pannelli fotovoltaici 1

ABBIAMO UN DISPERATO BISOGNO DI ENERGIA E LA BUROCRAZIA CI AFFOSSA – I TEMPI LUNGHI DEGLI ITER REALIZZATIVI FANNO SI' CHE SOLO IL 9% DEI PROGETTI DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI PRESENTATI ABBIA RICEVUTO IL VIA LIBERA - COSI' SARA' IMPOSSIBILE RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO DI 60 GW DI PRODUZIONE DA RINNOVABILI ENTRO IL 2030, COME INDICATO DAL PIANO NAZIONALE INTEGRATO PER L'ENERGIA E IL CLIMA – CI SAREBBERO 35 MILIARDI DI INVESTIMENTI BLOCCATI E 40 GW DI ENERGIA DA FOTOVOLTAICO IN ATTESA DEL SEMAFORO VERDE...

Valentina Iorio per il “Corriere della Sera”

 

rincaro energia e aumento delle bollette 5

La crisi energetica, acuita dalla guerra in Ucraina, pone l'Italia di fronte a un problema strategico: come assicurarsi l'indipendenza dal gas russo e accelerare sulla transizione verde. Un'esigenza che è in contrasto con il rallentamento nello sviluppo delle rinnovabili degli ultimi anni, dovuto in parte alla riduzione degli incentivi ma soprattutto alla burocrazia. 

 

I ritmi degli iter autorizzativi fanno sì che solo il 9% dei progetti di impianti fotovoltaici presentati abbia ricevuto il via libera. L'Alleanza per il fotovoltaico, che rappresenta i principali operatori impegnati nello sviluppo di soluzioni per l'energia solare, calcola che ci sono 35 i miliardi di investimenti bloccati e 40 GW di energia da fotovoltaico in attesa del semaforo verde.

 

energie rinnovabili obiettivi entro il 2030

Le Regioni «Il dato relativo alla percentuale di progetti incagliati è più o meno costante in tutte le Regioni, con alcuni casi più virtuosi - osserva Filippo Fontana, responsabile dello sviluppo business in Italia per il gruppo Solarig - . Per questo chiediamo al governo di creare un contesto che ci consenta di avere tempistiche certe. Ad esempio, ci vorrebbero degli interventi normativi che sblocchino i progetti incagliati da anni negli uffici regionali». 

pannelli fotovoltaici

 

LE AUTORIZZAZIONI 

L'autorizzazione all'installazione di impianti fotovoltaici ha un iter lungo e complesso. Per evitare disparità fra i territori e garantire maggior coerenza nella valutazione, il decreto Semplificazioni ha introdotto una commissione nazionale per la Valutazione di impatto ambientale (Via) degli impianti di potenza superiore a 10 MW.

 

pannelli fotovoltaici

 «È un buon passo avanti. Però la commissione ha cominciato a lavorare con notevole ritardo rispetto alla tabella di marcia. Inoltre, una volta ottenuto il via libera della commissione, è previsto che si torni in ambito regionale per completare l'iter. Considerando che le Regioni hanno ancora arretrati da smaltire, bisognerà vedere come riusciranno a gestire questo nuovo carico di lavoro», dice Alessandro Ceschiat, responsabile per lo sviluppo del business di Enfinity Global. 

impianto fotovoltaico

 

Le procedure autorizzative degli impianti durano in media tra i 4 e i 5 anni. Una tempistica che impedisce all'Italia di raggiungere l'obiettivo di 60 GW di produzione da rinnovabili, indicato dal Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec) per il 2030. Le imprese del settore chiedono al governo di sbloccare questo stallo, rendendo pienamente operativa la commissione Via e facendo in modo che le sue decisioni non possano essere smentite nel momento in cui il provvedimento passa alle Regioni.

 

impianto fotovoltaico

 «Bisognerebbe assegnare alle Regioni target specifici (tramite il cosiddetto burden sharing) connessi alla realizzazione degli impianti fotovoltaici o prevedere meccanismi di premialità per chi supera determinati obiettivi», spiega Fontana.Nimby e Nimto Ad ostacolare lo sviluppo del fotovoltaico sono anche le cosiddette sindromi Nimby e Nimto: Not in my back yard e Not in my terms of office, ovvero «non nel mio territorio» e «non durante il mio mandato elettorale».

 

 «Questo meccanismo fa sì che tutti siano d'accordo nel volere più energia pulita, ma quando si tratta di costruire un nuovo impianto fotovoltaico tutte le Regioni ritengono di aver già fatto la propria parte. Con questo approccio diventa impossibile raggiungere i target - sottolinea Andrea Cristini, fondatore di Greenergy - . La conseguenza è che di fronte a una crisi energetica non possiamo fare altro che prendere gas dalle riserve, fare accordi con altri Paesi o sovralimentare centrali a carbone».

 

I PIANI 

impianto fotovoltaico

Quello che serve è una pianificazione e un maggiore coordinamento tra i ministeri (Transizione ecologica, Politiche agricole e Cultura) per evitare che impianti già autorizzati vengano bloccati da opposizioni o ricorsi. A frenare, spesso, sono le Soprintendenze. «A questo proposito potrebbe essere utile avere delle sezioni dedicate a tutto ciò che concerne l'energia nei tribunali amministrativi - conclude Ceschiat -. Questo eviterebbe che i ricorsi vengano fatti in modo strumentale, confidando sul fatto che ci vuole molto tempo prima di arrivare a una sentenza».

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?