
NON FATE GLI INDIANI! L'ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO RAGGIUNTO TRA PAKISTAN E INDIA DOPO QUATTRO GIORNI DI CONFLITTO, GRAZIE ALLA MEDIAZIONE USA, VIENE SUBITO VIOLATO IN KASHMIR - FONTI DI NUOVA DELHI ACCUSANO ISLAMABAD: “E’ COLPA DEL PAKISTAN” – TRUMP ANNUNCIA L’INTESA COME UN SUO SUCCESSO MA LE ARMI NON TACCIONO - DURANTE LA NOTTE, ALCUNI RAID DELL’AVIAZIONE INDIANA HANNO COLPITO DURAMENTE LA ZONA DEL CONFINE NEL KASHMIR PROVOCANDO 16 MORTI – VIDEO
This is no ceasefire. The air defence units in the middle of Srinagar just opened up. pic.twitter.com/HjRh2V3iNW
— Omar Abdullah (@OmarAbdullah) May 10, 2025
Dopo quattro giorni di un conflitto infiammatosi improvvisamente lungo il confine tra India e Pakistan, i due Paesi hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco immediato. Ne ha dato annuncio il presidente americano Donald Trump in un post sul social X, in cui ha parlato di «una lunga notte di colloqui» che ha portato a un «accordo per una tregua piena e immediata». Il tycoon si è poi congratulato con i due Paesi per il «buon senso e la grande intelligenza».
Il cessate il fuoco arriva dopo che la sera di martedì 6 maggio le forze armate indiane avevano dato il via a un’operazione militare nella regione del Kashmir, contesa tra i due Paesi. Una fiammata che aveva riacceso un conflitto latente e aveva aperto i cieli a una pioggia di droni e bombe, che hanno causato decide di vittime civili.
A poche ore dall’annuncio Usa, il cessate il fuoco pare però già in bilico. Quando sul posto è già notte, esplosioni sono state udite in alcune delle principali città del Kashmir indiano, come Srinagar and Jammu. Lo ha riferito su X il primo ministro del territorio federale di Jammu e Kashmir, Omar Abdullah, e lo conferma la Reuters tramite propri testimoni. Secondo una fonte del governo di Delhi a violare la tregua sarebbe il Pakistan. I portavoce delle forze armate dei due Paesi per il momento però tacciono.
Narendra Modi e Mian Muhammad Shehbaz Sharif - immagine creata con ai
Durante la notte, alcuni raid dell’aviazione indiana avevano colpito duramente la zona del confine nel Kashmir, lungo la linea fortemente militarizzata nota come «Linea di Controllo». Secondo quanto comunicato dall’amministrazione pakistana locale, sarebbero 11 i civili rimasti uccisi nel bombardamento dell’area, tra cui un bambino e quattro donne, mentre i feriti ammonterebbero a 56. In tutta risposta, il Pakistan ha laniato un contrattacco nella regione indiana del Jammu, causando almeno 5 morti. Una operazione speciale, denominata «Compact Building», che è stata festeggiata dal primo ministro pachistano Shehbaz Sharif: «Abbiamo vendicato morti innocenti prendendo di mira le installazioni militari indiane da cui erano stati lanciati gli attacchi contro di esso». E, pur dicendosi pronto al dialogo, aveva minacciato Nuova Delhi: «Se la guerra dovesse intensificarsi».
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