kyoto

KYOTO SCACCIA KYOTO – GLI ABITANTI DELLA CITTÀ GIAPPONESE SE NE FREGANO DEI TURISTI E VORREBBERO NON AVERLI PIU' TRA LE BALLE. SOPRATTUTTO GLI ANZIANI CHE SI SONO GODUTI LA VIA CHE PORTA AL FAMOSO TEMPIO OTOWASAN KIYOMIZUDERA SENZA ESSERE CIRCONDATI DA UNO STUOLO DI VACANZIERI URLANTI – MA I COMMERCIANTI NON SONO FELICI: “NON SO COSA FAREMO SE CONTINUA COSÌ...”

kyoto 5

Vittorio Sabadin per "la Stampa"

 

Per alberghi, ristoranti e commercianti la pandemia è stata un bel guaio, ma gli abitanti delle città turistiche, da Barcellona a Amsterdam, da Roma a Firenze a Venezia, hanno invece avuto l’opportunità di vedere per la prima volta le loro città prive della confusione, della frenesia e della sporcizia che l’assalto dei turisti sempre comporta. E a Kyoto, in Giappone, dopo avere visto quanto bella e vivibile è tornata ad essere la loro città, gli abitanti non sono più così sicuri di desiderare che i turisti ritornino.

 

tempio otowasan kiyomizudera 2

Durante la pandemia, gli abitanti di Kyoto più anziani hanno potuto di nuovo salire la via che porta al famoso tempio Otowasan Kiyomizudera senza essere circondati da un vocio di espressioni cinesi, inglesi, spagnole, francesi e italiane. In questi giorni, a salire la collina sono solo piccoli gruppi di bambini delle gite scolastiche, o famiglie giapponesi che arrivano da Tokyo. 

 

kyoto 4

Prima del Covid, la città era sempre invasa dai turisti, che mettevano a dura prova il sistema dei servizi. I mezzi di trasporto erano pieni, gli autobus parcheggiavano uno dietro l’altro scaricando gente che nulla sapeva dei costumi e delle tradizioni locali, creando continui conflitti: prenotare un ristorante e cambiare poi idea è ad esempio normale in Europa, ma in Giappone è considerato un affronto e una grande prova di maleducazione.

 

kyoto 3

Senza turisti, la vita a Kyoto è cambiata. Geishe e maiko dirette verso le case da tè possono camminare per strada senza essere fermate da orde di turisti che brandiscono gli smartphone per un selfie, non ci sono più gli assalti ai banchetti di dolci wagashi, le cartacce abbandonate per terra con i resti di cibo, la profanazione continua dei rumori molesti in luoghi che dovrebbero restare silenziosi.

 

kyoto 6

I commercianti sono ovviamente disperati, da due anni il bilancio delle loro attività è in grave perdita. Il turismo locale ha evitato il crollo totale, ma la situazione per molti esercenti è drammatica. “Non so cosa faremo se continua così - ha detto al ‘Guardian’ Yoshinobu Yoshida, che vende ventagli Kyo-Sensu in un negozio centenario vicino al tempio Kiyomizu -. Se devo essere onesto, non riesco a vedere un ritorno alla normalità prima di qualche anno”.

kyoto 7

 

Nel 2019 avevano visitato il Giappone più di 30 milioni di persone, 8 milioni delle quali avevano incluso nel viaggio un soggiorno a Kyoto. Dopo le Olimpiadi del 2020 il governo aveva fissato un obiettivo ambizioso, pensando di arrivare a 60 milioni di turisti l’anno entro la fine del decennio. L’anno scorso ne sono arrivati invece solo 246.000, con un calo del 99 % rispetto ai livelli che si registravano prima del Covid. 

 

tempio otowasan kiyomizudera 3

Nonostante la perdita del reddito che i turisti garantivano alla città, gli abitanti di Kyoto sono ora divisi sulle decisioni da prendere. Come a Barcellona e ad Amsterdam, i residenti nel distretto di Gion Higashiyama, il quartiere delle geishe, avevano tempo fa innalzato cartelli contro i turisti chiedendo alle autorità locali di intervenire per ridurne il flusso. Ora si sono goduti due anni di pace, alla quale non vogliono rinunciare.

 

«Kyoto non è una città particolarmente grande – ha detto Tomoko Nagatsuka titolare di un punto di ristoro che vende tè verde e dolci –, quindi troppi turisti stranieri creano disagi su servizi come i trasporti pubblici. Erano ottimi per gli affari, ma era difficile vivere una vita normale con così tanti stranieri che giravano intorno. Una parte di me li vuole davvero indietro, ma un'altra parte ama la pace e la tranquillità».

 

kyoto 2

Chissà chi vincerà, quando la pandemia sarà passata. Probabilmente il denaro, come accade quasi sempre. Ma tra tanti brutti ricordi, il Covid lascerà anche quello indimenticabile delle città d’arte silenziose, dei musei, dei palazzi e dei siti archeologici visitabili senza code, dei vicoli del centro deserti. A Kyoto e in tante altre città c’è da sperare che non si ripeta più, ma è stato bello.

tempio otowasan kiyomizudera 1sagano bamboo grove a kyotosentiero di bambu?? a kyoto, giapponesentiero in autunno a kyoto, giapponekyotogolden pavilion a kyotogolden pavilion a kyotokyotokyoto 1

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…