
ALTRO CHE “VICENDA PROTOCOLLARE”, ECCO L'EFFETTO DELLO SCAZZO CON RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI: IL GENERALE LIBICO HAFTAR HA INIZIATO A INONDARCI DI MIGRANTI! – OGGI SONO SBARCATE A LAMPEDUSA 271 PERSONE. E L’HOTSPOT DELL’ISOLA OSPITA GIÀ 467 MIGRANTI – IL CAPO DEL GOVERNO DELLA CIRENAICA, SOSTENUTO DA PUTIN, HA IN MANO LA GESTIONE DELLE ROTTE DI DISPERATI CHE DALL’AFRICA SUBSAHARIANA VOGLIONO ARRIVARE IN EUROPA. E, COME PREVISTO, HA “SPALANCATO I PORTI” PER LANCIARE UN CHIARO SEGNALE A ROMA E ALL'UNIONE EUROPEA...
Migranti: oggi sbarcati in 271 a Lampedusa, 467 nell'hotspot
(ANSA) – Sono in totale 467 le persone ospitate all'hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa, gestito dalla Croce rossa italiana. Dalla mezzanotte sono stati 5 gli sbarchi nell'isola, per un totale di 271 persone approdate compresi le 27 segnalate da Mediterranean Hope. Secondo quanto si apprende dalla Croce rossa italiana, al momento non sarebbero in programma dei trasferimenti dall'hotspot.
Migranti: nuovo sbarco a Lampedusa, 'siamo 27, ma partiti in 63'
Khalifa Haftar matteo piantedosi a bengasi
(LaPresse) - Nella serata di ieri un nuovo sbarco di migranti è avvenuto a Lampedusa. La Mediterranean hope, progetto della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, comunica dello sbarco avvenuto sulle cose dell'isola siciliana. I migranti - secondo quanto riferiscono - erano in mare da 4 giorni. La barca si sarebbe fermata in acque internazionali per un giorno e mezzo, senza benzina.
"Ci dicono di essersi trovati, a un certo punto, tra la Guardia costiera tunisina e quella italiana - fa sapere Mediterranean Hope - Raccontano che chi sapeva nuotare si è gettato in mare ed è arrivato all'imbarcazione della guardia costiera italiana. Pare che un ragazzo guineano sia disperso. Dei 63 partiti quattro giorni fa, solo 27 sono approdati a Lampedusa".
LIBIA, BOOM DI SBARCHI VON DER LEYEN E MELONI: SÌ A UNA NUOVA MISSIONE
Estratto dell’articolo di Miriam Di Peri per “La Repubblica”
KISS ME LIBIA - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Il dialogo dell'Europa con la Libia sui flussi migratori nel Mediterraneo andrà avanti: nonostante la delegazione di ministri europei, tra i quali anche l'italiano Matteo Piantedosi, sia stata respinta appena qualche giorno fa dopo aver raggiunto l'aeroporto di Bengasi.
È un portavoce della Commissione Ue a rendere noto che a margine della conferenza di Roma sull'Ucraina «la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, la premier Giorgia Meloni, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, e il primo ministro maltese Robert Abela hanno concordato di proseguire il dialogo con la Libia e di continuare con l'approccio del Team Europe, decidendo di rinviare la delegazione in Libia per proseguire la visita». L'impegno è con tutte le autorità della Libia, quindi anche col governo di Bengasi.
naufragio migranti al largo della libia 1
Un annuncio che arriva nella stessa giornata in cui i dati diffusi dall'Unhcr smentiscono il governo Meloni, dimostrando come gli sbarchi in Italia dalla Libia siano pressoché raddoppiati nell'ultimo anno. Numeri alla mano, delle 31.238 persone migranti arrivate in Italia dal l° gennaio al 7 luglio, quasi 27mila sono partite dai porti di Tripolitana e Cirenaica (lo scorso anno erano state 14mila).
Il via libera alla nuova visita istituzionale viene ufficializzato mentre in Italia non si placano le polemiche attorno a quella che il Pd chiama la «figuraccia» di Piantedosi in Libia. [...]
Ma nonostante i premier di Italia, Grecia e Malta abbiano concordato con von der Leyen di inviare nuovamente la delegazione Ue in Libia, proprio ieri il Parlamento ellenico ha approvato la sospensione di tre mesi dell'esame delle domande di asilo per i migranti provenienti dal nord Africa via mare.
La misura era stata annunciata lo scorso mercoledì proprio dal premier Mitsotakis, in risposta all'aumento degli sbarchi, sulle coste di Creta, dei migranti salpati dalla Libia. Il testo prevede anche la creazione di una struttura chiusa permanente a Creta per i migranti e la reclusione fino a cinque anni per chiunque decida di rimanere dopo che la sua domanda di asilo è stata rifiutata.
La Grecia, dunque, si prepara a frenare gli sbarchi, ma le organizzazioni umanitarie insorgono: «Nel momento stesso in cui la Grecia approva quel provvedimento — osserva Erasmo Palazzotto, capo missione del progetto Tom (tutti gli occhi sul Mediterraneo) di Arci — viola la convenzione di Ginevra e viola anche, è bene ricordarlo, la carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. E questa cosa - conclude il capo missione - avviene nel silenzio assoluto».
AEREI DI MATTEO PIANTEDOSI E MAGNUS BRUNNER RIPARTONO DALL AEROPORTO DI BENGASI
CENTRO DI DETENZIONE MIGRANTI IN LIBIA