tibet cina

LHASA, UNA SANKT MORITZ CON GLI OCCHI A MANDORLA - LA CINA VUOLE TRASFORMARE IL TIBET NEL PARADISO DELLO SCI MONDIALE: ENTRO CINQUE ANNI CI SARANNO PISTE, HOTEL E CABINOVIE PER LA NUOVA CLASSE MEDIA CINESE (600 MILIONI DI PERSONE) - UNICO PROBLEMA: NEL PAESE NESSUNO SCIA…

tibettibet

Giampaolo Visetti per “la Repubblica”

 

La Cina vuole trasformare il Tibet nel paradiso dello sci mondiale. Entro cinque anni il “Regno dei cieli” offrirà cabinovie, piste e hotel “vista Ottomila”. L’obiettivo è portare nel cuore dell’Himalaya la nuova classe media cinese: 600 milioni di persone, la metà residenti nel Nord del Paese, a cui si aggiungeranno coreani, russi e giapponesi.

 

In qualsiasi altro luogo del pianeta, l’idea di mettere gli sci ai piedi dei cinesi e di spedirli tra le cime più alte della terra sarebbe una follia. In Asia no e la ragione non va cercata solo nel mix tra business e autoritarismo che a Pechino abolisce l’impossibile.

tibettibet

 

Oggi in Cina quasi nessuno scia, ai figli unici dei nuovi milionari basta postare sul web foto in abbigliamento invernale dalle terrazze dei rifugi svizzeri. In Tibet gli sport bianchi sono ignoti. A sconvolgere ogni equilibrio è però il clima, sempre più caldo e umido anche nel versante nord della catena himalayana.

 

Gli altipiani interni delle regioni del Tibet storico, un tempo gelidi e segnati da inverni secchi, con lo scioglimento dei ghiacciai somigliano ormai ai temperati massicci occidentali e vengono sommersi di neve. Freddo e fiocchi, fino a inverno inoltrato, sono ciò che scarseggia nel resto del mondo, dove la quota neve si alza sempre di più, dalle Alpi europee alle Montagne Rocciose degli Usa. La regione più mistica del buddismo si scopre così coperta d’oro e l’Himalaya delle spedizioni estreme irrompe nel mercato dello sci di massa.

monaci tibetmonaci tibet

 

Il Tibet vanta cinque cime oltre Ottomila, oltre settanta sopra i Settemila, non meno di mille oltre i Seimila e la quota media è di 4500 metri. Un oceano di ghiaccio e di polverosa neve naturale, fino a oggi salvato dallo scontro politico- religioso Lhasa-Pechino e riservato, nelle stagioni adatte, ad alpinisti e trekker.

bandiera tibetbandiera tibet

 

La fame di neve dell’industria globale del turismo, decisa a funzionare tutto l’anno, individua così nell’Himalaya la nuova frontiera di quello che già viene promosso come “lo ski resort del secolo”. L’accordo per sciare ai piedi di Everest, Lhotse e Makalu, o per fare il giro del sacro Kailash con sci da fondo e racchette, è stato firmato tra il municipio di Lhasa e la regione cinese dello Heilongjiang, che garantirà investimenti miliardari.

 

TIBETANI TIBETANI

Negli Anni Duemila ogni anno sceglievano il Tibet 300mila turisti, esplosi a 15 milioni lo scorso anno. Grazie allo sci, entro il 2020 le autorità di Pechino contano di sfondare i 30 milioni. «Lhasa diventerà la nuova St. Moritz del secolo — assicura il capo delle guide tibetane Nyima Tsering — e Tingri prenderà il posto di Zermatt.

 

Sciare tra le vette più famose del mondo e i monasteri più straordinari dell’Asia sarà un richiamo irresistibile». Sul Tibet, già ridotto a un “Buddha-show made in China”, incombe così l’impatto di un mega luna park himalayano in offerta anche per gli sciatori occidentali a corto di materia prima.

 

TIBET - LA CATENA DELL HIMALAYATIBET - LA CATENA DELL HIMALAYA

Cinque in due anni gli hotel a cinque stelle già inaugurati, sei i nuovi aeroporti d’alta quota: treni-missile attraverseranno il permafrost, l’asfalto raggiungerà il campo base dell’Everest e gli elicotteri trasporteranno i free-rider a Cinquemila metri. Per Pechino, che nel 1959 ha costretto il Dalai Lama a fuggire dal Tibet occupato da Mao, il progetto-neve è cruciale. Nel 2022 la capitale ospiterà le Olimpiadi invernali, pur non vedendo quasi mai un fiocco.

TIBET - LA CATENA DELL HIMALAYA TIBET - LA CATENA DELL HIMALAYA

 

Le gare si terranno tra i monti Yanqing, 200 chilometri a nord, sullo sfondo della Grande Muraglia. Anche qui, neve e sciatori prossimi a zero. I Giochi aprono però a industrie e sponsor il mercato immenso dell’Asia, con la sudcoreana Pyeongchang sede olimpica 2018 e la giapponese Nagano in corsa per il 2026. Centinaia di milioni di nuovi consumatori avranno bisogno di attrezzature, alloggi e impianti di risalita.

TIBET - LA CATENA DELL HIMALAYA    TIBET - LA CATENA DELL HIMALAYA

 

Il Tibet, da culla di pastori di yak e monaci, deve dunque trasformarsi subito in fucina di campioni e meta per sciatori di massa. Per Pechino il primo traguardo è portare un tibetano in gara nella libera olimpica 2022. Meno nazionalismo e qualche problema in più per il secondo obbiettivo: sostituire le vecchie piste di Europa e Usa con i lussuosi ski-resort dell’Himalaya. Ammesso che le repressioni cinesi consentano di tenere aperta la regione agli stranieri, oltre quota Quattromila acclimatarsi può bruciare la settimana bianca: e sciare con l’ossigeno non è un pacchetto a misura di famiglia.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...