giorgia soleri

"QUANDO DISTRIBUIVANO IL PUDORE, ERO IN FILA PER LE TETTE" - GIORGIA SOLERI SI RACCONTA TRA ATTIVISMO, VULVODINIA E LA CARRIERA DA MODELLA: "SENZA I SOCIAL NON AVREI SCOPERTO LA MIA MALATTIA. È STATO INFORMANDOMI E PARLANDO CON PERSONE ONLINE CHE HO CAPITO. HO DOVUTO AUTO DIAGNOSTICARMELA" - "CI VIENE RACCONTATO CHE LE ZONE EROGENE SONO QUELLE GENITALI: NON È VERO. IL CORPO È UNA CORDA DI VIOLINO TESA, SE SOLO IMPARI A SUONARLA"

Simonetta Sciandivasci per “la Stampa”

 

damiano david e giorgia soleri a montecitorio per la proposta di legge sulla vulvodinia

Incontro Giorgia Soleri alla festa per il suo libro d'esordio, una silloge di poesie, La signorina nessuno, in libreria da ieri per Vallardi. Milano, Corso Buenos Aires, il trilocale di un'agenzia letteraria che ha cominciato da uno scantinato. Ci sono i pasticcini, le tartine, il vino. Niente sushi. Sembra la merenda di un compleanno in casa.

 

 Il giorno prima, insieme ad altri attivisti del comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo, di cui fa parte da molto tempo perché da molto tempo le è stata diagnosticata la vulvodinia, Soleri, 26 anni, attivista, modella, scrittrice, ha presentato alle Camere un disegno di legge che chiede di riconoscere le due patologie come croniche e invalidanti, garantendo così a chi ne soffre l'assistenza del sistema sanitario nazionale.

 

damiano david e giorgia soleri a montecitorio per la proposta di legge sulla vulvodinia

Damiano, il frontman dei Måneskin, suo compagno da molto tempo, se ne sta in disparte, sempre vicino ai balconi o alle porte. È il giorno di Giorgia. E lo era anche quando l'ha accompagnata alla Camera, sebbene - dice ridendo con molto sconforto e nessuna sorpresa - qualcuno abbia scritto che a essere affetto da vulvodinia sia lui. Giorgia ride anche lei, con più allegria; dice di essere stata accusata di essere andata alla camera per pubblicizzare le sue poesie.

 

giorgia soleri

Sono la nuova coppia da sbranare, lo sanno e non se ne curano: hanno obiettivi chiari, separati ma paralleli. A lui interessa arrivare dappertutto, ma a Los Angeles gli mancava casa. Non ama la mondanità: «Mi piace farmi i fatti miei a casa mia».

 

Soleri indossa il rosa acceso del femminismo del nostro tempo, quello che ha creato i fronti nuovi della battaglia delle donne, quello che ha saputo essere qualcosa che Erica Jong, nel suo ultimo libro, dice che negli anni 70 il movimento per l'emancipazione femminile riuscì a essere solo in parte: sfrontato, intransigente.

giorgia soleri

 

Nell'introduzione al suo libro, scrive: qui c'è molto di me, ma non tutto.

«La poesia è una trasparenza. Ci sono cose che mi sono accorta di aver tenuto nascoste soltanto rileggendo».

 

L'ha fermata il pudore?

«Dico sempre che quando distribuivano il pudore, ero in fila per le tette».

 

Lo prendo per un no.

«Sono nata senza. Ho iniziato a posare a 16 anni, ho fatto il mio primo servizio di nudo a 18, e i miei familiari mi raccontano sempre che quando ero piccola, la prima cosa che facevo quando entravo in casa era spogliarmi. Odiavo i vestiti».

giorgia soleri 2

 

Crede nella libertà?

«Come la intendiamo?».

 

Intendiamola nel modo più facile: dire e fare tutto quello che le pare.

«Allora no, non ci credo. E neanche mi interessa. Dovrei vivere da sola in una foresta per essere libera in quel modo. E cosa ne ricaverei? A me non dispiace né pesa limitarmi per il bene degli altri, pensare mille volte prima di agire. Tutto può ferire, condizionare: anche le azioni quotidiane, automatiche di mia madre, per me che le guardo hanno un significato che resta, si sedimenta dentro di me».

giorgia soleri 11

 

Crede negli esempi?

«No. Nei messaggi sì».

 

Quello che fa lei è politica?

«Ogni scelta lo è. Il personale è politico. La mia storia lo dimostra: ho iniziato a raccontarla online, perché volevo essere utile, volevo risparmiare a più persone possibile il mio stesso calvario, e ieri ero a fare la stessa cosa, però alla Camera dei deputati. Mi sento responsabile di quello che faccio: è politica anche questo».

 

giorgia soleri 7

Quando ha deciso di diventare un'attivista?

«Mai. L'ho scoperto: me lo hanno detto. Davvero: io volevo solo raccontare la mia storia».

 

I social non la spaventano?

«Senza i social non avrei scoperto la mia malattia. Mi rendo conto che suona paradossale, e so benissimo che i medici dicono che la sola cosa da non fare, quando si sta male, è consultare internet. Eppure, è stato informandomi e parlando con persone online, che ho capito che tipo di malattia avevo. Ho dovuto auto diagnosticarmela: fino ad allora, è stato un inferno. Io non sono nemmeno in grado di dire da quanto tempo ne soffro. Però, so che non me ne libererò. Ho imparato a vivere con il dolore, a scoprire le possibilità che apre».

giorgia soleri 8

 

Quali?

«Una sessualità diversa. Ci viene raccontato che le zone erogene sono quelle genitali: non è vero. Il corpo è una corda di violino tesa, se solo impari a suonarla e, naturalmente, se hai al tuo fianco qualcuno che sia in grado di imparare un linguaggio diverso. Abbiamo un'idea menomata di cosa può farci stare bene, pensiamo ancora che il piacere femminile sia rinunciabile, un di più. Poco tempo fa, è uscito un articolo su una testata nazionale in cui veniva consigliato, a chi soffre di vulvodinia, di usare delle creme anestetiche per non sentire dolore durante il rapporto sessuale. Ora, una crema anestetica elimina il dolore ma pure il piacere. Davvero non riusciamo a cercare soluzioni o rimedi migliori?»

giorgia soleri 11

 

GIORGIA SOLERI

Cosa pensa degli attacchi all'aborto? Negli Stati Uniti esistono movimenti di ventenni che lo considerano un omicidio.

 «I diritti, specie quelli delle donne, sono sempre in pericolo: vanno presidiati, tutelati, difesi sempre. Che esistano quei movimenti non mi stupisce: i ragazzi sono manipolabili. L'atmosfera di restaurazione, in tutto l'occidente, mi sembra palpabile. Io sono femminista perché mia madre mi ha educata in un certo modo: sono stata fortunata»

 

Perché ha scelto la poesia che è così fraintendibile?

 «Scrivo poesie da sempre e la poesia è una forma più codarda, per me, per dire le cose. E mi piace l'idea che qualcuno legga in ciò che scrivo qualcosa a cui non ho pensato. E poi la poesia ha un punto di contatto forte con la fotografia, la mia grande passione sin da piccola: una foto è quello che lasci fuori, non quello che metti dentro».

giorgia soleri 21

 

Ha paura del pubblico?

 «Dopo questo libro un po' sì. Perché qui sono scoperta, non nuda».

 

Sono tutte o quasi tutte poesie d'amore.

«Ho chiesto a Damiano se c'era qualcosa che voleva che tenessi fuori, ma abbiamo un patto: sul lavoro, massima libertà».

 

Quando siete in disaccordo?

 «Mai davanti agli altri. A casa si discute, in pubblico ci si sostiene. Una delle prime cose che ho scritto a Damiano, all'inizio della nostra storia, è questa: la tua presenza cambia il mondo. Gliel'ho riscritto nella dedica sul mio libro. Lui ha corretto: "La nostra presenza cambia il mondo"».

giorgia soleri 4

 

 C'è una sua canzone che non le piace?

«Certo. Immortale. Non piace molto neanche a lui».

 

Com' è il futuro?

«Non ci penso. Mi piace essere guidata dalla vita». -

giorgia soleri 17giorgia soleri 19giorgia soleri 19giorgia soleri 2damiano david e giorgia soleri a montecitorio per la proposta di legge sulla vulvodinia damiano david e giorgia soleri a montecitorio per la proposta di legge sulla vulvodinia damiano david e giorgia soleri a montecitorio per la proposta di legge sulla vulvodinia damiano david e giorgia soleri a montecitorio per la proposta di legge sulla vulvodinia GIORGIA SOLERI GATTOgiorgia soleri 15giorgia solerigiorgia soleri e damiano david 1giorgia soleri 6giorgia soleri 9giorgia soleri 12giorgia soleri 13giorgia soleri 2giorgia soleri 5giorgia soleri 3giorgia soleri 4giorgia solerigiorgia soleri 20giorgia soleri 10giorgia soleri 3giorgia soleri damiano davidgiorgia soleri 1giorgia soleri 2giorgia soleri 16giorgia soleri 5giorgia soleri 18

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…