
CHE FIGURACCIA PER MELONI: ALLA FINE SARÀ LA LIBIA A CONSEGNARE ALMASRI ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE – IL GOVERNO DBEIBEH HA RICONOSCIUTO LA GIURISDIZIONE DELLA CPI, CHE STA INDAGANDO SUI PRESUNTI CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ COMMESSI SUL TERRITORIO LIBICO. E IL PROCURATORE DELL’AIA, KARIM KHAN, HA PRESENTATO UNA RICHIESTA A TRIPOLI DI CONSEGNARE IL GENERALE “CHE È FUGGITO ED È TORNATO IN LIBIA PASSANDO PER L’ITALIA” – FONTI DEI SERVIZI ITALIANI: “ALMASRI È DIVENTATO A TUTTI GLI EFFETTI UN NEMICO DI DBEIBAH, IL QUALE CERCA DI PROTEGGERSI ANCHE SOTTO L’OMBRELLO DELLA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE”
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
giorgia meloni a tripoli con Abdulhamid DBEIBAH
Al principio sembrava una minaccia del presidente Dbeibah: arrestare il generale Almasri, accusato di omicidi e torture e consegnarlo alla Corte penale internazionale. E invece ieri pomeriggio, nel momento forse più duro della battaglia di Tripoli tra decine di morti e feriti, sono accadute tre cose che potrebbero riscrivere la storia recente della Libia. E mettere in grandissimo imbarazzo l’Italia.
[...] la Cpi ha fatto sapere di aver raggiunto un’intesa con la Libia che si impegnerà a rispettare le decisioni della Corte per i crimini che vanno dal 2011 sino al 2027. Significa che potranno esercitare la loro giurisdizione anche su reati che non siano collegati e riconducibili alla crisi che ha originato la risoluzione del consiglio di sicurezza.
GIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLO
Di più: mentre veniva annunciata l’intesa, da una parte il procuratore della Cpi, Karim Khan, presentava una richiesta ufficiale al governo di Tripoli di consegnare Almasri, «che è fuggito ed è tornato in Libia passando per l’Italia »; e dall’altra la procura libica emetteva un avviso di garanzia per il capo della polizia giudiziaria di Tripoli per abusi nelle carceri.
Che è successo? «Che Almasri è diventato a tutti gli effetti un nemico di Dbeibah, il quale cerca di proteggersi anche sotto l’ombrello della giustizia internazionale», spiega, con non poca preoccupazione, una fonte dell’intelligence italiana che sta seguendo il dossier libico.
Preoccupazione, perché l’Italia si potrebbe trovare in una situazione assai imbarazzante, come hanno denunciato ieri le opposizioni. «La Libia potrebbe fare quello che Meloni, Piantedosi e Nordio hanno negato», dice Fratoianni di Avs. «A quel punto cosa dirà il nostro governo?», si chiede il senatore Borghi di Italia Viva.
IL PASSAPORTO DOMINICANO DI ALMASRI
Ma c’è di più: se consegnato alla Cpi per un processo, Almasri potrebbe anche raccontare cosa è accaduto in questi anni, spiegando le relazioni sue e dei suoi uomini con i Paesi occidentali.
Una situazione complessa che infatti fa dire a diverse fonti che, in questo momento, il generale Almasri (a meno di un precipitare della situazione interna o di un cambio di casacca) rischia tanto l’arresto quanto la morte, come era accaduto al comandante Bija, il trafficante- guardacoste ucciso meno di un anno fa.
Il generale ha perso molte delle sue protezioni: la “polizia giudiziaria” che guidava è stata di fatto sciolta, e sono stati liberati centinaia di detenuti (tra cui giornalisti e oppositori politici) che in questi anni sono stati torturati.
giorgia meloni col premier libico abdul hamid DBEIBAH
La questione Almasri è più delicata che mai per l’Italia. Sottoposto a procedimento dalla Cpi, il governo italiano ha inviato una lunga memoria difensiva. Allegando, tra le altre cose, la corrispondenza con la Libia intercorsa nelle ore immediatamente successive all’arresto.
Tripoli ha inviato un plico alla Farnesina ricordando “i rapporti di amicizia” tra i due Paesi. Sostenendo, tra le altre cose, che su Almasri esistesse un mandato di cattura in Libia e che, quindi, rimpatriarlo avrebbe permesso di arrestarlo in patria.
Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli
Peccato che, appena atterrato in Libia con un aereo di Stato italiano e accolto come una star dalle sue milizie, il procedimento a carico del generale sia stato archiviato. Sembrava tutto finito, quindi. [...]
MIGRANTI IN UN LAGER LIBICO GESTITO DAL ALMASRI
giorgia meloni abdul hamid DBEIBAH
a tripoli manifestazioni contro il premier Dbeibah
Almasri Osama Najeen.