alberto genovese

VIBRATORI DI OGNI FORMA, FASCETTE, PALE PER SCULACCIARE E BORCHIE, IL KIT DEL TORTURATORE DI ALBERTO GENOVESE - NUZZI RACCONTA: “LA CAMERA ERA ATTREZZATA CON OGNI STRUMENTO PER LA SODOMIA E LA TORTURA. LE 19 TELECAMERE REGISTRANO INCONTRI, AMPLESSI, ORGE, SUPPLIZI E VESSAZIONI MA ALBERTO GENOVESE CELA UN VANTO IN PIÙ. PUÒ CONTARE SU UNA NUTRITA DOTAZIONE DI ARNESI DI OGNI TIPO PER SOTTOMETTERE LA PREDA, UMILIARLA - DEGLI 85 OGGETTI SEQUESTRATI A CASA DI GENOVESE, QUASI LA METÀ SERVIVANO A INFLIGGERE DOLORE…”

gianluigi nuzzi foto di bacco

Gianluigi Nuzzi per “la Stampa”

 

La camera è attrezzata con ogni strumento per la sodomia, il flagello, la tortura.

Certo, le 19 telecamere registrano incontri, amplessi, orge, supplizi e vessazioni ma Alberto Genovese cela un vanto in più. Può contare su una nutrita dotazione di arnesi di ogni tipo per sottomettere la preda, umiliarla, infierire su di lei in una rappresentazione dove la violenza, reale o simulata, diventa regina indiscussa e incontrastata.

 

ALBERTO GENOVESE DANIELE LEALI

Quasi metà degli oggetti sequestrati a casa di Genovese sono specifici, indispensabili al successo del rito. Prima di descriverli serve però inquadrare questa mitologia nera, come stanno ricostruendo gli inquirenti capitanati da Marco Calì, capo della squadra mobile di Milano. Lo stupro che si è consumato nella notte del 10 ottobre nel super attico di Genovese e gli altri che ora denunciati andranno inquadrati in una dinamica geometrica con regole, tempi, priorità, indispensabili a prolungare più possibile il piacere profondo dell' architetto del dolore, dell' aguzzino.

 

Questa liturgia deviata si apriva con la scelta della vittima. Di preferenza, la preda doveva avere massimo 25 anni. Non a caso la ragazza stuprata era la più giovane tra quelle presenti durante l' ultima festa a terrazza Sentimento. Non a caso la cosiddetta "fidanzata" dell' imprenditore chiedeva foto delle aspiranti partecipanti ai party e lui selezionava. Dovevano essere di norma alte, slanciate, magre. Una volta individuata, la vittima non finisce subito nel mirino. Non è braccata.

alberto genovese daniele leali

 

La ragazza deve ambientarsi, percepire la situazione come divertente, fantastica, lussuosa e lui come re indiscusso, artefice di tutto questo, quindi simpatico, generoso, empatico, magari attraente. Tant' è che la vittima non era la prima volta che imboccava il portone di piazza santa Maria Beltrade. Aveva partecipato ad altre tre feste: «Un bell' ambiente - commenterà nell' intervista al Corriere della Sera - non mi appariva pericoloso. Gente che conoscevo del mondo della moda e della musica, età dai 20 ai 30 anni».

 

alberto genovese

Si è divertita, nessuno l' ha molestata. Si è drogata gratuitamente, sniffando dai piatti colmi di cocaina, ha bevuto drink e champagne millesimato, tutto offerto dall' apparente magnanimità del re Mida. La seconda fase riguarda l' approccio.

 

Genovese invita la ragazza a drogarsi in camera. In una dinamica di festa, tra cocainomani, è un' attenzione assolutamente di prassi. Certo, non mancano i campanelli d' allarme: c' è un addetto alla sicurezza davanti alla porta, si è lasciato il cellulare all' ingresso di casa, come tutti gli altri ospiti, ma l' approccio alla trasgressione tra tossicodipendenti è troppo allettante per respingere l' invito del generoso proprietario. Genovese dispone di un rilevante armentario tossico con due stupefacenti allucinogeni come la cocaina rosa, ovvero la 2 CB (sostanza psicoattiva della famiglia delle feniletilammine 2C) e la chetamina, e poi, ancora, l' Mdma, cioè l' ecstasy e la cocaina normale. Genovese ne fa largo uso sulla ragazza.

 

alberto genovese 2

Che prima inala la droga e poi incosciente vede il proprio corpo abusato da oggetti ricoperti dallo stupefacente. L' effetto del cocktail esplode micidiale, stordisce, altera la percezione del reale: la vittima non aggrega ricordi precisi. Anzi, nei giorni successivi, è convinta di esser stata abusata non solo da Genovese ma da un gruppo di uomini. La trama psicodelica sortisce il suo effetto. Se non ci fossero gli eloquenti video delle telecamere che l' aguzzino aveva ordinato di "piallare", sarebbe stato ben più arduo disporre di prove incastranti. Senza dimenticare che è stato sequestrato anche un flaconcino di Minias, il farmaco contro l' insonnia per capire se venivano somministrati anche medicinali.

 

ALBERTO GENOVESE

Ma torniamo alla camera, dove in questa sequenza dell' orrore può avere inizio la tortura. Degli 85 oggetti sequestrati a casa di Genovese, quasi la metà servivano proprio per infliggere dolore. Prova ne sono le possibili tracce biologiche ed ematiche sulle due lenzuola di sopra e quella di sotto con due federe sequestrate dagli inquirenti durante la perquisizione dello scorso 12 ottobre alle 19.50, proseguita l' indomani mattina, come la coppia di asciugamani piccoli e grandi grigi dello stesso colore dell' accappatoio, ora a disposizione in busta sigillata.

 

ALBERTO GENOVESE

Ma, soprattutto, tra i 50 reperti portati via, primeggia il kit del torturatore: ecco una confezione di fascette nere, un' altra di fascette multicolore, ecco due palette in legno per sculacciare, due analoghe però in similpelle con borchie. Si prosegue con un' intera collezione di fruste, due nere, una nero-viola, una bianca e nera, un altro sculacciatore di colore rosso fino al classico battipanni dai molteplici usi e le immancabili manette con chiavi. E, ancora, un' infinità di vibratori di dimensioni, forme (dal classico al rotondo), materiali e colori diversi: dal lilla al bianco e fucsia, dal nero al bianco e nero, dal lilla e bianco al nero e grigio e altri oggetti e neri e rossi per le pratiche più estreme, fino a cravatte blu e rosse usate come corde.

 

alberto genovese

Per capire cosa è accaduto veramente in questa stanza la squadra mobile di Milano ha scaricato oltre 250mila video registrati dalle telecamere di Genovese e conservati in un server in casa. Al momento gli investigatori ne hanno visionati quasi la metà nei pc non collegati all' esterno messi a disposizione in una saletta riservata al primo piano della questura. Gli agenti passeranno le giornate tra Natale e san Silvestro a visionare migliaia di video. Da tempo è scattato un conto alla rovescia per portare Genovese a giudizio di ogni tortura.

alberto genovesealberto genovesealberto genovesealberto genoveseALBERTO GENOVESE

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...