todd michael schultz bret easton ellis giuseppe culicchia

“TODD MICHEL SCHULTZ È FIGLIO DEL MONDO CHE BRET EASTON ELLIS CI HA RACCONTATO” – GIUSEPPE CULICCHIA ANALIZZA COME IN ALCUNI CASI LA REALTA' SUPERI LA L'IMMAGINAZIONE: “L'EPISODIO CHE HA PORTATO TODD SULLE PAGINE DI CRONACA DEI GIORNALI SEMBRA USCITO DALLE PAGINE DI “AMERICAN PSYCHO”, DI “GLAMORAMA” O DEL RECENTISSIMO “LE SCHEGGE”. A PARTE IL SERIAL-KILLER, GLI INGREDIENTI CI SONO TUTTI. E LA LINEA D'OMBRA CHE SEPARA REALTÀ E FINZIONE SI FA COSÌ ANCORA PIÙ SFUMATA…”

Estratto dell’articolo di Giuseppe Culicchia per “la Stampa”

 

Bret Easton Ellis Michael Schultz

Quando ho letto di Bret e Todd (lo scrittore Bret Easton Ellis e il suo compagno Todd Michel Schultz, arrestato e sottoposto la scorsa settimana a quello che in Italia si chiama TSO o Trattamento Sanitario Obbligatorio per avere fatto irruzione nell'appartamento di una vicina di casa al culmine di una crisi psicotica e sotto effetto di stupefacenti), ho subito pensato alle storie e ai personaggi del primo, ma anche a Scott e Zelda Fitzgerald.

Tante, forse troppe le similitudini che la vita ha riservato ai due scrittori e ai rispettivi partner.

SCOTT E ZELDA FITZGERALD 47

 

Come Scott, Bret ha saputo più e meglio di chiunque altro raccontare una generazione.

Il primo, quella dei ruggenti anni Venti, in romanzi i cui protagonisti si ubriacavano di champagne in feste date anche per dimenticare a suon di jazz gli orrori e il sangue della Grande Guerra. Il secondo, quella dei rampanti anni Ottanta, in romanzi i cui protagonisti non si limitavano a ubriacarsi ma assumevano ogni possibile stupefacente in feste date per dimenticare, con in sottofondo i video di MTV, non tanto gli orrori e il sangue della guerra del Vietnam ma innanzitutto se stessi, e il vuoto che si celava sotto la superficie di esistenze privilegiate ma allo stesso tempo fragilissime.

 

Come Scott, Bret in giovane età ha conosciuto grazie ai suoi libri una fortuna e una popolarità straordinarie. […] Entrambi, all'indomani di quel successo che non a caso il nostro Ennio Flaiano definiva come il participio passato di succedere, a un certo punto delle rispettive carriere letterarie hanno tentato la strada di Hollywood, ed entrambi hanno scoperto di non essere fatti per gli schemi assai rigidi della Mecca del Cinema.

giuseppe culicchia

 

[…] Ma se Scott per un paio di decenni ebbe al suo fianco Zelda, al fianco di Bret da quattordici anni a questa parte c'è stato Todd. E così come Zelda finì in una clinica psichiatrica a causa di una serie di esaurimenti nervosi aggravati dalle abitudini alcoliche, oggi Todd si ritrova nel reparto psichiatrico di una casa di correzione per via delle conseguenze dell'uso prolungato di stupefacenti. Zelda sognava di fare la scrittrice e la pittrice e la ballerina.

Bret Easton Ellis Michael Schultz

 

Todd il musicista pop. Ed entrambi per anni hanno combattuto una battaglia contro le rispettive frustrazioni e dipendenze: dall'alcol nel caso di lei, dalle sostanze nel caso di lui. Finita per sempre l'epoca d'oro del matrimonio con Zelda, Scott scrisse Tenera è la notte, romanzo ispirato alla crisi tra i due, riconoscibili in filigrana nei protagonisti Dick Diver e Nicole Warren. Quanto a Bret, da sempre nei suoi libri mette in scena personaggi che molto hanno in comune con Todd.

 

Non perché Todd ne sia l'ispirazione […] ma perché Todd è figlio del mondo che Bret ci ha raccontato. Un mondo nel quale in ogni famiglia ci sono persone che hanno problemi di droga e/o di salute mentale, affette da schizofrenia o depressione, e alle prese con crisi di panico, ansia, paranoia. […]

BRET EASTON ELLIS 55

 

Colpisce in tutto questo l'incredibile sovrapposizione tra vita e letteratura: l'episodio che ha portato Todd sulle pagine di cronaca dei giornali al di là e al di qua dell'Atlantico sembra uscito dalle pagine di American Psycho, di Glamorama o del recentissimo Le schegge. A parte il serial-killer, gli ingredienti ci sono tutti. E la linea d'ombra che separa realtà e finzione si fa così ancora più sfumata.

 

BRET EASTON ELLIS COVER

«Quanto c'è di tuo nei libri che scrivi?» è la domanda che si sente porre ogni scrittore, e che nel caso di chi l'ha rivolta in tutti questi anni a Ellis - complici naturalmente le sue pagine piene di sesso e violenza e droghe e ansiolitici vari - ha sempre avuto un che di morboso. Nel frattempo però la sensibilità è cambiata, e per fortuna nessuno ha ritenuto di rinfacciare allo scrittore il fatto di avere contribuito con le sue opere al presunto glamour di cui sopra.

 

Su Instagram, Ellis ha scritto un lungo messaggio rivolto ai suoi lettori, in cui ha voluto chiarire alcuni aspetti della vicenda, ammettendo di non essersi reso conto appieno della gravità del malessere del partner fino a quando nel 2022 non lo aveva costretto a entrare "in rehab".

SCOTT E ZELDA FITZGERALD COVER

 

Ma come sempre accade in questi casi, «le cure funzionano solo se è chi ha bisogno di cure a volersi curare». Già. «Ciò che è accaduto al mio partner affligge molte persone.È complicato vivere con una persona affetta da un disturbo mentale». Non sappiamo se avrebbe scritto le stesse cose negli anni Novanta, quando le reazioni rispetto a una vicenda come questa sarebbero state senza dubbio diversa.

 

Oggi che una persona tanto vicina a lui si trova a vivere (e a fargli vivere) una situazione che sarebbe suonata perfetta se raccontata in uno dei suoi libri, Ellis scrive: «È una linea di demarcazione sottile quella che separa l'amare qualcuno dal permettergli di fare ciò che vuole - non te ne rendi davvero conto finché non ti colpisce come un pugno in faccia». E infine: «Sono stato cieco… perché vuoi credere che tutto vada bene ed evitare la sofferenza e lo stress e la pena derivanti dal capire fino in fondo la situazione - quella terribile chiarezza che non vuoi affrontare».

 

BRET EASTON ELLIS

«Siete una generazione perduta», disse Gertrude Stein a metà degli anni Venti del Novecento, riferendosi a quella di Fitzgerald. E lo stesso direbbe se potesse esprimersi su quella di Ellis. La cui grandezza come scrittore sta certo, tra le altre cose, nel suo saper giocare come nessun altro con l'ambiguità - che cosa c'è di vero e che cosa c'è di falso nelle sue storie? - ma soprattutto nella ferma determinazione a non giudicare i suoi personaggi: cosa che in realtà dovrebbe essere regola aurea per ogni scrittore. Sta di fatto che, alla pari di quanto accadde più o meno un secolo fa a Scott e Zelda, anche Bret e Todd in questo momento stanno vivendo giorni difficili e assai dolorosi. Per questo anziché giudicarli verrebbe da abbracciarli: tutti e quattro, se solo potessimo.

bret easton ellis foto di baccobret easton ellis - biancogiuseppe culicchia SCOTT E ZELDA FITZGERALD 45zelda e francis scott fitzgeraldSCOTT E ZELDA FITZGERALDfrancis scott fitzgerald - rive droitscott fitzgeraldZELDA E SCOTT FITZGERALDBRET EASTON ELLIS 77

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO