ARMIAMOCI E (NON) PARTITE - IL PERICOLO DI INFILTRAZIONI SCORAGGIA L'ALA MODERATA DEI FORCONI DAL PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE DI DOMANI A ROMA

Enrico Fierro per "Il Fatto Quotidiano"

Gli allarmi dell'intelligence e quello dei "forconi dissidenti" (l'ala moderata) coincidono: la manifestazione di domani a Roma indetta dai duri del movimento è ad altissimo rischio. Il pericolo è quello dell'infiltrazione di gruppi e frange dell'estrema destra e dei professionisti del disordine organizzato, gli ultrà del calcio in primo luogo.

"Abbiamo notizie dirette - assicura l'indipendentista veneto Lucio Chiavegato, uno dei leader del frastagliato movimento - che la manifestazione di Roma potrebbe avere delle frange violente che non fanno parte del nostro movimento. Non c'è controllo su quello che potrebbe accadere".

Chiavegato e i suoi affermano di aver fatto alla polizia nomi e cognomi di possibili infiltrati. L'allarme è alto, tanto che oggi della questione forconi si parlerà anche al Copasir, il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, dove interverrà l'ambasciatore Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento informazione e sicurezza.

La spaccatura del movimento dei forconi, è l'analisi delle forze di sicurezza, influirà di sicuro sulla partecipazione alla manifestazione di domani, ma non garantisce che corteo e presidio a piazza del Popolo saranno pacifici. "Bastano pochi facinorosi per creare un clima di disordine".

Secondo le previsioni degli apparati di sicurezza, domani in piazza ci saranno almeno diecimila persone, il rischio, che sarà valutato nel corso di una riunione al Viminale in programma per oggi, è quello di cortei spontanei e di una sorta di "assedio permanente" alle istituzioni.

Perché se è vero che una serie di comitati, presidi, e altri spezzoni del movimento si sono dissociati dall'iniziativa indetta da Danilo Calvani, il pittoresco leader dell'ala "pontina" dei forconi, le altre manifestazioni indette proprio nel clou del periodo natalizio allarmano non poco.

"Tutti in piazza San Pietro il 22", annunciano i comitati 9 dicembre, che promettono anche una due giorni di "passeggiate" per Roma. Per evitare blocchi stradali, fino al 20 dicembre a Roma è vietato l'assembramento di Tir in prossimità dei caselli autostradali e anche la circolazione dei mezzi pesanti che non trasportano merci. Lo ha deciso il prefetto in una ordinanza che vieta la circolazione dei mezzi adibiti al trasporto di merci non destinati alla distribuzione.

L'allarme alto non ferma le strumentalizzazioni politiche. "Questa gente - si poteva leggere nel "Mattinale" di ieri, l'house organ di Forza Italia alla Camera - è la nostra gente, tocca a noi difenderla". Una conferma delle attenzioni che Silvio Berlusconi rivolge a questa moderna jacquerie per risalire la china elettorale.

"La verità - ci dice Luigi Tenderini, del coordinamento dei presidi - è che qui spuntano leader come funghi. Ma chi li ha eletti? Invitiamo tutti i presidi a non partecipare alla manifestazione di domani a Roma, è una pagliacciata. Quel Calvani, Danilo, vuole solo visibilità, le elezioni europee sono alle porte e lui cerca una candidatura in qualche formazione di destra".

Poi l'annuncio minaccioso: "Dobbiamo aumentare i presidi in giro per l'Italia, far sentire la nostra voce, poi invaderemo Roma con migliaia di persone, ma lo faremo pacificamente". La brutta aria che tira ha indotto anche il capo dello Stato a intervenire: "Va data la massima attenzione a quanti non sono raggiunti da risposte al loro disagio: categorie, gruppi, persone, che possono farsi coinvolgere in proteste indiscriminate e finanche violente, in un estremo e sterile moto di contrapposizione totale alla politica e alla istituzioni".

Perché "il malessere sociale si esaspera nel confronto con i fenomeni di corruzione o insultante malcostume che si producono nelle istituzioni politiche, anche a livello regionale e negli apparati dello Stato, così come con ogni sorta di comportamenti volti a evadere o alterare l'obbligo della lealtà fiscale".

 

FORCONICALVANI DEI FORCONI PROTESTA DEI FORCONI FOTO LAPRESSEww Giampiero MassoloDANILO CALVANI IN JAGUAR CALVANI FORCONI

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM