uomo evasione

IL FUGONE DI NATALE – IL CARCERE MINORILE DI MILANO CESARE BECCARIA MEJO DEL SET DI UN FILM: SETTE PISCHELLI, APPROFITTANDO DELLA FESTA E DEI LAVORI NEL CORTILE, SONO RIUSCITI A EVADERE APRENDO UN VARCO NELLA RECINZIONE E SCAVALCANDO IL MURO DI CINTA: DUE SONO STATI RIPRESI, DEGLI ALTRI NON C’È ALCUNA TRACCIA - IL SOSPETTO È CHE I RAGAZZI, TUTTI TRA I 17 E I 19 ANNI, AVESSERO PIANIFICATO LA FUGA DA TEMPO: HANNO DI DISTRATTO UN AGENTE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA CHE LI SORVEGLIAVA DURANTE L'ATTIVITÀ POMERIDIANA E…

Cesare Giuzzi per www.corriere.it

 

evasione

Hanno approfittato dei lavori in corso nel «cortile passeggi», si sono aperti un varco nella recinzione e hanno scavalcato il muro di cinta. Maxi evasione dal carcere minorile di Milano Cesare Beccaria.  In sette sono riusciti a scappare dalla struttura. Due di loro, però, sono stati già ripresi. La notizia è stata resa nota da fonti sindacali della polizia penitenziaria ed è stata confermata dagli investigatori. I  giovani reclusi evasi sono due 18enni, un 19enne e quattro 17enni. Tutti nel carcere minorile in custodia cautelare per piccoli reati contro il patrimonio.

carcere minorile di milano cesare beccaria 1

 

Il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini s'è detto «sconcertato» per quanto accaduto al Beccaria e fonti del partito riferiscono che sta seguendo «con la massima attenzione» la vicenda. Intanto alla notizia dell'evasione alcuni giovani detenuti hanno appiccato il fuoco ad alcune masserizie all'interno del cortile carcere per protesta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, con diversi mezzi, che hanno subito domato le fiamme.

 

La situazione è tornata sotto controllo ma secondo fonti sindacali alcuni agenti della polizia penitenziaria sono rimasti lievemente intossicati dal fumo e un reparto del carcere è rimasto inagibile e senza luce. Dalle celle del penitenziario sono stati lanciati insulti verso giornalisti, telecamere e fotografi.

evasione carcere 2

 

Le indagini

Secondo una prima ricostruzione, i sette avrebbero distratto un agente della polizia penitenziaria che li sorvegliava durante l'attività pomeridiana, intorno alle 16, e sono poi riusciti a fuggire approfittando dell'area di cantiere. Avrebbero poi scavalcato la recinzione lungo via Calchi Taeggi. In serata due di loro sono stati individuati e catturati dagli investigatori.  Nel penitenziario è subito arrivata la direttrice facente funzioni Maria Vittoria Menenti, che si divide tre giorni alla settimana tra il Beccaria e il supercarcere di Opera di cui è vicedirettrice.

carcere 2

 

Le ricerche dei fuggitivi sono affidate alla polizia penitenziaria che si sta occupando delle indagini insieme alla polizia di Stato. Il sospetto è che i sette ragazzi abbiano pianificato la fuga approfittando da un lato della festività e dall'altro del momento di attività interna durante il quale i detenuti erano sorvegliati da un solo agente. Gli investigatori sono coordinati dalla procura per i minorenni, diretta da Ciro Cascone, e dalla procura ordinaria per i tre maggiorenni.

 

Chi sono i fuggitivi

evasione carcere 1

Secondo le prime informazioni, i giovani reclusi coinvolti sono cinque italiani originari di Milano, della provincia di Monza e Brianza, di Pavia e del Comasco. Uno è nato a Milano da una famiglia di origini nordafricane. Gli altri due sono un marocchino e un ecuadoriano. Tutti si trovavano al Beccaria sottoposti a provvedimenti di custodia cautelare per reati contro il patrimonio come furti e rapine. Nessuno aveva quindi condanne definitive da scontare, ma alcuni di loro erano già stati protagonisti di intemperanze e disturbi all'interno dell'istituto.

carcere minorile di milano cesare beccaria 2

 

La denuncia del sindacato

Il sindacato Sappe, attraverso il segretario generale Donato Capece, parla di «evasione annunciata»: «Adesso è prioritario catturare gli evasi ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della polizia penitenziaria del Beccaria». L'elenco delle rivendicazioni dei sindacati è ampio, come ricorda il sindacato Uilpa guidato da Gennarino De Fazio:  «Negli istituti minorili, per ragioni legate anche al sovraffollamento penitenziario nelle carceri, l'età dei detenuti può arrivare fino 25 anni».

evasione carcere 4

 

Per De Fazio «sono in vorticoso aumento i casi d'aggressione agli operatori, di sommosse e, come in questo caso, di evasione. Ciò è evidentemente imputabile a una serie di fattori», tra cui appunto «l'innalzamento del limite d'età».  «Non sappiamo ancora - riferisce il segretario dell'Uspp Gian Luigi Madonia - se possano esserci responsabilità organizzative o professionali del Reparto o deficit strutturali che hanno indebolito i sistemi di sicurezza, ma possiamo affermare che l'evasione è eclatante. Sette soggetti insieme è un evento che probabilmente non ha precedenti. Ennesimo brutto segnale di un sistema penitenziario da ricostruire, perché ormai al collasso sotto tutti i punti di vista».

carcere minorile di milano cesare beccaria 3carcere minorile di milano cesare beccaria 4 carcere 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…