antonio laudati pasquale striano chiara colosimo matteo salvini giuseppe zafarana

“IL FOGLIO” METTE IL DITO NELLA PIAGA: “LAUDATI RIVELA CHE NESSUN ACCERTAMENTO NEI CONFRONTI DI CROSETTO È MAI STATO EFFETTUATO DALL’UFFICIO SOS DELLA PROCURA ANTIMAFIA: GLI ACCESSI SONO STATI EFFETTUATI SULLA BANCA DATI IN DOTAZIONE ALLA GUARDIA DI FINANZA, NEI CUI UFFICI PASQUALE STRIANO LAVORAVA TRE GIORNI A SETTIMANA” - ERGO: STRIANO ERA AL SERVIZIO DI DUE PADRONI: FINANZA E MAGISTRATURA; UN RUOLO AMBIVALENTE CHE GLI PERMETTEVA DI NON RENDERE CONTO A NESSUNO DEI SUOI ACCESSI ABUSIVI ALLE BANCHE DATI, FINO A QUANDO QUALCUNO DEI SERVIZI SEGRETI AVVERTÌ IL MINISTRO DELLA DIFESA CROSETTO CHE FECE L’ESPOSTO CHE DETTE VITA ALLO SCANDALO - CHI SI È INVENTATO IL DUPLEX FINANZA-DNA CHE VA AL DI LÀ DELLE PREROGATIVE DI LEGGE, QUINDI ILLEGALE? - PERCHE' LA MELONIANA CHIARA COLOSIMO NON HA ANCORA SENTITO IL BISOGNO DI INTERROGARE NON SOLO STRIANO, MA SOPRATTUTTO GIUSEPPE ZAFARANA, IL COMANDANTE GENERALE DELLE FIAMME GIALLE DAL 2019 AL 2023, DA CUI STRIANO ERA ALLE DIPENDENZE?

Antonio Laudati

DAGOREPORT

Il pezzo de “Il Foglio” (a seguire) mette il dito nella piaga quando Ermes Antonucci scrive: “Laudati spiega di aver verificato che nessun accertamento nei confronti di Crosetto è mai stato effettuato dall’ufficio Sos della procura nazionale antimafia: gli accessi sono stati effettuati sulla banca dati in dotazione alla Guardia di Finanza, nei cui uffici Striano lavorava tre giorni a settimana”.

 

Ergo: il finanziere Striano, distaccato alla Dna, era al servizio di due padroni: per tre giorni dipendeva gerarchicamente dalla Guardia di Finanza, il resto della settimana le sue funzioni erano agli ordini dei magistrati della Procura nazionale antimafia. Chi si è inventato un tale guazzabuglio Finanza-Dna che va al di là delle prerogative di legge, quindi illegale?

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE 2

 

Una volta posizionato in un’area opaca, Striano si era trasformato in un ircocervo, animale mitologico per metà caprone (Finanza) e per metà cervo (Magistratura); un ruolo talmente ambivalente che alla fine gli permetteva di non rendere conto a nessuno dei suoi accessi abusivi alle banche dati, fino a quando qualcuno dei Servizi avvertì il ministro Crosetto che fece l’esposto che dette vita allo scandalo Striano.

 

giorgia meloni chiara colosimo

Ad oggi, la presidente della Commissione parlamentare antimafia, la meloniana (“tendenza Arianna”) Chiara Colosimo, ha convocato addirittura Andrea De Gennaro, nominato al vertice della Guardia di Finanza il 30 maggio 2023, quindi a dossieraggi fatti e scoperti, ma non ha ancora sentito il bisogno di interrogare non solo Pasquale Striano, che intanto rilascia interviste cambiando ogni volta la versione dei fatti, ma soprattutto non ha convocato in audizione Giuseppe Zafarana, il comandante generale delle Fiamme Gialle dal 2019 al 2023 e oggi presidente dell’Eni, da cui Striano era alle dirette dipendenze.

 

sergio mattarella e giuseppe zafarana

Che sia evidente che i due finanzieri avrebbero molte cose da raccontare e spiegare, lo ha ben capito una delle “vittime” dei dossieraggi. In data 5 marzo, a margine di un comizio a Pescara, il vicepremier Matteo Salvini non l’ha toccata piano e ha chiamato brutalmente in causa l’ex vertice della Finanza: “Mi rifiuto di pensare che sia l’iniziativa di qualche singolo. Vorrei sapere se i vertici della Guardia di finanza ne erano al corrente o meno”.

salvini e conte guardia di finanza

 

Altra “striano” anomalia. Dopo lo scoppio del bubbone dossieraggi, Striano non è stato sospeso, ma solo trasferito in un altro reparto. Come mai? Il luogotenente gode di particolari protezioni? Inoltre, in molti nei palazzi romani si chiedono: ma un ufficiale della Guardia di Finanza, prima di rilasciare un’intervista, deve ottenere un permesso dai superiori, o può parlare con i giornalisti come e quando vuole? Qualcuno lo ha autorizzato a parlare o si è mosso in autonomia? Le argomentazioni di Striano sono stati “condivise” con qualcuno o è tutta farina del suo sacco?

 

guido crosetto con la moglie gaia saponaro foto di bacco

Mentre volteggia il sospetto che si voglia insabbiare il caso, evitando nuovi scandali fino alle europee del 9 giugno, che saranno uno spartiacque per il futuro del governo Ducioni, guarda il caso cinico e barbaro, a Bari, Torino, Palermo sono esplose tre inchieste che stanno infiammando la politica nell'ultima settimana.

 

E chi spunta? La commissione parlamentare Antimafia. Anziché sbrigare le audizioni dello scandalo Striano, la Colosimo chiede alla magistratura le carte relative alle tre vicende giudiziarie, due delle quali hanno azzoppato il Pd in Puglia e in Piemonte, per la gioia dei Fratellini d’Italia.

 

 

 

IL “CASO DOSSIERAGGIO” È SPARITO. MA NON ERA LO SCANDALO DEL DECENNIO?

 

Estratto dell’articolo di Ermes Antonucci per “il Foglio”

 

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE

Per settimane è stato rappresentato come lo scandalo del decennio: migliaia di accessi abusivi alle banche dati della procura nazionale antimafia, fughe di notizie, creazione di dossier su politici, imprenditori e personaggi famosi, rapporti distorti fra inquirenti e giornalisti, l’ombra del coinvolgimento di servizi segreti stranieri. Poi il “caso dossieraggio” è sparito completamente dai radar del dibattito pubblico e politico. Neanche una parola.

PASQUALE STRIANO

 

[…] Raffaele Cantone, capo della procura di Perugia, che sta conducendo l’inchiesta, in un’audizione di oltre due ore alla commissione Antimafia ha infatti elencato tutte le principali risultanze investigative raggiunte finora: gli accessi abusivi effettuati dal finanziere Pasquale Striano, principale indagato, sono risultate “oltre diecimila”;

 

Striano “ha scaricato 33.528 file dalla banca dati della Direzione nazionale antimafia”; al momento non sono emersi elementi tali da far pensare a finalità economiche della sua attività; “con alcuni giornalisti Striano aveva rapporti di amicizia personali”.

 

 

POLITICI - MANAGER E VIP SPIATI DA PASQUALE STRIANO

[…] dopo il tam tam iniziale, l’attenzione sul caso si è interrotta. Segno forse che le indagini non stanno fornendo i riscontri attesi. Ciò che è certo, per ora, è che non è emersa l’esistenza di alcun dossier in senso stretto. Insomma, il “caso dossieraggio” non esiste.

 

Al massimo si può parlare di “caso accessi abusivi alle banche dati”. Tutta un’altra cosa […] L’inchiesta non solo sembra essersi fortemente ridimensionata, ma rischia di subire un clamoroso scossone. Il magistrato Antonio Laudati, indagato per alcuni accessi abusivi e responsabile per un periodo del gruppo Sos (segnalazioni operazioni sospette) a cui faceva riferimento Striano, ha chiesto di essere sentito in commissione Antimafia.

RAFFAELE CANTONE CHIARA COLOSIMO

 

[…] Laudati ricorda che il caso ha preso avvio dalla denuncia del ministro Crosetto dopo la pubblicazione di un articolo sulla sua precedente attività professionale. Laudati spiega di aver verificato che nessun accertamento nei confronti di Crosetto è mai stato effettuato dall’ufficio Sos della procura nazionale antimafia: gli accessi sono stati effettuati sulla banca dati in dotazione alla Guardia di Finanza, nei cui uffici Striano lavorava tre giorni a settimana.

 

Laudati aggiunge che in quelle occasioni non avrebbe logicamente potuto esercitare alcuna direzione né controllo sulle attività di Striano. Se ciò fosse confermato, significherebbe che la competenza sui fatti al centro del caso sarebbero di competenza della procura di Roma e non di Perugia, competente per i reati che coinvolgono i magistrati in servizio nella Capitale. Si ricomincia da capo?

 

 

 

guido crosetto giorgia meloni parata del 2 giugno 2023 POLITICI - MANAGER E VIP SPIATI DA PASQUALE STRIANORAFFAELE CANTONE CHIARA COLOSIMO Antonio Laudati

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…