rocco casalino compagno fidanzato jose carlos alvarez aguila

FERMI TUTTI: LA GUARDIA DI FINANZA INDAGA SUI CONTI CORRENTI DI ROCCO CASALINO E DEL SUO FIDANZATO CUBANO, ASPIRANTE TRADER ONLINE, JOSÉ CARLOS ALVAREZ AGUILA! - DOPO LA SEGNALAZIONE ANTIRICICLAGGIO, SONO FINITI NEL MIRINO DUE NUOVI MOVIMENTI IN INGRESSO E IN USCITA DA OLTRE 300 MILA EURO "CON CAUSALI GENERICHE" - LA VERSIONE DI TA-ROCCO: "HO VENDUTO LA MIA PRIMA CASA DI MILANO, PER COMPRARE CASA A ROMA, E HO DEPOSITATO I SOLDI RICAVATI DA QUESTA VENDITA SUL MIO CONTO CORRENTE"

Fabio Amendolara per "la Verità"

 

ROCCO CASALINO E JOSE CARLOS ALVAREZ

Le indagini del Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di finanza sono concentrate sui conti dell'ex portavoce di Palazzo Chigi e attuale comunicatore del Movimento 5 stelle Rocco Casalino e del suo fidanzato cubano, cameriere, che all'epoca delle prime movimentazioni sospette era un aspirante trader, José Carlos Alvarez Aguila. A La Verità risulta che di recente gli investigatori del Valutario abbiano richiesto della documentazione all'istituto di credito. Le novità non si fermano qui.

 

ROCCO CASALINO E JOSE CARLOS ALVAREZ

Ma tutto parte da una Sos, letteralmente Segnalazione di operazione sospetta, inviata dai risk manager della banca all'Uif, l'Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, i cui contenuti sono stati svelati un anno fa in esclusiva dalla Verità, quando si scoprì che tempo prima Josè Aguila aveva cominciato a speculare sui più importanti siti di trading online, movimentando sul suo conto corrente qualcosa come 150.000 euro. «È vittima del trading online», spiegò Casalino, aggiungendo che il compagno aveva ceduto alla ludopatia durante il lockdown, ritenendo di aver spiegato il passaggio di tutti quei soldi sulla carta prepagata di Aguila.

 

Che, a sentire Casalino, era arrivato a bruciare 18.000 euro dei suoi risparmi. Un'operazione che aveva anche infranto il sogno che i due coltivavano: aprire un piccolo sushi bar a Roma. Alla Segnalazione di operazione sospetta dello scorso anno, però, se n'è aggiunta una successiva, del maggio scorso.

ROCCO CASALINO E JOSE CARLOS ALVAREZ

 

La premessa è che Casalino è un Pep, ovvero una persona politicamente esposta. «In sede di adeguata verifica», si legge nella segnalazione, «ha dichiarato (Casalino, ndr) di essere soggetto apicale nella pubblica amministrazione», inoltre, annotano i segnalanti, «è un noto personaggio pubblico che ha ricoperto diversi incarichi, tra cui quello di portavoce e di capo ufficio stampo del presidente del Consiglio dei ministri (Giuseppe Conte, ndr)».

 

La legge antiriciclaggio prevede che la condizione di Pep si estenda anche ai soggetti con i quali le persone politicamente esposte intrattengano notoriamente stretti legami o le persone fisiche che detengono solo formalmente il controllo di un'entità costituita, di fatto, nell'interesse di una persona politicamente esposta.

 

rocco casalino e jose carlos alvarez

E in questo caso Alvarez ci rientra in pieno. Perché in quel momento oltre a essere il fidanzato di Casalino è anche il socio. Nella nuova segnalazione partita per un bonifico in uscita da 15.000 euro, infatti, viene ricordato che «da visura Cerved i soggetti citati risultano entrambi titolari effettivi della Riomaki Srls (la società che avrebbe dovuto tirare su il sushi bar, ndr), iscritta alla Camera di commercio dal 2019, inattiva (Casalino e il compagno hanno poi ritirato il capitale sociale depositato al momento della costituzione, ndr), con oggetto sociale la ristorazione con somministrazione».

 

I risk manager della banca hanno quindi esaminato di nuovo i movimenti sui conti dei due. E si è scoperto che «l'analisi della movimentazione del rapporto di conto corrente del signor Casalino evidenzia bonifici in avere per 158.000 euro, dei quali 83.797 come emolumenti disposti dal Mef/Presidenza del Consiglio e 68.380 dalla Mondadori libri Spa». Dovrebbe quindi trattarsi dell'acconto sul libro Il Portavoce, la cui uscita slittò a causa della crisi di governo per poi finire in libreria quando le quotazioni di Casalino, a quanto pare, non erano più le stesse.

 

ROCCO CASALINO CON IL COMPAGNO JOSE CARLOS ALVAREZ AGUILA

Le vendite, infatti, non hanno raggiunto le aspettative, nonostante la massiccia autopromozione in tv. Un'esposizione che non ha gradito perfino il segretario della Commissione di vigilanza Rai, Michele Anzaldi di Italia viva, quando dai dati Agcom è saltato fuori che Casalino, per presenze sui canali Rai era secondo solo a Mario Draghi. Ma oltre al bonifico di Mondadori, i risk manager hanno segnalato pure «molti bonifici in dare». Ovvero in uscita dal conto di Casalino.

 

Per l'esattezza 126, per complessivi 52.977 euro. Tutti di piccoli importi, «a cifra tonda», spiegano i segnalanti, «e con causali generiche o assenti, apparentemente non evocative della motivazione sottostante, a favore anche di persone fisiche presumibilmente rientranti nella sfera personale». Tra questi, è scritto nella segnalazione, 84, per 20.500 euro (operazioni segnalate a campione), sono finiti «sui rapporti intestati al signor Aguila».

 

ROCCO CASALINO E IL COMPAGNO JOSÉ CARLOS ALVAREZ AGUILA

E oltre a questi movimenti, i risk manager annotano, inoltre, che «da una più approfondita analisi si è ritenuto opportuno segnalare anche due bonifici di importo rilevante». Il primo è «in avere», quindi è finito sul conto preso in esame, per 349.973 euro, con causale «rimborso saldo attivo per estinzione» di un libretto. «E successivamente uno in dare», quindi in uscita dal conto, «di euro 300.000 con causale giroconto, entrambi disposti su altro intermediario (cioè di un altro istituto di credito, ndr) di cui si ignora l'origine e la finalità dei fondi».

 

La movimentazione viene ritenuta «anomala» e «non coerente con lo status dei segnalati». Insomma, sarebbe «meritevole di attenzione», si legge nel documento, «in quanto potrebbe sottendere intenti dissimulatori, distrattivi e di dubbia legittimità». La motivazione? A muovere quei soldi è stato un «soggetto apicale nella pubblica amministrazione, noto personaggio pubblico, intestatario di rapporto di conto corrente con movimentazione apparentemente anomala per bonifici a favore di persone fisiche con causali generiche o assenti e girofondi sia in dare che in avere su altro intermediario di cui si ignorano origine e finalità dei flussi finanziari».

rocco casalino

 

E infine, i risk manager ricordano che il «nominativo» era già stato «oggetto di precedente segnalazione con altro soggetto, entrambi destinatari di provvedimento disposto dall'autorità giudiziaria». Un anno fa il cubano liquidò la questione con un «da quando ho aperto il mio conto, sei anni fa, non ho mai avuto più di 30.000 euro. Abbiamo contato i movimenti e non superano, per tutto l'arco di tempo, i 90.000 euro».

 

Dalla banca, all'epoca, già parlavano di movimenti per 150.000 euro. Tra i quali venivano ritenuti sospetti «scambi di bonifici tra rapporti collegati con causali generiche, unitamente a operazioni di trading probabilmente eseguite da soggetto terzo».

 

giuseppe conte e rocco casalino

Oltre a un'indennità Naspi di disoccupazione, da «modesti bonifici senza causale provenienti dal compagno», infatti, sul suo conto all'epoca arrivarono «un bonifico proveniente da un conto tedesco della Plus500, società finanziaria israeliana che fornisce servizi di trading online» e partirono per la Fortissio.com, società greca specializzata in «trading protetto», anche più di 2.000 euro in un giorno. In un'intervista a La Repubblica Aguila affermò che aveva «investito inizialmente 2.000 euro», per accaparrarsi «i titoli di 5.000 barili a 19 dollari a barile». In sostanza avrebbe speso 2.000 euro per ottenere 95.000 dollari (81.000 euro) di quote di oro nero. Un affare che neanche Wanna Marchi avrebbe osato proporre. Ma l'aver puntato il petrolio costrinse Casalino a intervenire per sgombrare il campo da ipotetici e potenziali conflitti d'interesse.

 

ROCCO CASALINO

E l'ex portavoce di Giuseppe spiegò che «Alvarez non aveva mai acquistato titoli italiani o collegati all'attività di governo». E che lui «non era al corrente di quanto stesse accadendo» né aveva «mai condiviso informazioni riservate». Già un anno fa, però, al cubano qualcuno aveva messo in testa che di questa faccenda si stesse occupando la magistratura. Con i cronisti della Verità si era lasciato scappare: «Adesso la Procura dovrà indagare, aspettiamo».

 

Aggiungendo che a lui le cifre segnalate dalla banca non risultavano. E mentre cercava di raccapezzarsi nei conti, disse in modo fermo: «Io ai giornali non ci credo». Casalino e compagno devono essersi convinti davvero che quella segnalazione sarebbe stata cestinata, visto che i movimenti sospetti non si sono fermati e che ora viene sottolineata pure «l'assenza di adeguate giustificazioni e la reticenza dei soggetti a fornire informazioni».

 

rocco casalino vs vittorio sgarbi buona domenica 2006 1

Alla Verità però il portavoce spiega così: «Ho venduto la mia prima casa di Milano, per comprare casa a Roma, e ho depositato i soldi ricavati da questa vendita sul mio conto corrente Unicredit. In un secondo momento - non essendo riuscito a trovare subito un immobile da acquistare a Roma - ho spostato i soldi (circa 300.000 euro) dal mio conto a un mio libretto di risparmio postale che risultava essere più conveniente. Infine, individuato l'immobile da acquistare, ho spostato nuovamente i soldi sul mio conto corrente UniCredit contestualmente alla richiesta di un mutuo proprio per l'acquisto della casa».

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....