coronavirus - ospedale in belgio pronazione terapia intensiva ospedali

LE REGIONI DORMONO IN PIEDI? L'ANNO SCORSO NON HANNO UTILIZZATO 1,7 MILIARDI DI FONDI COVID! - USATO SOLO IL 62% DELLE RISORSE PER IL PERSONALE - SILERI: "NEL PAESE NON C'ERA ABBASTANZA PERSONALE DA ASSUMERE" - NEL 2020 SONO SALTATI 747MILA RICOVERI E 144 MILIONI DI PRESTAZIONI RINVIABILI - DIAGNOSTICATI IL 10% IN MENO DI CASI DI CANCRO AI POLMONI, -25% DI INTERVENTI PER TUMORI AL COLON

Luca Cifoni Mauro Evangelisti per "il Messaggero"

 

CORONAVIRUS - CAMICI PER GLI OSPEDALI

747 mila ricoveri in meno e quasi 145 milioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali non effettuate nel solo 2020. È l'eredità che l'emergenza Covid lascia al sistema sanitario nazionale.

 

Per provare a recuperare, il governo ha messo a punto un piano di smaltimento delle liste di attesa che attingerà alle ingenti risorse non spese nel 2020. E forse anche questa è un'eredità pesante: se è vero che la sanità pubblica ha sofferto in passato per l'insufficienza delle risorse, si scopre ora - proprio mentre riparte il dibattito sul federalismo fiscale - che anche in piena emergenza è terribilmente complicato riuscire a spendere i fondi esistenti, ricavati in deficit proprio per fronteggiare una minaccia senza precedenti.

 

ospedali modulari covid campania 4

I dati sono contenuti nella Relazione tecnica al decreto Sostegni bis appena trasmesso in Parlamento. Una parte del provvedimento ha appunto come obiettivo il recupero delle prestazioni a suo tempo considerate differibili e quindi saltate. La quantificazione di queste prestazioni - per il solo anno passato - è stata fatta dalla direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute.

 

Le tabelle con il consuntivo delle risorse non utilizzate e accantonate rispetto agli stanziamenti dei decreti numero 14, 18, 34 e 104 del 2020 sono invece state compilate in base ai dati del sistema informativo dello stesso ministero e a quelli, ancora provvisori, forniti dalle Regioni al tavolo tecnico presso il ministero dell'Economia e delle Finanze.

 

ospedali

Nel 2020 complessivamente sono stati stanziati 8,2 miliardi per spese sanitarie legate al Covid, distribuiti però su diversi canali. Il totale delle risorse prese in considerazione nella Relazione tecnica, assegnate alle Regioni e non utilizzate, è di quasi 1,7 miliardi. Solo per Emilia-Romagna e Toscana non risultano accantonamenti e dunque si presume che le disponibilità siano state impiegate in pieno.

 

Mentre la Lombardia, che è la Regione più popolosa, assorbe circa 384 milioni su 1,7 miliardi non utilizzati, collocandosi al di sopra della media nazionale in rapporto agli abitanti. Le Regioni in cui il valore pro capite degli accantonamenti è maggiore sono Sardegna, Molise e Calabria.

 

ospedali

Il Lazio con circa 128 milioni si colloca al di sotto della media. Ammonta a circa 1 miliardo, su 1,6 destinati a questa specifica finalità, il totale dei fondi non spesi relativi al reclutamento di personale: se la percentuale di utilizzo è stata il 62 per cento lo scorso anno, per il 2021 viene stimato un valore ancora più basso (il 51%) a causa delle «difficoltà per la conclusione delle procedure concorsuali e di reclutamento».

 

CARENZE E qui si arriva al nodo: come è possibile che in un'emergenza sanitaria le Regioni non abbiano utilizzato tutte le risorse a disposizione per rafforzare gli organici degli ospedali dove il personale era allo stremo?

 

ospedali

Se in alcuni casi si può parlare di poca efficacia nella gestione delle procedure, in molti altri si è dovuto combattere con la carenza delle figure professionali cercate (anche se questo non chiarisce perché alcune Regioni siano state meno efficienti di altre).

 

La mancanza di infermieri e di medici specialisti mette in discussione il sistema. I contratti di formazione per medici specializzandi (circa 15 mila nel 2020), per quanto incrementati, non sono sufficienti a garantire il ricambio di coloro che sono andati in pensione.

 

lombardia ospedali

Spiega il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri: «Nel Paese non c'era sufficiente personale da assumere perché mancano medici e infermieri, non ci sono le persone formate, non le crei dall'oggi al domani. Dovremo aumentare l'offerta formativa, sia per le scuole di infermieristiche sia per il percorso di specializzazione dei medici. Ma servirà tempo».

 

Il 2020 per il sistema sanitario italiano ha visto anche la paralisi dei ricoveri di elezione e delle prestazioni. Alcuni esempi che fanno al ministero della Salute: rispetto all'anno precedente è stato diagnosticato il 10 per cento in meno di casi di cancro al polmone, ci sono stati il 25 per cento in meno di interventi per cancro al colon, addirittura le operazioni per chirurgia dell'obesità sono state l'1 per cento del totale del 2019.

 

pierpaolo sileri

«A luglio 2020 c'erano 2,7 milioni di interventi rinviati e 17 milioni di prestazioni ambulatoriali non fatte. Ora serve un'azione straordinaria per recuperare» osserva ancora Sileri.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...