ponte morandi autostrade luciano alessandro benetton

“CREDIAMO CHE LA GESTIONE FINANZIARIA DI AUTOSTRADE SIA DIRETTAMENTE CORRELATA ALLA TRAGEDIA DEL PONTE MORANDI” – PARLANO I FAMILIARI DELLE VITTIME DEL CROLLO DEL VIADOTTO GENOVESE DEL 2018, DOPO CHE LA PROCURA DI ROMA HA APERTO UNA NUOVA INCHIESTA SUGLI EXTRA PROFITTI INCASSATI DAL GRUPPO BENETTON E DAGLI ALTRI AZIONISTI DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA DAL 2002 IN POI: “VANNO RESI PUBBLICI I PIANI FINANZIARI SEGRETI DELL'AZIENDA” – LE INDAGINI DOVRANNO CAPIRE SE QUEI SOLDI SIANO STATI UTILIZZATI PER…

Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”

 

ponte morandi

La notizia degli sviluppi dell’inchiesta sui presunti extraprofitti incassati dal gruppo Benetton e dagli altri azionisti di Autostrade per l’Italia per almeno un ventennio, ha ridato speranza a chi nella tragedia del Ponte Morandi ha perso persone care senza un motivo accettabile.

 

L’inchiesta per truffa aggravata ai danni dello Stato e peculato, per ora contro ignoti, è legata ai pedaggi pagati dagli automobilisti come previsto dalla cosiddetta quarta convenzione del 2002 per opere mai realizzate. Le nuove investigazioni dovranno stabilire dove siano finiti quei soldi, se siano stati restituiti al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili oppure siano stati destinati ad altri scopi, come per esempio il pagamento delle rate dei mutui.

 

Processo per il crollo del Ponte Morandi 3

[…] Di fronte a questo nuovo filone c’è chi ritrova un po’ di fiducia. Come la cinquantasettenne Egle Possetti. A metà luglio di cinque anni fa aveva festeggiato il secondo matrimonio dell’amata sorella Claudia, classe 1970. Il 14 agosto 2018 Claudia era appena rientrata dal viaggio di nozze e stava andando con il marito e i due figli adolescenti al mare. Tutti e quattro finirono inghiottiti nel vuoto.

 

Egle, piemontese di Pinerolo, è la persona che ha subito più lutti nella tragedia genovese: «In ventitré giorni passammo dal loro matrimonio meraviglioso al funerale. Adesso siamo contenti che questo esposto firmato anche dal nostro comitato Ricordo vittime del ponte Morandi stia procedendo. Crediamo che la gestione finanziaria della società sia direttamente correlata alla tragedia».

 

ATLANTIA

[…] La Possetti ripone fiducia nel lavoro della Procura di Roma e, con l’occasione, si lascia andare a un piccolo sfogo: «Tutta la vicenda da parte degli azionisti è stata gestita senza alcun tipo di classe. Ricordiamo che la famiglia Benetton subito dopo la tragedia ha fatto una grigliata. Hanno mostrato grettezza. Il lavoro per l’esposto è stato capillare e spero come cittadina che porti a indagini approfondite. Come famigliari pretendiamo che siano fatte tutte le verifiche del caso. Anche perché dal momento in cui è stata data questa concessione lo Stato ha perso credibilità, fondi e sicurezza per i cittadini. Oserei dire anche dignità. Quella autostradale è stata la privatizzazione più becera, senza controlli e con continui rinnovi. Siamo di fronte a delle vicende più vergognose della nostra Repubblica. Siamo di fronte a uno Stato che ha calato le brache, dal momento della concessione in poi».

 

alessandro benetton

[…] Il nuovo procedimento è stato aperto su impulso di un esposto presentato dagli avvocati Raffaele Caruso, Andrea Ganzer, Andrea Mortara e Ruggiero Cafari Panico, docente esperto di diritto comunitario […]

 

Nel loro esposto hanno acceso anche i riflettori sui rapporti della famiglia Benetton con la politica, a loro dire «totalmente inadeguata» e persino «debole (per non dire succube) nei confronti del gruppo», e sul possibile «ruolo decisivo» svolto da alcuni dirigenti del Mit, oggi Mims.

 

luciano benetton ai funerali di leonardo del vecchio.

Ricordiamo che le Fiamme gialle sono andate a chiedere documentazione presso la direzione generale per le strade e autostrade, per l’altra sorveglianza sulle strutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali del ministero delle Infrastrutture.

 

E proprio il responsabile di quella direzione, Felice Morisco, è stato citato più volte nelle interrogazioni di Lucio Malan, oggi capogruppo in Senato di Fratelli d’Italia.

 

Per esempio nel maggio del 2022, facendo riferimento ad alcuni articoli della Verità, ha chiesto lumi sul mega ristoro per i mancati incassi da Covid ad Aspi arrivato, a suo giudizio, per un’«iniziativa apparentemente discrezionale» del direttore generale Morisco: «È stato assicurato, attraverso un apposito incremento dei pedaggi, il ristoro integrale della differenza tra gli incassi netti registrati a partire dal marzo 2020 rispetto ai corrispondenti mesi del 2019, l’anno più ricco di sempre in questo settore».

 

Processo per il crollo del Ponte Morandi

Quello delle tariffe autostradali ritoccate sembra un tema ricorrente e per Malan una parte centrale in queste vicende la avrebbe Morisco: «Dal 1997 al 2011 ha svolto presso l’Anas attività di valutazione della fattibilità dei piani finanziari annessi alle convenzioni autostradali» e successivamente avrebbe svolto «mansioni connesse all’attività di vigilanza economica e di regolazione per le società concessionarie autostradali». Un compito di controllore che avrebbe mantenuto sino ai giorni nostri dentro al ministero in qualità di dirigente amministrativo proprio presso la struttura di vigilanza sulle concessioni costituita nel 2012.

 

LUCIO MALAN 2

Per Malan «tale continuità è in evidente contrasto» con la legge anticorruzione del 2012. Il dirigente avrebbe concesso anche l’estensione della concessione dell’autostrada Brescia-Padova fino al 2026 sulla base di un documento considerato dal politico inidoneo e che comunque sarebbe stato reso nullo da due pronunciamenti del Consiglio di Stato e della Cassazione. E anche questo tratto autostradale è finito sotto il controllo di Atlantia e dei Benetton. […]

 

 

 

 

Articoli correlati

PEDAGGI D\'ORO E PONTI DI CARTA - LA PROCURA DI ROMA INDAGA SUGLI EXTRAPROFITTI DEI BENETTON...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

alessandro benettonil crollo del ponte morandi ponte morandi

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....