papa francesco e joseph ratzinger bergoglio

DIMETTERSI O RESTARE: IL DILEMMA DI BERGOGLIO - IL CARDINALE MULLER LO ESCLUDE: “LE DIMISSIONI DI UN PAPA A MIO PARERE NON POSSONO ESSERE CONSIDERATE UNA OPZIONE. DALLA CROCE NON SI SCENDE” - IL CARDINALE ARGENTINO VICTOR MANUEL FERNANDEZ, TEOLOGO DI RIFERIMENTO DI PAPA FRANCESCO: "NON HA SENSO CHE ALCUNI GRUPPI FACCIANO PRESSIONI PER UNA RINUNCIA. LO HANNO GIÀ FATTO DIVERSE VOLTE NEGLI ULTIMI ANNI, PUÒ ESSERE SOLO UNA LIBERA DECISIONE DEL SANTO PADRE” - PADRE SPADARO: “RICORDO CHE IL PONTEFICE AI GESUITI DISSE CHIARAMENTE CHE IL PAPATO È A VITA. L’IDEA DI RINUNCIARE E' UN’OPZIONE SOLO SE LE ENERGIE SCARSEGGIASSERO IRREVERSIBILMENTE”

MULLER, DALLA CROCE NON SI SCENDE, LO DICONO LE SCRITTURE

PAPA FRANCESCO RICOVERATO AL POLICLINICO GEMELLI

(ANSA) -  "Le dimissioni di un Papa, di qualsiasi Papa, a mio parere non possono essere considerate una opzione. Dalla Croce non si scende, esattamente come indicano le scritture".

 

Lo spiega al Messaggero il cardinale teologo Gerhard Muller. In questi giorni circolano ipotesi di dimissioni e fioriscono le voci malevole di morte. "Non finirò mai di ripeterlo, la Chiesa in questo momento storico ha bisogno di unità al suo interno - prosegue -. Provo dispiacere davanti a quello che accade".

 

Tornando all'istituto delle dimissioni, "è contemplato dal diritto canonico solo in casi particolari e gravissimi, per esempio impedimenti cognitivi o per apostasia. Per i pontefici non dovrebbero valere i criteri dei leader politici o militari - sottolinea - che ad un certo momento se ne vanno in pensione.

 

CARDINALE GERHARD MULLER

Nella Chiesa non vedo spazio per il funzionalismo ma solo per la testimonianza". Eppure Benedetto XVI si è dimesso. "L'ho ripetuto pubblicamente decine di volte: non ho mai capito per quale motivo abbia compiuto quel passo. Io non vedo radici teologiche per introdurre il criterio del funzionalismo nella Chiesa - rimarca -. Sono scettico a qualsiasi rinuncia papale solo perché uno si sente sfinito e non ce la fa più. Ciò lede quel principio dell'unità visibile della Chiesa incarnato nella figura del Papa. Ecco perchè la rinuncia non può diventare una cosa normale, come andare in pensione in una azienda".

 

PAPA FRANCESCO - FOTO LAPRESSE

"Papa Francesco ha una polmonite bilaterale che fortunatamente sta curando in un ottimo ospedale, per il resto non ha compromessa nessuna delle sue facoltà intellettuali. Parlare di dimissioni è assurdo - conclude -. E poi in questa sua degenza penso che possa dare un esempio al mondo intero, a chi soffre, ai malati, ai moribondi, a chi ha paura della morte. La testimonianza è preziosissima".

 

CARD.FERNANDEZ, NON HA SENSO FARE PRESSIONI PER RINUNCIA PAPA

(ANSA) - Il prefetto vaticano del Dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez, teologo di riferimento di Papa Francesco, interviene nel dibattito che si è scatenato sulle possibili dimissioni del Pontefice in seguito al suo ricovero al Policlinico Gemelli.

 

PAPA FRANCESCO E IL CARDINALE VICTOR MANUEL FERNANDEZ

"Non ha senso che alcuni gruppi facciano pressioni per una rinuncia. Lo hanno già fatto diverse volte negli ultimi anni, e questa può essere solo una decisione completamente libera del Santo Padre, perché sia valida", afferma Fernandez, intervistato dal quotidiano argentino La Nación. E aggiunge: "Non vedo un clima da pre-conclave, non vedo parlare di un possibile successore più di quanto si facesse un anno fa, cioè niente di speciale". "Per me è importante che l'organismo del Papa ha reagito bene alla terapia attuale", conclude il prefetto dell'ex Sant'Uffizio.

 

PAPA: CARD.DZIWISZ, DIMISSIONI? DALLA CROCE NON SI SCENDE

(AGI) - "Il nostro Papa e' un uomo saggio e sapra' cio' che e' giusto fare davanti al Signore. Intanto noi preghiamo e speriamo che torni presto a guidare la Chiesa universale". Il cardinale Stanislaw Dziwisz, per oltre quarant'anni segretario personale di Giovanni Paolo II e poi arcivescovo emerito di Cracovia, risponde cosi' al Giornale che lo interpella nei giorni in cui si accende il dibattito sulle possibili dimissioni di Francesco al soglio di Pietro.

stanislaw dziwisz 2

 

"Anche Giovanni Paolo II penso' alle dimissioni e ne parlo' proprio con Joseph Ratzinger (allora Prefetto dell'ex Sant'Uffizio, ndr)", confessa il cardinale Dziwisz. "Ci penso', certamente, ma poi anche nei momenti di maggiore sofferenza ripeteva che dalla croce non si scende.

 

Dalla croce non si scende, mi diceva sempre. E cosi' ha fatto, fino alla fine". "Io ammiro Papa Francesco, spero che torni presto a guidare la chiesa universale. E' un uomo saggio e sapra' cosa fare, al cospetto di Dio", ribadisce Dziwisz. "Posso solo dire che preghiamo per il Santo Padre perche' possa tornare presto a guidare la barca di Pietro".

 

SPADARO “SULLE DIMISSIONI DECIDERÀ LUI DAVANTI A DIO L’EFFICIENZA FISICA NON C’ENTRA”

Estratto dell’articolo di I. Sca. per “la Repubblica”

padre antonio spadaro foto di bacco

 

Papa Francesco «sta esercitando il suo compito pastorale anche dal letto di ospedale».

Lo dice il gesuita Antonio Spadaro, tra i collaboratori più vicini al Pontefice argentino.

 

[…] La degenza si annuncia comunque lunga: quanto e come può vivere la Chiesa senza il suo pastore?

«Sembra che siano passati molto giorni ma in realtà il Papa è ricoverato da poco: lasciamo che questi giorni trascorrano e poi si vedrà. Il Papa è vigile, sta esercitando il suo compito pastorale anche dal letto di ospedale, e pur se in maniera diversa, meno visibile, manifesta la sua presenza.

 

Papa Wojtyla e Stanislaw Dziwisz

E poi ha chiesto ai medici che si dica la verità sul suo conto, che i bollettini medici dicano quello che succede, e che traspaia all’esterno quello che lui può effettivamente fare senza forzature. Si espone e si presenta così com’è. Si vedrà cosa accadrà nel prossimo futuro, ma per adesso penso sia prematuro porsi il problema».

 

C’è chi ha parlato di dimissioni: conoscendo il Papa le sembra probabile una rinuncia?

«Ricordo che quando parlò ai gesuiti in uno dei suo viaggi disse chiaramente che il Papato è a vita. L’idea di rinunciare al ministero petrino, già accennata in passato, appare come un’opzione ponderata qualora le energie scarseggiassero irreversibilmente. Il Papa ha sempre detto che Benedetto ha aperto una strada e trova possibile che un Papa rinunci al proprio ministero, ma questo andrà verificato sulla base di quel che sarà nei prossimi tempi.

antonio spadaro foto di bacco

 

Non è questo il tempo di parlare delle cosiddette dimissioni, dunque. Tuttavia voglio precisare che la decisione sarebbe il frutto di un ponderato discernimento spirituale davanti a Dio, e non certo semplicemente un problema di efficienza e potenza fisica.

Quest’ultimo sarebbe un criterio mondano, del tutto alieno dal pensiero del Pontefice».

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO