LA GOMORRA DELLE RAZZE - A CASTEL VOLTURNO RITORNA LA VIOLENZA TRA BIANCHI CONTRO NERI - DUE ITALIANI FERISCONO DUE IVORIANI FORSE SORPRESI A RUBARE, LA COMUNITA’ AFRICANA METTE A FERRO E FUOCO IL PAESE

1. BARRICATE E MINACCE CASTEL VOLTURNO SULL’ORLO DELLA GUERRA RAZZIALE

Conchita Sannino per “la Repubblica

 

scontri razziali castel volturno 9scontri razziali castel volturno 9

La guerra è riesplosa. L’odio ha avuto ancora la meglio. Prima lo scontro di domenica sera: bianchi che sparano sui neri alla cieca, con il pretesto che li hanno visti rubare; e i neri che, in risposta, arrivano in massa come diavoli nella notte, a incendiare, distruggere, seminare terrore. Poi, il disordine e la paura che dilagano in piazza anche ieri: con blocchi stradali dei residenti da un lato, e degli immigrati dall’altro.

 

E il caos, la tensione, il rischio di linciaggi temuti, o promessi, su entrambe le barricate. Avviene a Pescopagano, terra di nessuno tra i comuni di Castel Volturno e Mondragone, nel casertano. Le proteste isolano per ore la statale Domitiana, mandano allo sbaraglio migliaia di pendolari diretti verso sud o nord, per lavoro o vacanza. Il bilancio è di due uomini fermati da polizia e carabinieri: sono Giovanni e Cesare Cipriani, padre e figlio, 60 e 21 anni, accusati di duplice tentato omicidio dei due giovani della Costa d’Avorio.

 

scontri razziali castel volturno 8scontri razziali castel volturno 8

Indaga la Procura di Santa Maria Capua Vetere. Gli indagati raccontano che «i neri stavano rubando una bombola di gas»: avrebbero reagito male al richiamo dell’anziano, un ras del paese dai modi spicci e dalle opache relazioni, al punto da gestire da anni una società di vigilanza mai nemmeno autorizzata.

 

Si attende la convalida del gip entro stasera. Le nuove tensioni, intanto, riaccendono la polemica sull’immigrazione. Forza Italia e Lega attaccano il governo. E il ministro dell’Interno Alfano avverte: «L’Italia è un Paese accogliente ma certo non può accogliere tutti».

 

 

2. BIANCHI CONTRO NERI NELLA TERRA DI NESSUNO: “FATE QUALCOSA O CI UCCIDEREMO A VICENDA”

Conchita Sannino per “la Repubblica

scontri razziali castel volturno 7scontri razziali castel volturno 7

 

Il sangue è ancora a terra, in via Lista. È il punto in cui la polveriera dei dimenticati, la Pescopagano dei nigeriani ghanesi senegalesi mischiati e nascosti tra i cittadini italiani, ha visto precipitare la pigra serata da finalissima Mondiale nella cupa fiammeggiante sommossa alla “Rodney King” casertana. E ora la striscia di Gaza di questa frazione di Castel Volturno toccata dal mare, a metà tra due comuni e nessuno Stato a curarsene, è divisa anche in due blocchi di protesta, che per la prima volta alzano le mani solo per ufficializzare l’odio, e in fondo la fatica e l’incapacità di andare avanti così. Da soli, con le loro leggi che non danno certezze e il loro dio che non risponde.

 

Il blocco Uno è dei bianchi, sulla Domitiana, sono loro a cominciare a mezzogiorno. Prima pochi uomini e ragazzi, poi le famiglie, poi perfino le signore dagli stabilimenti balneari più lontani ma accarezzati e sporcati dallo stesso mare. «Ma voi dite sempre che siete impotenti, che non potete fare nulla — grida un commerciante ambulante sulla ventina a un carabiniere — ma allora cosa aspettate? Che noi, a questi neri li uccidiamo e li gettiamo nelle terre? O volete che ci ammazziamo tra noi? Tanti povericristi africani ci sono, e io li conosco, ma gli altri rubano e fanno del male, fate pulizia».

scontri razziali castel volturno 6scontri razziali castel volturno 6

 

Il blocco Due si forma subito dopo, a centocinquanta metri, sulla Consortile. Sono tutti africani. Difendono quel sangue ancora a terra, di due ragazzi ivoriani, feriti domenica e per caso scampati alla morte. «Non è vero che quei nostri fratelli stavano rubando una bombola di gas — dice il più calmo — noi siamo guardati con disprezzo, con odio, ci insultano e poi vogliono i nostri soldi per fittare delle fogne e cercano la nostra manodopera e il nostro silenzio per i lavori più umili».

 

È una ferita che ne apre altre e scava nuove trincee e si mischia a frustrazioni, inganni, degrado e sogni di perduta bellezza della Domitiana ridotta a enorme lager: per i poveri di ogni etnìa; e per i ricchi residui, alcuni neri e criminali, come i boss bianchi.

 

scontri razziali castel volturno 5scontri razziali castel volturno 5

Così, lentamente, il paesaggio si è ripiegato sulla nuova geografia. E Castel Volturno, e il lembo di Pescopagano sono diventati dormitorio a cielo aperto di case o svaligiate e lasciate alla mercè degli immigrati che arrivano; oppure di ville super accessoriate e coperte di cancelli e vigilantes privati, ufficiali o clandestini. È qui dentro che c’erano i semi della loro “Rodney King”, come la rivolta che infiammò Los Angeles, dopo l’assoluzione dei poliziotti che pestarono “re Rodney”.

 

Enrico Masiti, un impiegato, protesta: «Basterebbe che un paese civile si interrogasse sulle sue bombe sociali, sarebbe bastato fare una sola azione amministrativa esemplare all’anno». Patrizia Del Vacchio, artista che viene solo d’estate a rimettere i piedi nell’acqua che l’ha vista ragazzina: «Diciamo la verità: se non ci fossero stati i Cipriani, famiglia temuta, che “vende” la sua vigilanza a noi qui intorno, quanti sarebbero scesi in piazza?». Già: imbarazzante la storia dei Cipriani, l’anziano finito in carcere è cognato del vicesindaco Pd di un comune vicino.

scontri razziali castel volturno 4scontri razziali castel volturno 4

 

«Non ci sono innocenti, siamo tutti vittime, però la colpa è delle istituzioni», abbassa gli occhi Flora Giordano. «Pensare che venivo dall’età di nove anni, mio padre si innamorò di questo posto, fece comprare casa alle sorelle, agli amici. Ma ogni volta che torno, confronto quei ricordi con l’immondizia, l’abbandono e la terra dei dannati che vedo. E quanti furti, quante devastazioni: purtroppo sono loro, a compierle». Anna Musella confessa: «Io e mia madre ci trasferimmo qui anni fa. Sa che noi non lasciamo mai la villa incustodita? O esce lei, o esco io».

 

Perfino Angela, la ragazza sotto choc della famiglia Cipriani, l’adolescente che ha vissuto momenti di panico durante l’assalto dei neri, domenica, barricandosi in casa e implorando un vigile del fuoco di tenerle compagnia al telefono mentre quelli distruggevano e entravano al piano di sotto, perfino lei nonostante il suo punto di vista deve riconoscere e ringraziare l’aiuto che le ha dato un altro nero: «Scrivetelo per favore. Voglio ringraziare quel pompiere, e anche quell’africano ».

 

scontri razziali castel volturno 2scontri razziali castel volturno 2

Ora che il ministro Alfano promette interventi e il presidente dei deputati di Sel, Arturo Scotto, replica: «Più diritti per tutti a Castel Volturno», è chiaro che la storia di questa polveriera dell’immigrazione è stata scritta anche con il sangue dei neri: di Jerry Masslo, dei sei ghanesi innocenti massacrati nel 2008 dalla stragista di Giuseppe Setola, superkiller dei casalesi.

 

E di quel Jospeh Ayimbora, unico sopravvissuto, che nell’unica intervista non insultò i bianchi ma disse «Dio lavorava su di me mentre quelli sparavano ». È la stessa teoria di abbandono e odii costruiti nel laboratorio delle scelte mancate, dell’accidia di governo, locale e centrale. È come quella striscia che è rimasta in via Lista, lo stesso muto filo di sangue.

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)