
IO, ROBOT MURATORE – ALLA BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA SONO STATI PRESENTATI I PRIMI OPERAI UMANOIDI PENSATI PER I CANTIERI PIÙ PERICOLOSI E PER LE OPERAZIONE DI EDILIZIA ACROBATICA – LA CGIL: “NON TEMIAMO IL RISCHIO DI ‘SOSTITUZIONE’. I ROBOT NON TOGLIERANNO IL LAVORO ALLE PERSONE, SEMMAI LE AIUTERANNO A EVITARE INCIDENTI E DANNI ALL’APPARATO MUSCOLARE E SCHELETRICO” – VIDEO
Estratto dell’articolo di Rosaria Amato per “la Repubblica”
ROBOT UMANOIDE OPERAIO PER IL SETTORE EDILIZIO
Un robot umanoide sospeso, forse pronto a intervenire in una delicata operazione di edilizia acrobatica. Un altro che si muove seguendo il ritmo delle percussioni, uno circondato dai mattoni, pronto a mettersi al lavoro, e infine uno dal volto umano, preso d’assalto dai bambini che gli chiedono di tutto, dai suoi gusti alimentari a una frase in lingua cinese.
Dopo i cani robot, come quelli che da qualche anno vengono sperimentati con successo nei cantieri edilizi, o Saetta, il robot a quattro zampe adottato due anni fa dall’Arma dei Carabinieri per migliorare l’operatività e garantire più alti standard di sicurezza, adesso è la volta dei robot umanoidi.
ROBOT UMANOIDE OPERAIO PER IL SETTORE EDILIZIO
Alla Biennale Architettura di Venezia sono stati presentati al pubblico i primi modelli specializzati in edilizia, frutto del lavoro di alcune, prestigiose università: la Tongji di Shanghai, il Mit di Boston, l’Eth di Zurigo, il Politecnico di Torino.
Nei prossimi mesi un gruppo di studiosi di alcune università italiane ne studierà le modalità d’impiego nei cantieri: il progetto è promosso e supportato da Fondamentale, l’associazione che riunisce la filiera delle costruzioni.
Ma l’impiego dei robot umanoidi nel lavoro è previsto in moltissimi settori, non solo in edilizia, dalla ristorazione all’agricoltura al lavoro domestico e di cura.
ROBOT UMANOIDE OPERAIO PER IL SETTORE EDILIZIO
Elon Musk ha anche dato un nome al suo robot umanoide: si chiama Optimus. La previsione, ha dichiarato il tycoon agli investitori, è di venderne un milione di unità all’anno entro la fine del decennio, forse persino entro il 2029. Troppo ottimista?
Non proprio: «Quando abbiamo cominciato a parlare del nostro progetto di robot per la sicurezza in edilizia con Carlo Ratti, il curatore della Biennale Architettura - spiega la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio - ci ha detto che immaginava che i robot umanoidi sarebbero arrivati tra dieci anni, ma poi a dicembre, al ritorno da Shanghai, ha capito che sarebbero stati cinque. E adesso chissà, forse ancora meno».
ROBOT UMANOIDE OPERAIO PER IL SETTORE EDILIZIO
Un rapporto pubblicato qualche giorno fa da Bank of America stima in effetti che i robot umanoidi inizieranno a diffondersi su larga scala già dal 2028, con livelli di produzione crescenti che potrebbero raggiungere il milione di unità entro il 2030. Entro il 2060 si potrebbe arrivare ai tre miliardi di unità.
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Altra modalità d’impiego possibile è quella nei settori in cui la domanda sta aumentando in modo esponenziale, e la manodopera scarseggia: «L’edilizia è diventato ormai un settore poco a ttrattivo, dove si fa fatica a trovare lavoratori. - spiega Antonio Di Franco, segretario della Fillea Cgil - Ecco perché non temiamo il rischio di “sostituzione”: i robot non toglieranno il lavoro alle persone, semmai le aiuteranno, sobbarcandosi i lavori più gravosi, quelli che provocano danni all’apparato muscolare e scheletrico». […]
ROBOT UMANOIDE OPERAIO PER IL SETTORE EDILIZIO
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