

Però per la legge le offese razziste esistono eccome. Tanto è che il nostro vice presidente del Senato Calderoli è stato condannato per aver dato dell' orango all' ex ministra Kyenge.

«Certamente».

 

DESMOND MORRIS

Paradossalmente aumenta il rispetto per gli animali e diminuisce quello per gli umani. Cosa pensa dell'antispecismo dilagante?

«Secondo questa teoria dovremmo trattare le altre specie come uguali a noi. Di fatto la sensibilità antispecista nasce dall'indignazione di fronte agli animali sacrificati nel corso di esperimenti. O immolati sul capriccioso altare della caccia. Nel mio lavoro di zoologo ho sempre rifiutato il ricorso alla sperimentazione con cavie. Io gli animali, uomini inclusi, mi limito a osservarli senza interferire. Tuttavia è inutile nascondersi che esista una deriva nell'antispecismo, perché è evidente che non possiamo trattare come nostri simili ratti, scarafaggi e parassiti. Pulci e pidocchi vorremmo vederli estinti».

 

La diffusione crescente dell'animalismo va di pari passo con quella del vegetarianismo. È il segno che stiamo diventando più evoluti o più primitivi?

«La nostra specie si è sviluppata perché siamo diventati cacciatori e siamo stati capaci di procurarci una dieta di qualità superiore rispetto agli altri animali. Noi nasciamo e restiamo onnivori. Ammiro i vegetariani per il sacrificio che si impongono, ma la loro alimentazione è qualitativamente inferiore a quella di un onnivoro».

DESMOND MORRIS - LA SCIMMIA NUDA

 

E lei è mai stato vegetariano?

«No. Anche se cerco di mangiare animali che abbiano avuto un'esistenza quanto più naturale possibile. Detesto la crudeltà degli allevamenti intensivi».

 

"The human sexes" è stato un suo programma tv di culto dedicato alla storia naturale del maschio e della femmina. #MeToo rappresenta un capitolo nuovo del rapporto fra i generi?

«È una reazione provvidenziale contro il maschio predatore, che abusa le donne sfruttando il suo ruolo dominante. Ma ultimamente anche una semplice molestia viene equiparata alla violenza carnale, il che è assurdo. In realtà, come tutti i movimenti di contestazione al loro inizio #MeToo esaspera i toni per farsi ascoltare. Ma presto sarà evidente a tutti la sua portata storica. Perché, d'ora in avanti, certi maschi dovranno pensarci due volte prima di dare sfogo ai loro peggiori istinti».

DESMOND MORRIS

 

A cosa sta lavorando?

«Ho appena finito un libro intitolato Body Language in Art, dove spiego i diversi modi in cui gli artisti hanno dipinto posture e gesti. Se vuol sapere perché Napoleone veniva ritratto sempre con la mano destra infilata nel gilet, dovrà comprare il mio libro!».

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...