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I PRETI DI ISCHIA FOLGORATI SULLA VIA DELLA GNOCCA - IL CASO DEL SACERDOTE 58ENNE CHE È SCAPPATO CON LA MOGLIE DI UN PARROCCHIANO È IL SECONDO EPISODIO SULL'ISOLA DI UN RELIGIOSO CHE CEDE AI PIACERI DELLA CARNE: NEL 2018 UN PARROCO AVVIÒ UNA RELAZIONE CON UNA GIOVANE DONNA, CHE RIMASE INCINTA, LUI FU SOSPESO "A DIVINIS" E ABBANDONÒ LA TONACA - A ISCHIA NON SI PARLA D'ALTRO CHE DELL'AMORE NATO TRA LA DONNA, SPOSATA CON DUE FIGLI, E IL SACERDOTE. LE PERSONE MALIGNANO: "È UN UOMO ANCHE LUI, MA È UNO SFASCIAFAMIGLIE..."

L’AMORE TRA IL PARROCO E UNA MAMMA DI ISCHIA IL VESCOVO: NON FATE GOSSIP

Estratto dell'articolo di Marco Demarco per il “Corriere della Sera”

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Più che l’espressione, colpisce il tono della voce: caldo, saldo, privo di qualsiasi turbamento. Carlo Villano, vescovo di Pozzuoli e Ischia, è un omone di mezza età che affronta con fermezza l’ultima prova che gli si è parata davanti. E a domanda risponde. Unica precauzione: «Lei per quale testata scrive?». Sarà lui, domenica, a salire fin su a Barano, uno dei sei comuni dell’isola, e a parlare ai parrocchiani dopo tutto quello che è successo. Non sarà facile. E di sicuro non sarà come le altre volte. Barano è una splendida terrazza sull’antico e più famoso borgo di Sant’Angelo.

 

[...] Questa storia è diventata pubblica poco prima di Natale, e subito ha fatto il suo corso, senza gli opachi rituali di una volta, con annessi tentativi di insabbiare tutto, e senza ripensamenti. Anche questi segni dei tempi. Lui, il primo protagonista, ha 57 anni, è parroco di Schiavone e Pestaccio-Vetoliere, due contrade affidate a un’unica guida pastorale; ed ha anche un incarico curiale: è il vicepresidente della Caritas locale.

 

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Lei, sulla quarantina, è la donna che lo aiutava nelle pulizie. Ma non solo. Lei è sposata e madre di due bambini. Ed è proprio a questo che pensa monsignor Villano quando prima di ogni cosa ci tiene a chiedere rispetto «per tutti». Non solo per lui e lei. Si capisce perché. «È un uomo anche lui», si sente in giro.

 

«Già, ma in questo caso è anche uno sfasciafamiglie», risponde qualcuno. Non sfugge al chiacchiericcio il fatto che la donna si sia già separata dal marito cacciandolo di casa. «Attenti agli eccessi, qui le persone coinvolte sono molte», avverte il vescovo. Quasi l’eco di un’attenzione che si sposta dalla condanna della passione in sé, come perdita della capacità di discernere il bene dal male, agli effetti «esterni» della vicenda, al dolore arrecato agli altri. Parliamo di lui, il parroco. Villano lo ha incontrato: «È una brava persona: questo non si cancella. Del resto l’ho sentito dire anche da molti parrocchiani. In più, responsabilmente, si è immediatamente autosospeso dall’esercizio del mistero pastorale».

 

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[...] E monsignor Villano? È preoccupato per il clima che troverà domenica? «Sono momenti difficili, ma come ripeto spesso: dobbiamo tenerci per mano, specialmente ora che, come dice Francesco, dobbiamo tutti sentirci pellegrini in vista del Sinodo». Prima che scoppiasse il caso, proprio in occasione del Sinodo, Villano ha inviato una lettera ai parrocchiani. A rileggerla ora fa uno strano effetto il passaggio in cui c’è un invito a tutti a «vivere concretamente la dimensione dell’amore». Ripeterebbe quell’avverbio? «Vivere concretamente l’amore, tenersi per mano: questa e non altra è la dimensione della Chiesa». [...]

 

Tuttavia, questa è una seconda volta. Stesso Comune, stessa parrocchia: cinque anni fa anche padre Gianfranco Del Neso confessò «la fatica nel rimanere fedele all’impegno del celibato». Il vescovo di allora si disse «fortemente addolorato». Il vescovo di oggi? «Io mi dico dispiaciuto». Eppure, due casi sono due casi. «Certo, sono il segno di una fragilità con cui non possiamo non misurarci. Mi sforzo di comprendere». Ha già preparato l’omelia di domenica? «No, ma mi aiuterà la parola di Dio».

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