gabanelli europa

L'EUROPA E' MATRIGNA MA NOI SIAMO COGL*ONI – MI-JENA GABANELLI FA I CONTI DEI CONTRIBUTI EUROPEI: “DOPO LA POLONIA SIAMO IL PAESE A CUI BRUXELLES ASSEGNA PIÙ SOLDI, MA SPENDIAMO SOLO IL 3% DEI FONDI DISPONIBILI” – LA NOSTRA INCAPACITA', OLTRE A TOGLIERCI RISORSE, CREA I PRESUPPOSTI PER LE TRAGEDIE: RICORDATE  L’INCIDENTE FERROVIARIO IN PUGLIA? L’EUROPA AVEVA APPROVATO IL PROGETTO DI RADDOPPIO DEL BINARIO UNICO, MA TRA LUNGAGGINI E MANCATE DELIBERE, I LAVORI SONO PARTITI CON NOVE ANNI DI RITARDO… – VIDEO

GABANELLI - FONDI UE

 

 

Milena Gabanelli E Luigi Offeddu per il “Corriere della Sera – Dataroom”

 

gabanelli fondi ue 5

L' Italia ha dato molto all' Unione Europea: solo nel 2017, circa 4,4 miliardi in più di quanto abbia ricevuto da Bruxelles. Nel 2016, ha avuto 11,5 miliardi ma ne ha sborsati 13, 9. E fra il 2011 e il 2017, ha accumulato in tutto 36,1 miliardi di saldi negativi. Nello sbilancio tra il dare e l' avere, l' Italia arriva quarta, dopo la Germania, il Regno Unito e la Francia. Ma chi decide quanto «dare» e quanto «avere»? Il «dare» si decide in base ai trattati da cui è nata l' Unione, firmati da tutti i Paesi.

 

FONDI EUROPEI

Principio generale: chi sta meglio aiuta chi sta peggio, per favorire la stabilità e la pace sociale dell' Ue. Il bilancio dell' Unione è definito in un piano di sette anni, rappresenta l' 1% del Prodotto interno lordo totale dei Paesi membri, ed è sottoposto annualmente all' approvazione dell' Europarlamento, sola istituzione direttamente eletta dai cittadini europei, cioè da noi tutti (nessuno può dire «non c' ero»).

Fondi Europei per il mezzogiorno

 

Pertanto ogni anno, ogni Stato versa a Bruxelles un contributo basato sul reddito nazionale lordo, su alcuni dazi doganali, su un' aliquota Iva, e così via. Bruxelles a sua volta ricambia erogando i suoi fondi. Se un Paese taglia il suo contributo, come ha minacciato di fare Roma, va incontro al 2,5% di interessi di mora sulla somma dovuta, più lo 0,25% per ogni mese di ritardo.

 

Fatti due calcoli sulle rispettive popolazioni, ogni cittadino del Paese più ricco, la Germania, dà a Bruxelles circa 286 euro all' anno (162 euro in più di quanto riceva). Quello più povero, il greco, versa 140 euro ma ne incassa 541, cioè 401 in più. Mentre ogni italiano è in credito verso Bruxelles di circa 39 euro. Errori e contestazioni sono possibili per tutti.

 

gabanelli fondi ue 2

Ma chi amministra meglio, ha più speranze di conquistarsi la fiducia di Bruxelles e dunque i suoi fondi. Lo fa capire bene la nostra Corte dei Conti, nella relazione 2018 depositata lo scorso 9 gennaio: «la dinamica degli accrediti dipende, oltre che dalla preassegnazione dei fondi a ciascun Paese nell' ambito della gestione concorrente, anche dalla capacità progettuale e gestionale degli operatori ». Nel piano 2014-2020 la Ue ha stanziato a favore dell' Italia 42,7 miliardi che, aggiunti a 30,9 miliardi di co-finanziamento nazionale, prefigurano 73,6 miliardi da investire in programmi di occupazione, crescita, tutela dell' ambiente, agricoltura (sono fondi strutturali, quelli che rappresentano la metà di tutti i finanziamenti europei).

 

gabanelli fondi ue 4

Dopo la Polonia, l' Italia è il Paese Ue cui Bruxelles ha assegnato più soldi. Ma è anche il sestultimo per capacità di spesa: fino allo scorso ottobre abbiamo speso solo il 3% dei fondi disponibili, contro una media europea del 13%. Cosa si rischia? Lo scrive la Commissione Europea: «se una somma stanziata a favore di un dato programma non viene ritirata entro la fine del secondo anno a decorrere dall' approvazione dello stesso, tutte le somme di denaro non versate non saranno più disponibili per quel programma».

 

scontro tra due treni in puglia

Ed è il conto che l' Ue sta presentando a Napoli: potrebbe revocare i fondi già stanziati per la linea 6 della metropolitana (98 milioni), e quelli per la via Marina (16 milioni). A rischio anche gli 813 milioni per la Tav. La Corte dei Revisori Ue nel Rapporto 2018 scrive: sulla programmazione 2007/2013 l' Italia ha accumulato 950 milioni di fondi non impiegati e progetti sospesi, e in questo è seconda in Europa dopo la Romania.

 

Secondo i dati della Commissione, l' 89% dei grandi progetti italiani presentati nel 2007-2013 aveva un' insufficiente analisi costi-benefici, il 68% errori di pianificazione o di conoscenza del mercato interno, il 51% insufficiente valutazione dell' impatto ambientale e copertura finanziaria.

SCONTRO DI DUE TRENI IN PUGLIA

Fra gli esempi di sprechi marcati da burocrazia e incapacità, ce ne sono stati pure di tragici. Nel novembre 2007, Bruxelles approva il Programma di sviluppo regionale della Puglia. Comprende anche il «Grande Progetto» di raddoppio dei 13 pericolosi chilometri di binario unico sulla linea Corato-Barletta.

 

Nel febbraio 2008, la Regione Puglia approva le modalità dell' intervento Ue, ma dal 2011 in poi, il Programma viene più volte modificato. Nel frattempo, al «Grande Progetto» vengono assegnate diverse autorità di gestione e diversi «organismi» per valutare le pratiche amministrative, un intrico di competenze. Il 19 aprile, nove anni dopo la prima approvazione giunta da Bruxelles, e quattro anni dopo l' erogazione di 180 milioni, parte la prima vera gara d' appalto per il raddoppio del binario unico. Troppo tardi. Il 12 luglio 2016, su quello stesso binario, due treni si scontrano: 23 morti, 50 feriti.

 

scontro tra due treni in puglia 4

Quando non sono tragedie, sono soldi buttati. Nel gennaio 2018, il tribunale della Corte di Giustizia Ue conferma il taglio di 380 milioni dal totale di 1,2 miliardi del Fondo sociale Ue per la Sicilia. Ecco alcune irregolarità citate dai giudici: «progetti presentati dopo la scadenza dei termini, progetti non ammissibili alle misure per le quali erano stati dichiarati. Spese relative al personale non correlate al tempo effettivamente impiegato per i progetti; consulenti esterni privi delle qualifiche richieste; spese non attinenti ai progetti, spese contabilizzate in modo inappropriato; violazione delle procedure di appalto e di quelle per la selezione di docenti, esperti e fornitori».

 

ALESSIA MOSCA

Ce la caviamo bene anche con le frodi. Le segnalazioni di irregolarità riguardanti Roma giunte dall' Olaf (l' autorità anti-frode di Bruxelles) sono quintuplicate nel periodo che va da 2007 e il 2013, solo nel 2017 si è passati da 927 a 1227. Un esempio pittoresco: Val Trompia, maggio 2018. Tre allevatori bresciani prendono in affitto pascoli in alta quota per le loro nuove mandrie, mirando ad incassare 200 mila euro di fondi Ue della Politica agricola comunitaria. Ma in Val Trompia ci sono anche i carabinieri forestali, che un giorno spediscono un paio di droni a curiosare dall' alto su quei pascoli. Così scoprono che lassù non c' è nemmeno una mucca. I tre bresciani vengono denunciati. Loro, certo, non volevano essere «contributori netti» di Bruxelles.

 

gabanelli fondi ue 1

Ma c' è qualcos' altro, che ci danneggia: «L' Italia non è abbastanza presente a Bruxelles, in tutti i sensi - dice Alessia Mosca, eurodeputata autrice del libro «L' Unione, in pratica: un' Europa a misura d' Italia» -. Spesso non ci siamo ai tavoli più importanti dove si decide, soprattutto nei progetti transnazionali che calamitano i fondi diretti più importanti, dove devi dimostrare di avere un sistema-Paese che può stare in un network.

gabanelli fondi ue 3

 

Ma non molti nostri politici parlano bene l' inglese o il francese, in più i ministri preferiscono restare nei loro collegi che andare alle riunioni di Bruxelles, dove se invece ci sei, puoi negoziare». In effetti preferiscono parlar male dell' Europa, anche senza conoscerne i meccanismi, dai cortili di casa. E i cortili applaudono.

gabanelli fondi ue 7scontro tra due treni in pugliascontro tra due treni in puglia 8scontro tra due treni in puglia 7SCONTRO TRA DUE TRENI IN PUGLIASCONTRO TRA DUE TRENI IN PUGLIAscontro tra due treni in puglia scontro tra due treni in puglia 3scontro tra due treni in puglia 10scontro tra due treni in puglia 5scontro tra due treni in puglia 6scontro tra due treni in puglia 9gabanelli fondi ue 6

Ultimi Dagoreport

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO