stazione di milano - migranti nei negozi di plexiglass 3

IN GABBIA! I MIGRANTI ACCAMPATI NELLA STAZIONE DI MILANO SONO STATI “SGOMBERATI” ALL’ITALIANA: SONO STATI SPOSTATI DI UN CENTINAIO DI METRI IN DUE NEGOZI A FORMA DI GABBIE DI VETRO - E CI SONO VOLUTE DIECI ORE DI “CONFRONTO”

Zita Dazzi e Alessia Gallione per “la Repubblica”

 

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 9stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 9

Via dal mezzanino della Stazione Centrale. Per spostarsi soltanto di un piano più in basso e di un centinaio di metri più in là, in due negozi vuoti nella Galleria che i milanesi chiamano delle Carrozze. Le autorità l’avevano promesso venerdì sera e, ieri mattina all’alba, al piano ammezzato della stazione diventato dormitorio di un’umanità disperata in fuga, di profughi non ce n’era più nemmeno uno. Al loro posto transenne e paratie. Via le loro facce stanche, via i loro stracci, le loro braccia segnate dalla scabbia.

 

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 8stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 8

Dopo una settimana di assedio con centinaia di migranti respinti alle frontiere con l’Europa, sindaco, prefetto, questore e i vertici di tutte le istituzioni milanesi hanno cercato una soluzione rispettosa del «decoro della città» e del «doveroso aiuto a chi scappa dalla guerra, dalla fame e dalle torture», come dice Giuliano Pisapia. Ma per arrivare fino a lì, a quella «soluzione ponte», ci sono volute dieci ore di confronto, telefonate con il Viminale e una riunione ininterrotta del Comitato per l’ordine e la sicurezza.

 

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 7stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 7

È stata una giornata infinita, quella di Milano. Una giornata di tensioni e polemiche politiche, di trattative con Grandi stazioni e a tutti i livelli. È toccato al prefetto Francesco Paolo Tronca, alla fine, siglare quella tregua momentanea. È stato lui a volere lo sfratto coatto e notturno delle centinaia di eritrei dal mezzanino che dà accesso ai binari, attraversato ogni giorno da flussi incessanti di turisti in viaggio verso Expo.

 

Ma il trasferimento dei profughi, come primo effetto, ha prodotto l’invasione del piano terra, nella galleria centrale. Perché nonostante 1.200 migranti ospitati dal Comune nelle strutture, un centinaio non molla. E rimane lì, in stazione, nelle aiuole di piazza Duca D’Aosta, in condizioni igieniche e sanitarie precarie, tutti accalcati gli uni sugli altri, sdraiati per terra, in mezzo ai rifiuti, ai vestiti usati, alle coperte e ai cartoni usati per dormire. L’emergenza sembra tutt’altro che risolta. Pisapia sbotta di fronte alle telecamere di Sky: «I profughi li ospitate voi?».

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 6stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 6

 

Inizia il confronto. Si cerca una via d’uscita. Si respira nervosismo e le istituzioni non perdono occasione per rinfacciarsi le responsabilità. Il governatore lombardo Roberto Maroni, a Bergamo a un presidio «contro i clandestini», tuona: «Il prefetto voleva fare una tendopoli di fronte alla stazione Centrale, ma io l’ho fermato. Ai prefetti ho chiesto di essere immediatamente avvisato sulle destinazioni dei profughi, visto che li vogliono mandare in scuole abbandonate e caserme dismesse in mezzo ai topi. Manderò ispezioni Asl e se non ci saranno le condizioni di abitabilità, farò sgomberare».

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 5stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 5

 

A stretto giro e in modo inedito, arriva la smentita del prefetto: «Mai ipotizzato una simile soluzione. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica è stato convocato automaticamente, come di consueto, per affrontare i problemi e le criticità di Milano e della provincia». Fino a quella soluzione temporanea arrivata in serata.

 

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 4stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 4

Per motivi di sicurezza e ordine pubblico, si chiede a Grandi Stazioni che li mette a disposizione - fino a mezzanotte del prossimo mercoledì due temporary shop di plexiglass trasparente, vicini all’ingresso centrale: verranno destinati alla prima accoglienza dei migranti, un punto per “smistarli” nei centri. Ma la situazione si sbloccherà veramente solo da giovedì, quando ci sarà il trasferimento in altri locali sempre all’interno della stazione.

 

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 3stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 3stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 11stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 11stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 10stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 10stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass  stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass

In attesa del vero approdo: l’ex dopolavoro ferroviario che, però, ha bisogno di lavori. Il sindaco Pisapia replica duro: «Mentre c’è chi parla, urla, sbraita e semina paura e odio, noi non abbiamo mai smesso di impegnarci per trovare una soluzione dignitosa per la città e per i profughi. Pure in una situazione di estrema difficoltà la soluzione è stata trovata. Milano sta facendo la sua parte, mentre purtroppo altri, prima di tutto l’Europa, si voltano dall’altra parte».

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?