
LEPENISTI NEL MIRINO – VENTI POLIZIOTTI, ACCOMPAGNATI DA DUE GIUDICI ISTRUTTORI, SI SONO PRESENTATI NELLA SEDE DEL RASSEMBLEMENT NATIONAL PER UNA PERQUISIZIONE, NELL’AMBITO DELL’INCHIESTA SUI PRESUNTI FINANZIAMENTI ILLEGALI TRA IL 2022 E IL 2024 – IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI DESTRA, JORDAN BARDELLA, DENUNCIA: “È UNA PERSECUZIONE, SONO ENTRATI ARMATI E CON I GIUBBOTTI ANTIPROIETTILE” – LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO HA RESPINTO LA DOMANDA DI MARINE LE PEN CHE CHIEDEVA LA SOSPENSIONE DELL’INELEGGIBILITÀ, DECISA DAI GIUDICI FRANCESI CON LA CONDANNATA PER MALVERSAZIONI NELL’USO DEGLI ASSISTENTI PARLAMENTARI A BRUXELLES…
Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
jordan bardella foto lapresse.
Sono entrati «armati e con i giubbotti antiproiettile», ha raccontato pieno di indignazione il presidente del partito, Jordan Bardella. Una ventina di poliziotti della Brigata finanziaria di Parigi, accompagnati da due giudici istruttori, si sono presentati poco prima delle nove ieri mattina nella sede del Rassemblement National per eseguire una perquisizione nell’ambito dell’inchiesta avviata il 3 luglio 2024 sul finanziamento delle campagne presidenziali del 2022, legislative del 2022 ed europee del 2024.
Dell’inchiesta si sapeva, ma la perquisizione segna un salto di qualità nei guai giudiziari che complicano l’ascesa al potere del Rassemblement national, già colpito dall’ineleggibilità di Marine Le Pen.
marine le pen jordan bardella foto lapresse
La leader storica del RN, condannata per malversazioni nell’uso degli assistenti parlamentari a Bruxelles, salvo un’improbabile assoluzione in appello non potrà candidarsi all’elezione presidenziale del 2027.
E ieri [...] a Strasburgo la Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto la domanda di Marine Le Pen che chiedeva la sospensione dell’ineleggibilità. L’ipotesi di passare il testimone a Bardella prende corpo, ma ora anche lui si trova coinvolto in un’indagine che entra nel vivo.
La procura di Parigi cerca elementi per verificare se le ultime campagne elettorali «siano state finanziate grazie a prestiti illegali da parte di privati a beneficio del Rassemblement national, nonché attraverso la sovrafatturazione di prestazioni o la fatturazione di prestazioni fittizie, che sono state successivamente integrate nelle richieste di rimborso da parte dello Stato».
Il giovane Bardella (29 anni), che da mesi ormai si prepara a prendere il posto della mentore Marine Le Pen (56), ha definito la perquisizione «un’operazione spettacolare e senza precedenti, parte di una nuova campagna di persecuzione» nei confronti del partito di estrema destra.
Da un lato il Rassemblement national ha sempre invocato la moralizzazione della vita pubblica, chiedendo pene durissime e l’ineleggibilità a vita per chi svolge una funzione pubblica e cede alla corruzione o a irregolarità varie; dall’altro, quando questo rigore riguarda i suoi esponenti, ecco le accuse di «grave violazione del pluralismo e dell’alternanza democratica», come ha commentato ancora ieri Bardella, aggiungendo che «nessun partito di opposizione ha mai subito un tale accanimento sotto la V Repubblica, questa perquisizione è solo un pretesto per frugare nel mio ufficio».
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Dopo le polemiche per il prestito ottenuto da una banca russa vicina al Cremlino per la campagna presidenziale di Marine Le Pen del 2017, il Rassemblement national ha fatto sempre più ricorso a prestiti da donatori privati,legali ma inquadrati da regole precise, e questo nonostante i 10 milioni di euro di finanziamenti pubblici ottenuti grazie ai successi elettorali nel 2023 e 2024. Secondo Le Monde , nel 2023, il RN concentrava l’85,7 per cento del totale dei prestiti a tutti i partiti politici.
Negli ultimi mesi si è molto parlato in Francia del sostegno offerto al Rassemblement national da alcuni miliardari, tra i quali l’imprenditore cattolico conservatore Pierre-Édouard Stérin che ha fondato il «progetto Pericle» per finanziare «l’unione di tutte le forze di destra» e la presa del potere. Il 14 maggio scorso Stérin non si è presentato davanti alla commissione di inchiesta parlamentare sul finanziamento delle campagne elettorali.