infezioni ospedaliere

MEDICINA TOMBALE - GLI ERRORI MEDICI OCCUPANO IL TERZO POSTO NELLA CLASSIFICA DELLE CAUSE DI MORTE DEI PAESI OCCIDENTALI, DOPO TUMORI MALIGNI E MALATTIE CARDIOVASCOLARI - UN DECESSO SU TRE POTEVA E' DOVUTO A IMPREPARAZIONE, BUROCRAZIA E SCARSI MEZZI EPPURE IL 95% DEI PROCESSI PENALI A CARICO DEI SANITARI SI CONCLUDE CON UN PROSCIOGLIMENTO

Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”

 

melania rizzoli

Se gli errori medici fossero una malattia occuperebbero il terzo posto nella classifica delle cause di morte dei paesi occidentali, dopo i tumori maligni e le malattie cardiovascolari, perché un terzo del totale dei decessi, ovvero il 33,3%, è considerata una mortalità prematura, e soprattutto una morte su tre si sarebbe potuta evitare.

 

Secondo un' analisi della John Hopkins pubblicata sul British Medical Journal, se al primo posto di questo nefasto elenco troviamo ancora la mortalità per cancro, e a seguire quella per le malattie respiratorie, per incidenti, per suicidi, per lesioni da armi da fuoco, da taglio e così via, quello che colpisce è che, nonostante i progressi della medicina e delle sue tecniche diagnostiche, al terzo posto ci siano gli errori medici, i quali, solo negli Stati Uniti, causano più di 250 mila morti l' anno su un totale di 2,6 milioni di decessi, mentre in Europa sono oltre 1,2 milioni le morti stimate come evitabili.

 

medici

Le stime naturalmente cambiano sensibilmente tra gli Stati membri, e quelle ufficiali sulla malasanità del nostro Paese scarseggiano, ma anche se i dati di cui disponiamo sono poco accurati e probabilmente al ribasso, è evidente che l' Italia non faccia eccezione, almeno fino a prova contraria, se è stato calcolato e pubblicato, secondo Eurostat, che il 33% delle morti, cioè quasi 140 mila decessi, sono stati considerati prematuri.

 

Cifre da brivido, considerando che il concetto di mortalità trattabile e prevenibile che illustra Eurostat si basa sull' idea che certe morti per malattie specifiche potevano essere evitate se ci fosse stato un sistema di salute pubblica più efficace, con interventi medici immediati e soprattutto esenti da negligenze operative e decisionali.

 

L' errore medico è definito dagli autori dello studio "un atto terapeutico non intenzionale (azione od omissione) che non raggiunga il risultato preposto, un errore di esecuzione o di pianificazione della terapia, o una deviazione dal programma di cura che possa causare o meno un danno al paziente", e lo stesso errore è considerato differente, e quindi distinto, dal rischio di complicanze o di effetti collaterali che si accompagnano inevitabilmente a qualsiasi procedura o terapia medica, poiché questi sono previsti e prevedibili, mentre l' errore umano non lo è quasi mai.

medici

 

DI CHI È LA COLPA?

Nella maggioranza dei casi è molto difficile distinguere il singolo errore medico da una successione complessa di eventi che accompagna una malattia, tranne che ci si trovi di fronte a negligenze ovvie ed eclatanti come per esempio la somministrazione di una terapia sbagliata, di una trasfusione di sangue con gruppo non compatibile, di una diagnosi clinica errata a fronte di chiari riscontri strumentali e radiologici, o di una evidente distrazione in sala operatoria, ma anche considerando che l' errore umano è inevitabile, e che ogni attività medica prevede un suo rischio, più del 50% delle morti per non idonea procedura sono potenzialmente evitabili.

 

Hospital

Fermo restando che in Italia, dati alla mano, abbiamo un sistema sanitario in gran parte eccellente ed efficiente, che garantisce un adeguato accesso pubblico, e che copre migliaia e migliaia di patologie mediche e chirurgiche di ogni tipo, garantendone le cure, l' errore umano in un percorso terapeutico sia clinico che chirurgico è spesso in agguato, e tra chi commette la negligenza e chi la subisce, è sempre il secondo a rimetterci, a volte purtroppo con la vita.

 

Spesso però l' errore umano non accade solo per colpa di una singola persona, ma per il fallimento di un intero processo che non ha messo in campo adeguati strumenti per evitare che l' errore accadesse, per cui a volte risulta inutile individuare la colpa personale o inconcludente trovare il capro espiatorio, perché bisognerebbe cambiare la cultura della sicurezza, ovvero conciliare i due aspetti principali dell' errore, quello dell' ineluttabilità e quello della prevenzione, per comprendere meglio perché sia accaduto e come evitare che si ripeta.

 

ospedale

Per esempio, in America per somministrare una terapia ad un paziente ospedalizzato è necessaria una doppia identificazione con un collega medico, o l' utilizzo di un sistema elettronico che si basa su un codice a barre, che rende più difficile confondere un farmaco con un altro, o peggio somministrarlo al malato sbagliato causandone la morte.

 

IL CONFRONTO

 Una tradizione degli ospedali anglosassoni, che si sta diffondendo in altri paesi, è quella dell' M&M, ovvero del Morbidity and Mortality meeting, dove si discute delle complicanze e dei decessi avvenuti nel proprio dipartimento, per analizzare con tranquillità e trasparenza le cause e capire cosa non abbia funzionato.

 

A volte si conclude che non si sarebbe potuto fare altrimenti, ma altre volte si decide di cambiare procedura, anche aumentando il training dello staff medico e paramedico, con un consulto multidisciplinare di specialisti e coinvolgendo anche il management ospedaliero per migliorare le prestazioni e le cure offerte all' utenza.

 

infezioni ospedaliere

Queste procedure insegnano che nessuno è esente dal rischio di sbagliare, ma che siamo tutti responsabili del miglioramento continuo del nostro operato, soprattutto se questo è applicato nella cura di pazienti fragili e indifesi che si affidano nelle nostre mani con fiducia e con la speranza di essere curati e possibilmente guarirli, e soprattutto senza la prospettiva di morire.

 

Oggi nel nostro sistema sanitario impera la medicina difensiva, ovvero la propensione dei medici a moltiplicare gli accertamenti, gli esami diagnostici, strumentali e i trattamenti terapeutici, non tanto per la salute del paziente, ma per cautelarsi contro cause legali per i loro eventuali errori, prescrivendo analisi e controlli "non necessari", a volte dannosi per il malato, che causano il superamento del 10% della spesa sanitaria complessiva, con un costo esorbitante di circa 13 miliardi di euro, una mole di denaro che dovrebbe invece essere investita nella prevenzione sia delle patologie che delle negligenze mediche.

 

infezioni ospedaliere

Eppure l' Italia è tra gli Stati membri con i più bassi tassi di mortalità evitabile nel 2015 insieme a Cipro, Spagna, Francia e Malta, mentre le nazioni con i più alti livelli di morti potenzialmente prevedibili sono la Lituania, la Lettonia, l' Ungheria e la Romania, ed in tutta Europa la mortalità prevenibile ha tassi più alti per gli uomini di quelli per le donne, e le sei principali cause di morte riguardano le malattie ischemiche cardiache, le malattie cerebrovascolari, il cancro colon-rettale, il cancro del seno, le malattie ipertensive e le polmoniti. In Italia si sono state registrate oltre 40mila le denunce all' anno per danni subiti in strutture ospedaliere, il 78% relative a lesioni personali e l' 8% a decessi. Le denunce provengono per il 44,5% dal Sud, il 32,2% dal Nord e dal Centro il 23,2%.

 

DENUNCE AI DOTTORI

Dopo i nosocomi, i più convenuti a giudizio risultano i medici ortopedici, i traumatologi, quelli del pronto soccorso, i chirurghi, gli ostetrici e ginecologi, ed infine i medici di medicina generale. Da un'indagine condotta dalla commissione parlamentare d' inchiesta sugli errori sanitari, risulta che il 95% dei procedimenti penali per lesioni personali colpose a carico dei sanitari si conclude con un proscioglimento, mentre in sede civile le richieste di risarcimento vengono accolte nel 34% dei casi.

 

Il 72% dei medici ritiene che le norme che disciplinano la responsabilità professionale si ripercuotono negativamente sulla qualità delle cure e circa l' 83% ritiene che esse influenziamo negativamente il rapporto con il paziente. L'obiettivo dunque sarebbe quello di poter lavorare con responsabilità e serenità per evitare ed eliminare gli errori, piuttosto che nella paura di commetterne uno, o meglio essere messi nelle condizioni di riconoscerli tempestivamente in modo da poter rimediare per tempo, di affrontarli e soprattutto di farne memoria. Perché non accadano mai più, e non causino mai più migliaia di morti e decessi inutili, prevenibili ed evitabili.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)