coronavirus vaccino covid

“ABBIAMO FINITO LE DOSI” – FINALMENTE LA CAMPAGNA VACCINALE HA PRESO A CORRERE: MERCOLEDÌ LE INOCULAZIONI SONO STATE PIÙ DI 280MILA, MA SI RISCHIA DI DOVER RALLENTARE PERCHÉ MANCANO LE FORNITURE – ZAIA: “ABBIAMO IN MAGAZZINO SOLO PFIZER. PER DOMENICA LE SCORTE FINIRANNO” – DE LUCA PENSA A IMMUNIZZARE ISCHIA, CAPRI E PROCIDA PER SALVARE L’ESTATE, SUL MODELLO DELLA GRECIA…

coronavirus vaccino

1 – VACCINI. SOS LAZIO, RISCHIO STOP SENZA ASTRAZENECA. LOMBARDIA SI AFFIDA A POSTE, DE LUCA PENSA ALLE ISOLE COVID FREE

Simone Pierini per www.leggo.it

 

Il numero di somministrazioni di vaccini inizia a mostrare segni di crescita, ma ancora lontano dal piano presentato il 13 marzo scorso dal commissario straordinario per l’emergenza Paolo Figliuolo.

 

Mercoledì si è toccata quota 282mila iniezioni, quasi quarantamila in più rispetto a sette giorni prima. Secondo i progetti però già da una settimana si sarebbe dovuta superare la soglia delle 300mila somministrazioni al giorno per poi arrivare a superare le 500mila dal 20 aprile in poi. In parte ha inciso lo stop di quattro giorni ad AstraZeneca, ma la realtà è che la macchina Italia non è ancora entrata a regime.

 

luca zaia

Nel Lazio ieri è salita la preoccupazione per il ritardo nelle forniture di AstraZeneca che ha portato l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha preannunciare un possibile stop (temporaneo), o comunque uno slittamento, delle somministrazioni prenotate per i prossimi giorni.

 

«Se non arrivano i 122 mila vaccini di AstraZeneca previsti siamo costretti nostro malgrado a sospendere le vaccinazioni», ha dichiarato in mattinata. In parallelo sono arrivate le lamentele dei medici di base: «Mentre si moltiplicano i centri vaccinali, i medici di famiglia sono al palo.

 

coronavirus vaccino anziani 2

Questa settimana ognuno può fare solo sei dosi di Pfizer. Marzo finisce con una loro marginalizzazione nella campagna vaccinale e questo in tutte le province della Regione», ha denunciato in una nota la Fimmg Lazio. Dal 20 aprile però il presidente Nicola Zingaretti ha annunciato l’avvio della campagna nelle farmacie con il vaccino monodose di Johnson & Johnson per la fascia d'età che va dai 60 ai 55 anni.

 

In Lombardia si corre ai ripari dopo i disagi sulle prenotazioni dei giorni scorsi. Dalle otto di questa mattina è attivo il nuovo portale di Poste per le prenotazioni (al sito prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it).

sergio mattarella e nicola zingaretti al centro vaccinale della nuvola a roma

 

In alternativa i cittadini potranno chiamare un call center (800-894-545), rivolgersi ai portalettere oppure tramite Postamat, gli atm di Poste. Per iniziare servono tessera sanitaria, codice fiscale e l'ok al consenso al trattamento dei dati personali. Selezionando il proprio cap, il sistema individuerà in autonomia il centro vaccinale più vicino all’utente. Poi, inserendo la propria data di nascita e il numero di cellulare, parte la prenotazione vera e propria.

 

VINCENZO DE LUCA

Infine in Campania il presidente Vincenzo De Luca guarda già all’estate: «Dopo anziani e fragili facciamo vaccini per le isole di Ischia, Capri, Procida per lanciare la campagna turistica, poter proporre sul mercato mondiale delle isole libere dal Covid prima di farci rubare i turisti da Grecia o Spagna».

 

2 – VACCINAZIONI RECORD, MA REGIONI IN ALLARME: “LE SCORTE SONO FINITE, COSÌ SI FERMA TUTTO”

Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

Finalmente sembra che il piano di vaccinazioni abbia preso a correre. Mercoledì, record di inoculazioni con 282.158 iniezioni. Ma arriva la doccia fredda. Le Regioni sono infatti in allarme perché tutto dipende dalle dosi: se arriveranno come promesso, bene. Sennò si rallenta o addirittura ci si ferma.

francesco paolo figliuolo fabrizio curcio 2

 

 

Il primo a sollevare il problema, intervenendo a Radio Uno, è Nicola Zingaretti, governatore del Lazio: «Noi - dice - andiamo avanti con spirito combattivo, ma servono flussi certi di arrivi. Mi auguro e sono certo che le case farmaceutiche garantiscano le dosi come hanno detto». Un auspicio. O forse un esorcismo. «Se non arrivano i vaccini, il rischio è che le dosi basteranno per pochi giorni».

 

LUCA ZAIA

Il problema sono i richiami, che a questo punto confliggono con le prime inoculazioni. Gli fa eco dal Veneto il governatore Luca Zaia: «Oggi si vaccina poco o niente, solo i richiami. Abbiamo in magazzino solo Pfizer. Saranno utilizzate 83 mila dosi rimanenti e per domenica finiranno. Se domani ne facciamo 20 mila non è che siamo precipitati, ma solo perché abbiamo finito le dosi». Proprio dal Veneto giungono notizie poco incoraggianti.

 

A Treviso, ad esempio, le vaccinazioni anti-Covid potranno riprendere solo martedì 6 aprile a causa dell'esaurimento delle dosi e della mancata consegna delle nuove fiale previste. Succede anche a Padova: si fermano temporaneamente le vaccinazioni per gli ultraottantenni almeno fino a lunedì come ha spiegato l'Ulss 6 Euganea.

 

«Abbiamo dovuto bloccare temporaneamente le vaccinazioni per gli over 80 perché mancano i vaccini Pfizer. Si tratta di una mancanza rispetto al bisogno che si è creato nelle due settimane precedenti, in cui abbiamo incrementato molto la nostra attività vaccinale»

 

vaccinazioni anti covid nel regno unito

Dove si è galoppato con Pfizer e Moderna, ora si deve per forza rallentare perché le dosi servono alle seconde iniezioni. «Dalla prossima settimana - spiega perciò il direttore generale della sanità del Veneto, Luciano Flor - in Veneto arriveranno 120 mila dosi di vaccino Pfizer da destinare ai richiami, ai soggetti ultra-fragili e ai grandi anziani ancora da vaccinare, che sono 110 mila».

 

Oltre Pfizer, sono in ritardo anche Moderna ed AstraZeneca. Le dosi dovevano arrivare a inizio settimana, ora dicono che saranno consegnate tra oggi e domani. L'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, è arrabbiato e pieno di dubbi: «Sul ritardo nelle forniture di AstraZeneca - avverte- ci scusiamo anticipatamente con gli utenti, se nelle prossime ore ci dovessero essere difficoltà nella regolarità delle somministrazioni. Non dipende dalla nostra volontà».

 

D'Amato ha imparato a diffidare. «Il vaccino Johnson&Johnson dovrebbe arrivare entro fine aprile, ma ho qualche timore rispetto alle dosi». Intervistato a Un giorno da pecora, l'assessore non discute le dichiarazioni del generale Figliuolo sull'arrivo dei vaccini. «Per me la parola di alpino è sacra». Ma l'esperienza di questi mesi, quando il commissario era Domenico Arcuri, è stata deprimente. «Le dosi dobbiamo vederle. Non dipende dal lui, quanto dalle case farmaceutiche. Con AstraZeneca siamo agli sgoccioli. Stiamo lavorando con il lotto delle dosi dissequestrate».

 

L'allarme corre da Nord a Sud. In Campania, Vincenzo De Luca, che sogna di immunizzare tutti sulle isole di Capri, Ischia e Procida per fare concorrenza alle isole greche, è abbastanza polemico: «Dobbiamo somministrare oltre 9 milioni di vaccini. È importante che ci sia continuità nella consegna. Ovviamente se avessimo a disposizione il vaccino Johnson&Johnson, che prevede una sola dose, sarebbe tanto di guadagnato. Ma non c'è».

 

vaccino astrazeneca

La Lombardia promette poi di riscattarsi e immunizzare tutti gli adulti entro il 18 di luglio. Ma c'è un ma. «Noi - dice la vicepresidente Letizia Moratti - ci auguriamo di avere dosi che ci consentono di rispettare la tabella indicata. Il successo della campagna della Lombardia influirà parecchio sul successo della campagna del Paese». Le fa eco il consulente Guido Bertolaso: «Non sono date scritte nella pietra: si potrà slittare di un paio di giorni, ma non di un mese». Ovviamente se saranno rispettate le consegne.

MICHELE EMILIANO - BRUNO VESPA - LUCA ZAIAfrancesco paolo figliuolo fabrizio curciofrancesco paolo figliuolo si vaccinafrancesco paolo figliuolo fabrizio curcio 1

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