mondo arabo israele benjamin netanyahu

L’AZZARDO DI “BIBI” CONTRO HEZBOLLAH MISCHIA LE CARTE NEL MONDO ARABO – CON L’APERTURA DEL FRONTE IN LIBANO, NETANYAHU VUOLE SMANTELLARE “L'ASSE DELLA RESISTENZA” A GUIDA IRANIANA. E GLI STATI ARABI COME REAGISCONO? – I SAUDITI SONO IN IMBARAZZO, NON VOGLIONO CHE UN’ESCALATION COMPROMETTA I LORO RICCHI AFFARI – IL RE DI  GIORDANA ABDALLAH TEME RIVOLTE INTERNE E PRENDE LE DISTANZE DALL’IRAN (“NON È LA NOSTRA GUERRA”) – L'EGITTO HA PAURA DI UN ESODO DI PROFUGHI PALESTINESI, MENTRE LA TURCHIA ABBAIA CONTRO ISRAELE MA NON MORDE, ESSENDO MEMBRO DELLA NATO...

Estratto dell’articolo di Alessia Melcangi per “la Stampa”

 

BENJAMIN NETANYAHU CON I CARTELLI ALL ONU

La pretesa di costruire un "nuovo ordine" che ridisegnasse strategicamente la regione rimescolando le alleanze tra i vari attori, Netanyahu la immaginava già da tempo. Il progressivo cambio di priorità degli Stati Uniti in politica estera, preoccupati sempre più di contenere la Cina e di presidiare l'area Asia-Pacifico, aveva già reso chiaro a Israele che gli americani si sarebbero disimpegnati "delegando" maggiormente la risoluzione delle questioni regionali agli alleati locali.

 

MONDO ARABO - SCHIERAMENTI PRO O CONTRO ISRAELE - LA STAMPA

Il crescente "complesso di insicurezza" di Israele […] e la necessità di immaginare una nuova architettura di sicurezza per la regione, potrebbero aiutarci a comprendere una delle ragioni che hanno portato alla stipula degli Accordi di Abramo nell'agosto del 2020. Un passo storico che, dopo l'Egitto e la Giordania, avrebbe permesso a Netanyahu di normalizzare le relazioni tra Israele e alcuni attori regionali, tra cui gli Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco, Sudan, con la benedizione dell'allora amministrazione Trump, e di costruire nel tempo una barriera di alleati contro l'arcinemico iraniano.

 

MEME SULLA RISPOSTA ISRAELIANA ALL ATTACCO IRANIANO

Adesso Netanyahu si sta spingendo oltre: con la guerra a Gaza e l'apertura delle ostilità in Libano, il governo di Tel Aviv pare puntare a smantellare una volta per tutte "l'asse della resistenza" a guida iraniana, che fa di Hamas, già enormemente indebolito, ma soprattutto del movimento Hezbollah, a cui sono stati inferti durissimi colpi, i proxy di quella strategia di difesa avanzata costruita nel tempo dalla Repubblica islamica per accerchiare Israele.

 

[…]  Se la strategia israeliana, al contrario del suo procedere, appare sempre più chiara, meno lo è il comportamento degli stati arabi della regione. L'aggressività con la quale il governo di Tel Aviv sta perseguendo i suoi obiettivi, lasciandosi alle spalle più di 41.000 morti a Gaza e diversi altri in Libano, costringe alcuni tra i principali attori dell'area all'impossibilità di perseguire la strada precedente tanto quanto prenderne una nuova.

 

muhammad bin salman

L'Arabia Saudita, già a un passo dall'unirsi al consesso di Abramo – congelato poi dai fatti del 7 ottobre –, spinta da una parte dal principe ereditario Muhammad Bin Salman a stringere sempre più i rapporti politici ed economici con Israele, ma frenata dal ruolo storico dei Saud di difensori dei luoghi sacri dell'islam e della causa palestinese, cerca un difficile bilanciamento, affermando, ufficialmente la necessaria creazione di uno stato palestinese quale premessa di qualsivoglia accordo.

 

Il governo saudita ha anche buone ragioni per temere l'escalation delle ostilità regionali che potrebbero minacciare i loro ambiziosi piani di sviluppo con possibili attacchi iraniani nello Stretto di Hormuz e ai propri impianti petroliferi.

 

BENJAMIN NETANYAHU - RE ABDALLAH DI GIORDANIA

La Giordania, che condivide un confine caldo con la Cisgiordania e con una maggioranza di popolazione palestinese al suo interno, fatica ora a mantenere i rapporti storici con Israele dopo la normalizzazione del 1994 […]

 

Il timore che la rabbia popolare contro Israele possa nuovamente mettere a repentaglio la stabilità della monarchia, inchioda il re ad un atteggiamento prudente, con margini molto limitati: «questa guerra non è la nostra guerra», ha dichiarato in queste ore il re Abdallah, mentre le difese aeree intercettavano ieri, nel corso del recente attacco iraniano contro Israele, missili e droni che attraversavano lo spazio aereo giordano.

 

erdogan assemblea generale onu

[…] È l'Egitto a temere maggiormente i rischi della crisi in corso: dal timore che le operazioni militari israeliane possano spingere più di un milione di palestinesi nella penisola del Sinai, alle ripercussioni sulla già precaria economia. Un simile esodo di persone da Gaza, con il rischio di spillover di gruppi estremisti al confine, metterebbe a repentaglio la sicurezza nazionale e trasformerebbe potenzialmente la penisola in un punto di partenza per attacchi palestinesi contro Israele. Una situazione che trascinerebbe pericolosamente il Cairo, suo malgrado, all'interno del conflitto.

 

Nel frattempo, le piazze arabe sono in fibrillazione da mesi, tanto quelle del Cairo, quanto quelle turche di Ankara, da dove il presidente Erdogan tuona contro il governo di Tel Aviv e la sua guerra a Gaza: una disapprovazione che non prevede, tuttavia, nessuna discesa in campo concreta per un paese che è anche parte della NATO.

 

HASSAN NASRALLAH Bashar al Assad

L'insoluta conflittualità tra Israele e l'Iran, con la sua cintura di fuoco dei proxy, ha nel tempo incrementato l'instabilità della regione mediorientale, polarizzandola in alleanze contrapposte e irriducibili. La Siria, devastata da anni di guerra civile, e l'Iraq, mai ripresosi dall'invasione americana del 2003, un tempo paesi pilastri del mondo arabo, sono finiti triturati dalla contrapposizione dell'Iran contro Occidente.

 

Tale precarietà pesa sul sistema internazionale ma ancor prima sugli stessi attori dell'area: un nuovo ordine regionale potrebbe essere accolto con sollievo, anche se ogni azione israeliana contro la Repubblica islamica dell'Iran rischia di coinvolgere direttamente tutti i Paesi arabi con conseguenze imprevedibili.

ali khamenei hassan nasrallahSanaa - Yemen - ritratto di Hassan Nasrallah

BENJAMIN NETANYAHU - RE ABDALLAH DI GIORDANIA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)