
“COSA HA DI COSÌ ORRIBILE L’ANONIMATO?” - MICHELE SERRA SBERTUCCIA QUELLI OSSESSIONATI DALLA NOTORIETÀ A OGNI COSTO: “COME HANNO POTUTO SOPRAVVIVERE ALLA NORMALITÀ MILIARDI DI NOSTRI ANTENATI? SIAMO NOI CONTEMPORANEI AD AVER MORTIFICATO LA FAMA DECLASSANDOLA A DIRITTO UNIVERSALE? SARANNO I POSTERI A CAPIRCI QUALCOSA, MAGARI QUANDO LA FAMA SARÀ COSÌ BANALIZZATA E INFLAZIONATA CHE ALCUNE AVANGUARDIE RISCOPRIRANNO IL PRIVILEGIO DI VIVERE DA SCONOSCIUTI…”
Estratto dell’articolo di Michele Serra per “la Repubblica”
[…]
Una delle grandi domande dell'epoca sarebbe dunque: ma che cosa ha di così orribile, l'anonimato? Come hanno potuto sopravvivere alla non-fama, alla normalità di vite magari piene, magari virtuose, e però consumate nella più assoluta privatezza, miliardi di nostri antenati? Erano frustrati senza saperlo? Erano dannati incapaci di immaginare una redenzione?
Oppure siamo noi contemporanei ad avere ribaltato le regole e mortificato la fama, per sua natura piuttosto rara e legata a meriti speciali e imprese eccezionali, declassandola a diritto universale? Così che chi ne è sprovvisto si vede nella necessità di provvedere a ottenerla con ogni mezzo, nella convinzione che la fama dei già famosi sia usurpata e dunque ognuno possa averla con uno strappo improvviso e violento, come si fa con lo scippo?
È un mistero […] Saranno i posteri a capirci qualcosa, magari quando la fama sarà così banalizzata, così inflazionata, che alcune avanguardie (rigorosamente anonime) riscopriranno il privilegio di vivere da sconosciuti, e conosciuti solamente a se stessi e ai pochi amati, e che ti amano.