india cina himalaya

GROSSO GUAIO IN HIMALAYA - INDIA E CINA TORNANO A SCONTRARSI PER IL CONFINE CONTESO DAL 1975: SUI SOCIAL CIRCOLANO IMMAGINI DEI CARRI ARMATI DEI DUE PAESI, CHE SONO STATE PRONTAMENTE RIPRESE DALLA PROPAGANDA DI PECHINO - I DUE SCHIERAMENTI SONO A MENO DI 100 METRI GLI UNI DAGLI ALTRI AI DUE LATI DELLA COSIDDETTA “LINEA DI CONTROLLO ATTUALE”, E PER FORTUNA CHE C’È L’INVERNO A RAFFREDDARE LE TENSIONI…

 

 

 

DAGONEWS

carri armati indiani e cinesi al confine dell himalaya

L’Himalaya torna a essere al centro delle tensioni tra India e Cina. I carri armati dei due paesi si stanno fronteggiando a meno di 100 metri gli uni dagli altri ai lati del confine della regione contesa dell’Himalaya. Sui social media hanno iniziato a circolare immagini che mostrano i “tank” dei due paesi allineati, foto su cui la propaganda di Pechino si è ovviamente buttata a pesce.

 

La foto proverrebbe dalla cosiddetta “Linea di controllo attuale”, il confine tra India e Cina nell’Himalaya che India e Cina si contendono dal 1975. Già lo scorso anno la frontiera era stata sede di combattimenti corpo a corpo, che hanno provocato la morte di almeno 20 soldati indiani.

himalaya confine conteso tra india e cina

 

 

HIMALAYA. IL GENERALE INVERNO BATTE CINESI E INDIANI

Da http://www.agcnews.eu/ (articolo del 13 gennaio 2021)

 

La Cina ha spostato quasi 10.000 soldati (i media cinesi riportano 5.000) dal regione di confine del Ladakh a causa delle pessime condizioni invernali. Tuttavia, le posizioni in prima linea rimangono pienamente presidiate da indiani e cinesi lungo la contesa Linea di Controllo Attuale.

 

mazze chiodate usate dai cinesi in himalaya

Il Pla ha spostato le truppe dispiegate in zone profonde per oltre 100 km in territorio tibetano, poiché le possibilità di effettuare operazioni sono diminuite a causa del rigido inverno e delle forti nevicate. L’India ha mantenuto un corrispondente dispiegamento nel Ladakh orientale per contrastare l’ammassamento cinese. Gli ufficiali indiani hanno detto che l’alto livello di allerta rimane al confine, poiché il Pla ha la capacità di schierare rapidamente le truppe, date le infrastrutture sviluppate in Tibet, riporta Economic Times.

 

Pechino e Nuova Delhi stanno mantenendo il livello delle truppe in tutti i punti lungo il lago Pangong, in cui recentemente l’India aveva occupato posizioni chiave lungo la riva meridionale.

prabhjot singh figlio di un soldato indiano ucciso in himalaya

 

Il ritiro dei cinesi sarebbe necessario perché mantenere più di 50.000 soldati ad alta quota in mezzo alla neve era insostenibile. Tuttavia, la situazione lungo il confine rimane tesa perché entrambi i lati hanno mantenuto i carri armati, artiglieria e mezzi corazzati pronti lungo il confine. Nella zona si registrano temperature inferiori ai -40 gradi. In tali condizioni non c’è quasi più spazio per le manovre militari, perché anche gli equipaggiamenti non riescono a funzionare, riporta il giornale.

indiani bruciano immagini di xi jinping

 

L’India e la Cina avevano dispiegato 50.000 truppe ciascuna sul confine del Ladakh lo scorso aprile, che portò ad uno scontro con morti e feriti a Galwan, in cui entrambe le parti hanno perso soldati. Lo scontro provocò un irrigidimento della posizione indiana, con la decisione di acconsentire all’uso della forza per respingere qualsiasi tentativi di intrusione nel territorio indiano da parte del Pla. Nel suo rapporto annuale, il ministero della Difesa indiano ha detto che l’esercito indiano è in grado di affrontare le mosse future del Pla.

 

conflitto cina india himalaya 8conflitto cina india himalaya 9confine india cina 8confine india cina 10confine india cina 9confine india cina 1confine india cina 6confine india cina 5confine india cina 4conflitto cina india himalaya 5confine india cina 3confine india cina 2scontri al confine cina indiaconfine india cina 7truppe al confine della regione di ladakhconflitto cina india himalaya 4conflitto cina india himalaya 7conflitto cina india himalaya 6conflitto cina india himalaya 3scontri tra indiani e cinesi in himalaya conflitto cina india himalaya 2conflitto cina india himalaya 1scontri tra indiani e cinesi in himalaya

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...