valditara lavori socialmente utili bulli scuola

“EVVIVA L'UMILIAZIONE, È UN FATTORE FONDAMENTALE DI CRESCITA” – IL MINISTRO ALL'ISTRUZIONE E AL MERITO, GIUSEPPE VALDITARA, RILANCIA LA PROPOSTA DI SPEDIRE AI LAVORI SOCIALMENTE UTILI GLI STUDENTI BULLI: "SOLO LAVORANDO PER LA COLLETTIVITÀ, UMILIANDOSI ANCHE, SI PRENDE COSCIENZA” – OGNI VOLTA CHE IL NEOMINISTRO PARLA ALZA UN POLVERONE: DALLA PROPOSTA DI VIETARE I CELLULARI IN CLASSE A QUELLA DI NEGARE IL REDDITO DI CITTADINANZA A CHI NON HA FINITO IL CICLO DI STUDI OBBLIGATORIO... – VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Viola Giannoli per www.repubblica.it

 

giuseppe valditara

Dai lavori socialmente utili ai cellulari in classe, dal reddito di cittadinanza al comunismo, dal classimo all'immigrazione. Ogni volta che Giuseppe Valditara, ministro all'Istruzione e al Merito del governo Meloni, parla o scrive agli studenti ruba la scena e solleva un polverone. Sarà che la scuola è un tema cosiddetto sensibile o che il leghista è in vena di annunci. Un sondaggio Demopolis pubblicato il 27 ottobre scorso lo dava tra i dieci ministri noti a meno di un quinto dei cittadini. Da allora si è fatto conoscere eccome.

 

Il valore dell'umiliazione

valditara locatelli salvini giorgetti calderoli

L'ultima uscita è un inno all'umiliazione e riprende un cavallo di battaglia lanciato già qualche giorno fa: i lavori socialmente utili per i bulli, i violenti, gli occupanti delle scuole. All'incontro Italia-Direzione Nord a Milano, il ministro ha detto: "Soltanto lavorando per la collettività, umiliandosi anche - evviva l'umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita della personalità - di fronte ai suoi compagni, ci si prende la responsabilità dei propri atti. Da lì nasce il riscatto". [...]

 

I lavori socialmente utili

Quando Valditara aveva proposto per la prima volta i lavori socialmente utili come "soluzione per contrastare gli episodi di violenza in classe per gli studenti sospesi un anno", i presidi lo avevano bacchettato: "La sospensione di un anno non esiste". Molti docenti, favorevoli, gli avevano però ricordato che "scopriva l'acqua calda" perché in alcuni istituti si affidano già piccole riparazioni o servizi mensa a chi compie atti di bullismo. [...]

 

I cellulari in classe

MATTEO SALVINI GIUSEPPE VALDITARA

Come non nuova è l'idea di eliminare i cellulari dalle classi durante le lezioni quando i ragazzi invece di seguire navigano, chattano, stanno sui social, rispondono addiruttura alle chiamate. Un istituto su quattro è già iPhone free. Ma anche su questo la scuola si è divisa tra i pasdaran del divieto che lo hanno esteso anche ai prof, convinti che i telefoni distraggano dalle materie e alienino dalle relazioni scolastiche, e chi pensa che invece il proibizionismo non paghi e sia meglio educare a un uso corretto.

 

Niente scuola niente Reddito

Ad alzare lo scontro con le opposizioni e i sindacati ci ha pensato invece la proposta di togliere il Reddito di cittadinanza a chi ha tra 18 e 29 anni ma "ha interrotto illegalmente gli studi prima dei 16 anni o ha un diploma ma non lavora e non è in formazione". O si colma il gap o via il sussidio, insomma per i 360mila circa che non sono mai stati in una classe, si sono fermati alla licenza elementare o media o sono Neet. [...]

 

M come Merito

Giuseppe Valditara

Ma in principio ci fu il Merito. Il 21 ottobre si scoprì che il governo di centrodestra aveva cambiato di nuovo nome al ministero dell'Istruzione aggiungendo una "M" di Merito. "Un'ossessione della destra", secondo l'Usb, "il contrario di una scuola pubblica e democratica che deve accogliere e includere, non selezionare" per la Rete degli studenti e l'Unione degli studenti, "uno schiaffo a chi parte in svantaggio", secondo il segretario Cgil Maurizio Landini.

 

Dal dicastero non arrivarono chiarimenti, dopo giorni il ministro spiegò che a essere classista non era il merito ma la scuola, a causa della dispersione e del divario tra territori. "Il nostro concetto di merito - disse - vuol dire dare un'opportunità a chiunque come dice l'articolo 34 della Costituzione. Se questo preoccupa allora ad essere preoccupato sono io".

sovranismo una speranza per la democrazia giuseppe valditara

 

L'impero romano e gli immigrati

Nel frattempo dagli archivi usciva fuori un volumetto firmato Valditara e distribuito nel 2016 con Il Giornale dal titolo: "L'impero romano distrutto dagli immigrati". Sottotitolo "Così i flussi migratori hanno fatto collassare lo stato più imponente dell'antichità". Anticipato da: "L'immigrazione nell'antica Roma: una questione attuale". E seguito da: "Sovranismo: una speranza per la democrazia". "La storia piegata a fini propagandistici" insorsero social, insegnanti, scrittori. Il ministro provò a chiuderla così: "È l'editore che sceglie il titolo per rendere il lavoro più accattivante".

 

Lo spettro del comunismo

giuseppe valditara 4

Tutta sua invece la lettera contro il comunismo arrivata a studenti e studentesse il 9 novembre, anniversario della cadura del Muro di Berlino. "Il ministro ha rimosso il fatto che il 9 novembre è la giornata mondiale contro il fascismo e l'antisemitismo proclamata dalle Nazioni Unite", ricordò l'Anpi. "È il ministero della propaganda", attaccò il Pd. "Da Minculpop", rincarò la Flc Cgil. Dopo poche ore arrivò il contrattacco allusivo di Valditara: "C'è chi è amico di Israele e chi di Hamas, io di Israele" e "non accetto lezioni sull'antifascismo, mio padre era nella Brigata Garibaldi". [...]

 

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