italiani spaventati bigfoto

IL GRILLETTO DELLA PAURA – SECONDO L’84% DEGLI ITALIANI NEGLI ULTIMI 5 ANNI I REATI SONO CRESCIUTI, E LA PRIMA PREOCCUPAZIONE E’ IL FURTO IN CASA – BOOM NEI POLIGONI E DI PORTO D’ARMI "SPORTIVO" CHE CONSENTE LA DETENZIONE DELLA PISTOLA

Fabio Tonacci per “la Repubblica”

italiani spaventati furti in casa 1italiani spaventati furti in casa 1

 

Chi in queste ore cerca in Parlamento di allargare i confini della legittima difesa, si appoggia su un ragionamento che suona più o meno così: gli italiani si sentono meno sicuri, perché oggettivamente sono meno sicuri di una volta. Più soggetti a rapine, furti, violenze. Più spaventati. Dunque, più inclini a forme di autodifesa. Come organizzare una ronda di cittadini nel quartiere, ad esempio. O tenere una pistola in casa e puntarla contro chi entra per rubare. È davvero così?

 

 

italiani spaventati furti in casaitaliani spaventati furti in casa

L’ultimo dossier dell’Osservatorio europeo sulla sicurezza classifica le paure degli italiani di fronte alla criminalità. C’è la sensazione generale, condivisa dall’84 per cento degli intervistati nel sondaggio, che i reati siano cresciuti molto rispetto a 5 anni fa. E tolte le mafie, la nostra ossessione è proprio il furto in casa. Quasi un italiano su tre, il 29 per cento, dichiara di essere molto preoccupato dai ladri di appartamento. Non c’è neanche paragone con il timore di subire il furto dell’automobile (19,7 per cento), uno scippo (18,9 per cento), o una rapina (il 16,7 per cento).

 

 

italiani spaventati poligonoitaliani spaventati poligono

«Al di là del danno materiale osserva il sociologo e politologo Ilvo Diamanti, che ha partecipato alla stesura del rapporto - l’intrusione produce un senso di violazione personale che spaventa tutti. La casa è il rifugio, dove tuteli la privacy, te stesso e la tua famiglia. È l’ultimo luogo dove ti puoi nascondere dal mondo».

 

 

italiani spaventati poligono 1italiani spaventati poligono 1

Chi lavora nei poligoni di tiro da mesi parla di un aumento del 20-30% dei clienti che vanno a sparare per prendere il porto d’armi sportivo. Quella licenza consente la detenzione in casa di una pistola, e la possibilità di trasportarla nel tratto di strada fino al poligono. Stando agli ultimi dati del Viminale, le licenze per “tiro a volo” rilasciate dalle questure sono cresciute del 12% tra il 2011 e il 2014: erano 352.149 cinque anni fa, sono diventate 397.384.

 

 

italiani spaventati porto d'armiitaliani spaventati porto d'armi

Quelle per uso “caccia” sono rimaste stabili, intorno alle 690.000, mentre la normativa più restrittiva ha fatto diminuire quelle “per difesa personale”: da 24.678 si è arrivati a neanche 22.000.

 

 

Quante siano le armi in circolazione nel nostro Paese è un dato ancora oscuro, perché il ministero dell’Interno non lo diffonde. L’ultima stima affidabile è stata fatta nel 2007 da gunpolicy.org: 7 milioni di pistole e fucili, quasi 12 pezzi ogni 100 cittadini. Un tasso che allora ci collocava al 15esimo posto nel mondo per diffusione.

 

 

italiani spaventati pistolaitaliani spaventati pistola

C’è però chi rifiuta il nesso causa-effetto tra il senso di insicurezza collettiva che aumenta e gli episodi di cittadini che si fanno giustizia da soli uccidendo il ladro. «Sono casi marginali – sostiene il sociologo Marzio Barbagli spesso legati a disturbi personali. Non vedo una reale corsa alle armi. E le ronde di quartiere (nate un po’ ovunque al nord, da Massa a Pavia, da Parma al Triveneto, ndr) si sono rivelate fallimentari ».

italiani spaventati fucili da cacciaitaliani spaventati fucili da caccia

 

Su un punto Barbagli però concorda: gli italiani si sentono più vulnerabili. «Ciò dipende da due fattori: i reati contro il patrimonio e il livello di degrado della zona in cui uno vive».

Le statistiche del ministero dell’Interno, che si fermano al 2014, dimostrano che la percezione dei cittadini non è poi così miope.

 

 

I borseggi nel 2009 erano 113.000, nel 2014 sono stati 180.000. Per i furti in appartamento c’è stato il boom: 149.000 sette anni fa, 255.000 nel 2014. Le rapine in casa sono passate da 2.100 a 3.600, quelle in strada sono arrivate a quota 23.000.

 

 

«È innegabile – dice Barbagli – che sull’aumento delle rapine al centro nord abbia influito la maggior presenza di immigrati: nel caso di furti in abitazione gli stranieri sono il 57% del totale dei denunciati».

italiani spaventati ronde cittadineitaliani spaventati ronde cittadine

 

 

Ci sono comuni, nel vercellese, che hanno scritto al Prefetto chiedendo di mandare l’esercito a protezione delle abitazioni “contro i malviventi”. Ad Alessandria, altra zona preda dei ladri, il sindaco del Pd Maria Rita Rossa da tre anni aspetta l’autorizzazione dalla prefettura per dare il via al progetto Milleocchi e collegare tutte le vigilanze private e le forze di polizia urbane con il comando dei vigili.

italiani spaventati videosorveglianzaitaliani spaventati videosorveglianza

 

 

«Nemmeno abbiamo potuto partecipare ad alcuni bandi pubblici per l’installazione delle telecamere, perché i parametri non lo consentivano. Dico solo questo: se vogliamo creare città più sicure, la burocrazia non si deve mettere in mezzo».

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO