dax tedesco titoli azioni

''FINANCIAL TIMES'': LA GERMANIA E' IL ''GROUND ZERO'' DELLA GUERRA COMMERCIALE TRA USA E CINA - L'INDICE DI BORSA TEDESCO HA PERSO l'11% DA GENNAIO. L'ECONOMIA È ANCORA SOLIDA MA GLI INVESTITORI TEMONO CHE TRA I DUE LITIGANTI TRUMP E XI JINPING, A PAGARE SARANNO I TEDESCHI DROGATI DI EXPORT, SOPRATTUTTO AZIENDE CHIMICHE E AUTOMOBILISTICHE. UN HEDGE FUND HA SCOMMESSO 22 MILIARDI CONTRO GRANDI AZIENDE EUROPEE

DA 'Financial Times

 

borsa tedesca

Chi ha investito sulle azioni tedesche ha ricevuto una spiacevole sorpresa quest’anno: l’indice di borsa tedesco (Dax) infatti ha perso l’11% da gennaio divenendo il ‘ground zero’ della finanza globale, con gli investitori che devono fare i conti con una crescente ‘guerra’ commerciale.

 

Joachim Schallmayer, gestore di fondi per la Deka, una banca di Francoforte, sostiene che “l’attuale dibattito sul protezionismo sta intimidendo gli investitori nei confronti dell’azionariato germanico,” aggiungendo che i tempi in cui i titoli tedeschi rappresentavano un caposaldo della globalizzazione finanziaria sembrano essere ormai un bel ricordo.

 

borsa tedeca 2

I produttori di automobili e l’industria della chimica valgono circa il 30% dell'indice DAX – due settori che subiscono l'andamento ciclico dei mercati vulnerabili al rallentamento della crescita che ha spinto in alto le azioni nel 2017. Al contrario, le banche e le compagnie tecnologiche – due settori che hanno avuto una performance migliore fuori dalla Germania – non pesano molto nel paniere Dax e dunque l'indice risulta ulteriormente rallentato.

 

Un altro investitore di Francoforte ha puntato il dito sulla speculazione: alcuni hedge fund stanno usando le multinazionali tedesche come un ''canarino nella miniera'' degli scambi globali e scommettono contro di esse. Il fondo americano Bridgewater ad esempio, ha puntato 22 miliardi di dollari contro una trentina di grandi aziende europee, inclusa la Siemens.

 

indice dax tedesco

Sono stati pochi gli analisti a prevedere il netto calo del Dax, in parte perché l’economia tedesca è ancora forte e la valutazione del mercato non appare eccessiva. Il Dax, composto da 30 titoli, scambia attualmente con multipli di 12,5 sulla proiezione degli utili, perfettamente in linea col suo trend storico ma di un quarto sotto il mercato statunitense.

 

Il titolo Deutsche Bank ha perso il 10% la settimana scorsa, confermando la sua posizione di peggior titolo del 2018 e anche nell’industria automobilistica molti investitori stanno mettendo in dubbio la sostenibilità del modello di business tedesco.

 

indice dax

Le vendite e i profitti di Volkswagen, Daimler, BMW e Continental fanno affidamento principalmente sui loro motori a combustione interna, che molti vedono come una tecnologia ormai in declino. Gli attuali guadagni sono ancora forti, ma c'è chi si interroga sulla loro solidità futura.

 

Non esiste una singola ragione dietro agli attuali segnali di debolezza del Dax, ma col mercato tedesco che registra ritardi rispetto ad ogni altro principale indice europeo, a eccezione dell’FTSE 100 in Inghilterra, si pone la pressante questione se, all’interno di questo scenario fragile, le prospettive di guadagno su queste aziende influiranno sulle offerte pubbliche iniziali a Francoforte.

 

Dax tedesco titoli azioni

Albrecht è convinto che lo scarso rendimento attuale del Dax non sia altro che un contrattempo: “Tutti gli argomenti utilizzati per spiegare il recente scivolone erano già reali l’anno scorso, ma crediamo che il Dax possa tornare nel territorio dei 14.000 punti quest’anno.”

 

Ma, come ha dimostrato un ultimo sondaggio sui livelli di fiducia dei dirigenti aziendali tedeschi, queste voci ottimiste faticano a farsi sentire man mano che le preoccupazioni commerciali si intensificano.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”