
SCAZZO, MAESTRO! – È SCONTRO POLITICO SUL CASO DEL DIRETTORE D’ORCHESTRA RUSSO, VALERY GERGIEV, GRANDE SOSTENITORE DI PUTIN, CHE IL 27 LUGLIO È ATTESO AL FESTIVAL “UN'ESTATE DA RE” ALLA REGGIA DI CASERTA – IL MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI, PUNTA IL DITO CONTRO VINCENZO DE LUCA: “IL CONCERTO È STATO VOLUTO, PROMOSSO E PAGATO DALLA REGIONE CAMPANIA. L'ARTE È LIBERA, MA LA PROPAGANDA È INACCETABILE” – IL GOVERNATORE DEM REPLICA: “PUTIN È COLPEVOLE, SIAMO SOLIDALI CON L’UCRAINA, MA NON INTENDIAMO ACCETTARE LOGICHE DI PRECLUSIONE O DI INTERRUZIONE DEL DIALOGO” – JULIJA NAVALNAJA, MOGLIE DEL DISSIDENTE NAVALNY, HA LANCIATO UN APPELLO PER ANNULLARE L’EVENTO…
Gergiev a Caserta un caso, per Giuli allarme propaganda
vladimir putin e Valerij Gergiev
(ANSA) (Articolo di Cinzia Conti) - Quel filo a volte sottile ma ben visibile che divide la libertà dell'arte dalla politica e dalla propaganda sembra essersi irrimediabilmente spezzato sul nome del maestro russo Valery Gergiev.
Il 72enne direttore di prestigiosissime orchestre come quella del Teatro Mariinsky a San Pietroburgo e del Bolshoi a Mosca, considerato fermo sostenitore del presidente Vladimir Putin, è atteso il 27 luglio alla rassegna "Un'estate da Re" alla Reggia di Caserta, programmata e finanziata dalla Regione Campania.
alessandro giuli a piazza italia, la festa di fdi a roma foto lapresse.
Ma la polemica che circonda l'esibizione da giorni è deflagrata completamente oggi scatenando anche la netta presa di posizione del ministro della Cultura Alessandro Giuli che ha detto: "L'arte è libera e non può essere censurata. La propaganda però, anche se fatta con talento, è un'altra cosa".
Dalle colonne di Repubblica aveva alzato la voce Julija Navalnaja, moglie del dissidente russo Navalny, secondo cui "il famoso direttore d'orchestra russo" è un "caro amico di Vladimir Putin. Non solo un amico. E non solo un sostenitore. Ma anche un promotore della politica criminale di Putin, suo complice e fiancheggiatore".
Gergiev, aveva ammesso, è "un direttore d'orchestra eccellente. Ma, come sappiamo dalla storia, i grandi artisti possono essere nell'elenco dei cattivi e non esitare a coprire con la loro reputazione regimi crudeli e disumani".
Si è schierato Giuli: "Il concerto dell'amico e consigliere di Putin, Valery Gergiev, voluto, promosso e pagato dalla Regione Campania e che si terrà nella Reggia di Caserta, autonoma nella scelta di quali eventi ospitare, come tutti gli istituti autonomi del ministero della Cultura, - ha detto - rischia di far passare un messaggio sbagliato". E ha aggiunto: "L'Ucraina è una nazione invasa e il concerto di Gergiev può trasformare un appuntamento musicale di livello alto, ma oggettivamente controverso e divisivo, nella cassa di risonanza della propaganda russa.
Ciò che per me sarebbe deplorevole". In mattinata ha invece difeso la scelta di invitare la celebre bacchetta russa il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. "Abbiamo accolto migliaia di cittadini dell'Ucraina nel nostro territorio, abbiamo dato prove di solidarietà. Non intendiamo accettare logiche di preclusione o di interruzione del dialogo, perché questo non aiuta la pace. Questo serve soltanto ad alimentare i fiumi dell'odio e allontana dalla pace".
E ancora: "I meno titolati a parlare sono quelli che non dicono una parola nei confronti del genocidio di bambini a Gaza e fanno finta di preoccuparsi di altre cose e di altri personaggi che fanno parte del mondo della cultura, dell'arte e che non hanno nelle loro mani decisioni politiche".
ALESSANDRO GIULI - FOTO LAPRESSE
Voci dissonanti arrivano dal Pd: "Il concerto - ha fatto notare la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno - deve essere annullato anche perché viola il regolamento etico della Reggia di Caserta che tra le sue linee guida rende incompatibili iniziative o ospitalità di soggetti che violano l'agenda 2030 dell'Onu che tra gli altri, al punto 16 condanna tutte le forme di violenza, di tortura, di traffico di armi e denaro e chiede a tutti l'accesso ad una giustizia equa.
Valori che evidentemente sono distanti anni luce da Gergiev e dal regime di cui è sponsor, testimonial e complice". Concorde il leader di Azione Carlo Calenda: "Sono ovviamente contrario al boicottaggio culturale generale ma chi svolge un ruolo politico attivo di fiancheggiamento di un dittatore nemico del nostro paese non può avere spazio e sostegno in Italia".
Vladimir putin e Valery Gergiev
Per Mara Carfagna, segretaria di Noi Moderati "l'inchiesta su Gergiev pubblicata dalla Fondazione Navalny racconta il ruolo svolto dal maestro come ambasciatore del putinismo e come sostenitore dell'aggressione a popoli innocenti". Il senatore dem Filippo Sensi non ha dubbi: "Gergiev suonasse sulla piazza rossa".
L'ultima volta in cui Gergiev ha diretto un'orchestra in Italia è stata a fine febbraio 2022 alla Scala di Milano, mentre l'esercito russo si preparava a invadere l'Ucraina. Alla richiesta del sindaco Giuseppe Sala di prendere le distanze da Putin, non rispose e per questo fu allontanato dal teatro. Uno stop condiviso da altre importanti istituzioni, dalla Carnegie Hall ai Wiener Philharmoniker, alla Filarmonica di Monaco.
GERGIEV A CASERTA, LA REPLICA DI DE LUCA: “BASTA ODIO, PER ARRIVARE ALLA PACE SERVE IL DIALOGO”
Estratto dell’articolo di Dario Del Porto per “la Repubblica”
Il caso Gergiev deflagra proprio mentre Vincenzo De Luca è impegnato a sbrogliare la matassa del candidato di centrosinistra alla sua successione alla guida della Regione. La scorsa settimana ha cenato con il leader M5S Giuseppe Conte, nei prossimi giorni vedrà la segretaria del Pd Elly Schlein per discutere del veto sul nome di Roberto Fico, prima però il presidente della Campania deve fare i conti con le polemiche sul concerto del direttore d’orchestra russo.
[...] il governatore tenta di schivare l’argomento e replica piccato: «Dobbiamo per forza parlare di gossip?». Poi, incalzato, ci pensa per qualche istante e infine accetta di rispondere. Rivendica la linea della Campania e ribadisce: «Putin è colpevole, siamo solidali con l’Ucraina, ma non intendiamo accettare logiche di preclusione o di interruzione del dialogo, perché questo non aiuta la pace, anzi la allontana e serve soltanto ad alimentare i fiumi dell’odio».
Presidente De Luca, la vedova Navalny ha pubblicato un intervento con la quale chiede di ripensare all’invito di Georgiev al concerto del 27 luglio alla Reggia di Caserta nell’ambito della kermesse “Un’Estate da Re”. Il regista, dice, non è solo un sostenitore, ma un amico di Putin.
«Faccio fatica a trovare una connessione tra l’oncologia chirurgica e le sinfonie».
La risposta è questa, presidente?
«Sì, la risposta l’ho già data qualche giorno fa».
Però oggi ha parlato la vedova Navalny. È una persona che merita rispetto, non trova?
«Ripeto, ho già risposto qualche giorno fa. Non ho altro da aggiungere. Vogliamo parlare dell’oggetto di questo incontro o vogliamo fare gossip?».
Quello della vedova Navalny non è gossip, presidente. Ha subito un lutto personale. Le chiedo scusa, ma non lo può relegare a gossip.
yulia navalnaya al parlamento europeo 3
«In questo momento tutti quanti, da Macron a Trump, stanno parlando con grande cordialità con colui il quale decide. E non è un direttore d’orchestra, ma si chiama Putin. Cos’altro proponete, di chiudere i canali di comunicazione con Putin? Cerchiamo di mantenerci nell’ambito delle cose ragionevoli.
Coloro che fanno parte del mondo della cultura e dell’arte non hanno nelle loro mani decisioni politiche. La Campania è l’unica istituzione che ha promosso iniziative per la pace quando tutti quanti dormivano in piedi. Chiaro?».
Chiaro.
«Sin dal 28 ottobre del 2022 la Campania ha denunciato l’aggressione all’Ucraina. Noi non abbiamo nulla da aggiungere, semmai abbiamo noi da esprimere critiche nei confronti di quelli che hanno dormito per tre anni. La linea della Regione Campania è quella del dialogo con tutti e sulle vicende dell’Ucraina è la stessa che abbiamo annunciato tre anni fa».
Quale?
«Putin è colpevole e rimane colpevole. L’Occidente non è innocente perché non ha fatto nulla per impedire l’invasione dell’Ucraina. Siamo solidali con il popolo ucraino, abbiamo accolto migliaia di cittadini nel nostro territorio, abbiamo dato prove di solidarietà.
A noi non può essere rivolto alcun appello, perché siamo gli unici che da anni combattono per il cessate fuoco, nel silenzio di tutti. I meno titolati a parlare sono quelli che non dicono nulla nei confronti del genocidio di bambini a Gaza e fanno finta di preoccuparsi di altre cose e di altri personaggi che fanno parte del mondo della cultura, dell’arte. Enon hanno nelle loro mani decisioni politiche».
VINCENZO DE LUCA
ALESSANDRO GIULI - FOTO LAPRESSE
putin gergiev