
INDAGINE SULL’ENIGMA XI JINPING – DA DOVE ARRIVA IL LEADER CHE DA 13 ANNI GUIDA LA CINA? E DOVE VUOLE PORTARE IL DRAGONE? – IL PADRE FU “PURGATO” NELLE LOTTE DI POTERE DEGLI ANNI 60 E DA ADOLESCENTE, DURANTE LA RIVOLUZIONE CULTURALE, XI SOFFRÌ LA FAME, RESTÒ SENZA CASA E FINÌ IN CELLA – I SETTE ANNI A ZAPPARE IN CAMPAGNA, PER “IMPARARE DAI CONTADINI”, E LA SORPRENDENTE ASCESA POLITICA, FAVORITA DAL PRESIDENTE JIANG ZEMIN – SHINZE ABE RIVELÒ: “XI MI DISSE CHE SE FOSSE NATO NEGLI USA NON SAREBBE STATO COMUNISTA” – IL LIBERO DI GUIDO SANTEVECCHI, “IL PRINCIPE ROSSO”
Estratto dell’articolo di Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”
xi jinping, vladimir putin, robert fico parata del 9 maggio a mosca
Sono passati tredici anni da quando la Cina delle dinastie imperiali millenarie e poi della Repubblica popolare guidata dal Partito-Stato è entrata nell’Era Xi. Ogni frase pronunciata dal leader di Pechino, spesso avvolta in una retorica mandarina che in Occidente suona enigmatica, crea ansie e incertezze sui suoi obiettivi: userà davvero la forza militare per risolvere la questione taiwanese o è pronto a firmare un’intesa con Stati Uniti e Unione europea per restaurare una convivenza politico-economica?
Ora Xi Jinping sta trattando con Donald Trump per disinnescare la guerra dei dazi: la rapidità con cui americani e cinesi hanno stabilito una tregua suggerisce che lo scontro commerciale sia risultato insostenibile per entrambe le parti[…]
Il dossier Usa del 1985
xi jinping il principe rosso - di guido santevecchi
Chissà se il presidente Usa ha letto il primo dossier scritto dai «servizi» americani sul giovane Xi, che nel 1985 aveva fatto un viaggio di studio nell’Iowa rurale; o se sia al corrente della passione del suo avversario per Salvate il soldato Ryan, confidata durante una conversazione con diplomatici americani nel 2008: spiegò che «quel film proietta un senso di giustizia».
Da quando nel 2012 il XVIII Congresso del Partito comunista lo ha nominato Segretario generale, Xi non ha mai più concesso un’intervista. I suoi tre uffici — di segretario generale del Partito comunista, presidente della Repubblica popolare, capo della Commissione militare centrale — non hanno numeri di telefono noti ai quali i giornalisti possano rivolgersi per chiarimenti sulla linea della seconda superpotenza mondiale. Con quelle tre cariche che dominano la Cina, il suo è stato definito il «Triumvirato di un solo uomo».
È nato a Pechino nel 1953, il 15 giugno ha compiuto 72 anni. Figlio di un compagno della prima ora di Mao, fa parte del «taizi dang», formula che significa «partito dei principi ereditari» e cataloga figli, nipoti e altri parenti stretti degli altissimi dirigenti del Partito e dell’Esercito che parteciparono alla fondazione della Repubblica popolare. Xi Jinping dunque era un «principe rosso», membro della nobiltà comunista destinata a posti di comando e prestigio.
Le purghe e la fame
Ma è anche un sopravvissuto. Il padre fu purgato nelle lotte di potere degli Anni 60 e da adolescente durante la Rivoluzione culturale Xi «soffrì umiliazioni pubbliche, la fame, restò senza casa e finì anche in cella» (così racconta la biografia ufficiale). Ci fu un momento in cui le Guardie rosse minacciarono di ammazzarlo se non avesse confessato le sue colpe presunte.
«Dissero che meritavo di essere ucciso 100 volte», ha raccontato nel 2000 a un quotidiano di Partito del Fujian. «Pensai che essere fucilato una volta o cento non facesse alcuna differenza, inutile spaventarsi di più». Se la cavò passando sette anni a zappare in campagna, per «imparare dai contadini».
Nel 1997, quando era governatore provinciale nel Fujian e si era fatto una fama di grande lavoratore sensibile ai bisogni del popolo, Xi rischiò di perdere la grande occasione per fare il salto a Pechino. Il listone dei membri a rotazione del Comitato centrale del Partito prevedeva 150 poltrone e Xi si piazzò 151°: la sua ascesa sarebbe finita lì, se i saggi compagni del vertice non avessero deciso che il conclave aveva bisogno proprio di 151 membri.
Qualcuno molto importante lo proteggeva e lo fece ripescare nell’élite: pare sia stato il presidente Jiang Zemin. In quegli anni, comunque, nessuno pronosticava che Xi potesse diventare segretario generale.
La politica
Sappiamo (crediamo di aver capito) che Xi è un vero marxista-leninista, che ha rilanciato l’ideologia per prolungare all’infinito il potere del Partito comunista in Cina e allungare il proprio fino a quando la salute glielo concederà. I politologi ci assicurano che Xi è un pragmatico, che sa aggiustare la rotta a seconda delle circostanze.
Non sapevamo che «se fosse nato negli Stati Uniti, non avrebbe abbracciato il comunismo ma sarebbe stato membro del partito repubblicano o democratico». La rivelazione confidenziale attribuita a Xi è nel libro postumo di memorie del primo ministro giapponese Shinzo Abe, assassinato nel luglio del 2022 durante un comizio elettorale.
Abe aveva avuto diversi colloqui con Xi e quella sull’ipotetica scelta di campo repubblicana o democratica, se fosse nato in America, era stata sicuramente una battuta. Però Abe l’aveva analizzata e ne aveva tratto la convinzione che ci fosse un fondamento politico: «Voleva dire che non c’è motivo di iscriversi a un partito che non ha il potere». […]
XI JINPING E VLADIMIR PUTIN - PARATA MILITARE A MOSCA
xi jinping e vladimir putin - parata militare a mosca per il giorno della vittoria
xi jinping asean
DONALD TRUMP XI JINPING
XI JINPING LI QIANG - CONGRESSO NAZIONALE DEL POPOLO A PECHINO
XI JINPING CON I SOLDATI CINESI
XI JINPING - CONGRESSO NAZIONALE DEL POPOLO A PECHINO
xi jinping e donald trump - illustrazione the economist