putin russia nucleare vladimir solovyov

"I POLACCHI DEVONO SAPERE CHE IN 30 SECONDI NON RESTEREBBE PIÙ NIENTE DI VARSAVIA" - NEL TALK SHOW PIÙ POPOLARE DELLA TV RUSSA, QUELLO CON VLADIMIR SOLOVYOV, GIOCANO ALL'APOCALISSE ATOMICA COME SE NULLA FOSSE, TRA GRANDEUR SOVIETICA E MINACCE: "L’UCRAINA È SOLO UN PASSAGGIO, MORTE AI NEMICI. L’EUROPA SAPPIA CHE LA NOSTRA UNICA REAZIONE SAREBBE LA GUERRA NUCLEARE" - SULLA RETE RUSSIA TODAY IL SETTANTENNE KISELYOV RIMPIANGE I CONFINI DI PRIMA DELLA RIVOLUZIONE…

Marco Imarisio per www.corriere.it

 

vladimir putin e Vladimir Solovyov

«Buonasera a tutti, finalmente l’aria è più pulita... non trovate che si respira meglio da quando Chubais se n’è andato?». Fare una cronaca in parziale differita, due ore di fuso orario, della striscia serale di Vladimir Solovyov, è come applicare il principio di azione e reazione alle questioni che interessano il Cremlino.

 

A giudicare dal discorso introduttivo fatto dal presentatore più famoso di Russia, uomo di fiducia di Vladimir Putin e oligarca a sua volta, con villa di proprietà sul lago di Como sotto sequestro, la fuga del rappresentante speciale del presidente presso gli organismi internazionali non è stata accolta molto bene.

 

Vladimir Solovyov

Il programma anticipato di due ore

«Se vuoi sapere cosa pensa davvero la Russia, segui Solovyov». Cinque anni fa, era stato questo il lancio del suo programma quotidiano in onda su Rossya 1, che forse non a caso dallo scorso 20 marzo è stato anticipato di due ore, non più alle 22.30, ma subito dopo la fine del telegiornale.

 

Speriamo che non sia davvero uno slogan da prendere alla lettera. Perché Solovyov non vorrebbe mai fare prigionieri, in senso letterale. Domenica scorsa, durante la puntata speciale in onda ogni fine settimana, nel suo studio è cominciato un dibattito dai contenuti poco rassicuranti.

 

putin e la minaccia nucleare 9

La minaccia di una guerra nucleare

Sotto lo sguardo compiaciuto del padrone di casa, il politologo Serghey Mikheyev ha immaginato quale potrebbe essere la reazione russa a una missione Nato di peacekeeping in Ucraina.

 

«L’Europa deve sapere che la nostra unica reazione sarebbe la guerra nucleare». Giusto, ha commentato Solovyov, anche la Francia lo ha capito. Mikheyev non aveva certo bisogno di incoraggiamento, e infatti ha proseguito esaminando quali sarebbero le possibili conseguenze di questa azione.

 

«I polacchi devono sapere che in trenta secondi appena non resterebbe più niente di Varsavia», e così gli estoni, e i popoli del Baltico.

 

LA DISINFORMAZIONE DI vladimir putin

Le ambizioni espansionistiche

«Se una colomba volasse nello studio di Rossya 1» era scritto poche domeniche fa sul cartello di un manifestante a Mosca, «cadrebbe stecchita». Nel caso specifico, c’è del vero. Solovyov e il concetto di pace non sono mai andati d’accordo. Quando ancora i carri armati russi dovevano entrare nel Donbass, lui già guardava oltre.

 

«Se qualcuno pensa che ci fermeremo con l’Ucraina, sbaglia» aveva detto durante la puntata dello scorso 22 febbraio. «Questo sarà solo un passaggio intermedio della messa in sicurezza del mondo russo».

 

Il ritorno ai confini del 1917

putin e la minaccia nucleare 8

Non si tratta di corretta informazione o di notizie a senso unico, quella è un’altra storia. I volti noti della televisione russa esercitano una funzione diversa.

 

Loro soffiano sul fuoco del nazionalismo. Come fa ogni pomeriggio il sessantasettenne Dmitrij Kiselyov, direttore dell’Agenzia Rossiya Segodnya (Russia Oggi) proprietaria del sito Sputnik e delle rete Russia Today, entrambe sanzionate dalla Commissione europea, che all’inizio del nuovo secolo lavorò anche in Ucraina nella rete di proprietà dell’oligarca Victor Pinchuk e divenne sponsor mediatico della candidatura del filorusso Viktor Yanukovich alla presidenza durante la Rivoluzione arancione.

 

putin e la minaccia nucleare 6

Il suo programma d’approfondimento viene declinato con toni calmi, ma l’argomento è sempre il solito. Come sarebbe bello se la Russia tornasse ai confini di prima della maledetta rivoluzione del 1917.

 

Il richiamo alla grandezza perduta

Esiste una strategia, dietro questo continuo richiamo alla grandezza perduta della Russia che Putin starebbe cercando di ritrovare, dietro al «morte ai nostri nemici» gridato in diretta da Solovyov e da altri personaggi popolari.

 

LA DISINFORMAZIONE DI vladimir putin

Olga Skabeyeva, la «bambola di ferro» che deve il soprannome alla durezza delle sue prese di posizione contro i contestatori di Putin, ha dedicato una intera puntata del suo programma alla possibile conquista dell’Europa da parte della Russia, con tanto di esperto militare che muoveva i carri armati sulla cartina geografica.

 

La Russia profonda

Anton Shirikov, studioso dei media del suo Paese d’origine, ha scritto sul Washington Post che in realtà questa propaganda è fatta molto bene perché si rivolge agli utenti della Russia profonda, rinforzando al tempo stesso le loro antiche convinzioni e il loro sentimento di nostalgia.

 

putin e la minaccia nucleare 5

Quanto ai giovani, ieri prima del telegiornale è andato in onda un breve cartone animato. Nel corridoio di una scuola, due amici vestiti uno con i colori della Russia e l’altro con quelli dell’Ucraina, vengono separati e allontanati in malo modo da alcuni bulli più grandi di loro, che indossano maglioni a strisce rosse e bianche, come quelle della bandiera americana.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...