giovanna fatello

1. UNA STORIA AGGHIACCIANTE CHE NON DEVE FINIRE ARCHIVIATA DALLA PROCURA DI ROMA 2. LA MATTINA DEL 29 MARZO SCORSO GIOVANNA FATELLO, 10 ANNI, “PERFETTAMENTE SANA” STABILIRÀ POI L’AUTOPSIA, ENTRA NELLA CLINICA ROMANA VILLA MAFALDA PER UNA OTITE. L’INTERVENTO INIZIA ALLE 9.30, ALLE 13.40 VIENE DICHIARATA MORTA. ANESTESIA SBAGLIATA? 3. I GENITORI: “ABBIAMO DIRITTO ALLA VERITÀ. VOGLIAMO CHE SIA UN TRIBUNALE A STABILIRE CHI HA SBAGLIATO, ABBIAMO VISTO TROPPA OMERTÀ ATTORNO ALLA NOSTRA TRAGEDIA, E NON È GIUSTO”

Fabio Tonacci per “la Repubblica

 

villa mafaldavilla mafalda

«Eccola, Giovannina. È lei, guarda...». Matteo Fatello ti presenta così la figlia che non ha più. Senza aggettivi, senza premesse, mostrandoti un video sul telefonino. Due bambini, lei e suo fratello, che schiamazzano in camera da letto, una qualche sera di una vita fa.

 

Ora, seduta al tavolo di un bar di Roma, c’è sua madre Valentina che piange in silenzio e non riesce a tener ferme le gambe. Accanto a lei un uomo alla ricerca di un perché, uno qualsiasi a questo punto. Per la prima volta hanno deciso di parlare. «Mia figlia è morta otto mesi fa per un’operazione all’orecchio che doveva essere di routine — dice Matteo, 47 anni, laureato e falegname — nessuno ci ha ancora spiegato cosa è successo. Otto mesi... Vogliamo un processo, abbiamo diritto alla verità».

villa mafalda giovanna fatellovilla mafalda giovanna fatello

 

La mattina del 29 marzo scorso Giovanna Fatello, 10 anni, «perfettamente sana» stabilirà poi l’autopsia, entra nella clinica romana Villa Mafalda per una timpanoplastica. Quaranta minuti al massimo sotto i ferri, e quella fastidiosa otite che la perseguita da due anni sarebbe sparita. L’intervento inizia alle 9.30, alle 13.40 viene dichiarata morta. «Arresto cardiaco in asistolia».

 

GIOVANNA FATELLOGIOVANNA FATELLO

Il pm Mario Ardigò apre un’inchiesta per omicidio colposo, dieci indagati tra cui il chirurgo Giuseppe Magliulo, gli infermieri, gli assistenti, gli anestesisti Pierfrancesco Dauri e Federico Santilli.

 

La posizione di questi ultimi due è la più delicata, perché la perizia medico legale ha accertato una serie di «lacune descrittive ed errori di gestione delle diverse fasi del procedimento anestesiologico», nonché l’esistenza di «elementi idonei a correlare l’asistolia (blocco della circolazione sanguigna, ndr ) a un periodo non quantificabile di ipossia (mancanza di ossigeno, ndr) di cui è responsabile l’anestesista e un ritardo nell’inizio delle manovre di rianimazione ».

 

Quella mattina di otto mesi fa, cosa accadde?

sala operatoria sala operatoria

Matteo: «Arriviamo a Villa Mafalda alle 8, rimaniamo in camera e non si presenta nessuno a fare l’anamnesi di Giovanna, né Dauri né Magliulo. Nemmeno viene sottoposta a una pre-anestesia, come invece ci è stato spiegato si è soliti fare con i bambini per tranquillizzarli ».

 

Valentina: «Poi due infermieri ci dicono di scendere in sala operatoria. Io vado con mia figlia, incontro Dauri, nel camice ha un cellulare da cui esce della musica. Solo allora mi fanno firmare il consenso informato. Lo avverto che io sono soggetta ad orticarie, ho delle allergie... pensavo fosse utile che lo sapessero, magari anche la bambina poteva esserlo. Giovanna mi ha chiesto: “quanto dura l’intervento?”. Poi l’hanno addormentata, ed è l’ultima volta che l’ho vista viva».

 

Quando vi accorgete che qualcosa sta andando storto?

sala operatoria  imagessala operatoria images

Matteo: «Dopo un’ora e mezzo scendo, c’è il chirurgo sulla porta. Quella faccia, e chi se la dimentica... ho capito subito che la situazione era degenerata. Per me il processo è iniziato e finito lì, con quella faccia. Mi dice che l’operazione è andata benissimo, il resto malissimo. Il resto cosa? C’era un viavai di gente, in preda al panico non capivo, nessuno mi spiegava. Allora fermo il capo sala e gli urlo “dimmi la verità, dimmi la verità”. Lui mi fa sentire il bip della macchina chirurgica e mi dice che è il cuore di Giovanna che ancora batte. Poi, erano le 12.30 circa, esce Dauri, l’anestesista. Non l’avevo mai visto prima, si mette a 5 metri di distanza e mi dice che nella sua carriera aveva salvato molte vite, che era più dispiaciuto di me e che mi dovevo preparare al peggio».

 

Dopo quel giorno, qualcuno della clinica si è fatto vivo con voi?

 

Valentina: «Nessuno di quelli che erano in sala, né subito dopo la morte di mia figlia, né per i successivi otto mesi. Nessuno ha avuto il coraggio o la coscienza di venire a spiegare ai genitori di una bambina morta quello che è successo dalle 10 alle 13.40, da quando è cominciata l’ipossia a quando hanno cessato le manovre di rianimazione. Un buco nero di quasi quattro ore».

 

Matteo: «Anzi, ci sono arrivate delle lettere anonime che incolpavano alcuni dottori. Ecco, gli anonimi mi fanno più schifo degli altri che sono rimasti zitti».

 

Negli interventi chirurgici, anche i più semplici, c’è sempre un margine di rischio. Perché non siete convinti della buona fede di quei dottori?

Valentina: «Perché ci sono state troppe anomalie, troppe contraddizioni... ».

 

Ad esempio?

Matteo: «Non hanno fatto l’anamnesi a Giovanna prima di operarla. Dauri in un interrogatorio sostiene che il chirurgo lo aveva mandato da noi perché non sapeva su quale orecchio doveva intervenire. Nel corpo di mia figlia, poi, sono stati trovati dei farmaci e dei liquidi di cui non c’è traccia nella cartella clinica, praticamente vuota.

 

giovanna fatello giovanna fatello

Dauri inoltre, come dichiara l’altro anestesista Santilli davanti al pm, si è allontanato dalla sala tra le dieci e le dieci e mezza. Perché? E perché gli altri indagati hanno negato questa circostanza? Il macchinario che segnalava i parametri vitali era malfunzionante, ed è stato resettato il 31 marzo. Perché? Pure il saturimetro, che indica l’ossigenazione, era rotto. Perché la procura ha aspettato sette mesi per interrogare gli infermieri e il personale di sala? Non sto parlando da padre ferito e irragionevole, è tutto scritto negli atti dell’inchiesta».

 

La procura sta ancora lavorando, le indagini non sono chiuse. Cosa vi aspettate?

funerali giovanna fatellofunerali giovanna fatello

Matteo: «Guardi, io ero anche pronto a perdonare i dottori, perché tutti possono sbagliare. Dovevano venire da noi a spiegarci cosa era successo in quelle tre ore e quaranta, minuto dopo minuto, e chiederci scusa. Ma non si è visto nessuno. Allora vogliamo che sia un tribunale a stabilire chi ha sbagliato, perché ciò che ci è successo a noi non accada anche ad altri».

 

Valentina: «Ci dicano una volta per tutte come è morta Giovanna. Ho visto troppa omertà attorno alla nostra tragedia, e non è giusto».

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…

mediobanca mps alessandro melzi deril vittorio grilli francesco milleri gaetano caltagirone fabio corsico phillippe donnet alberto nagel

DAGOREPORT - AL GRAN CASINÒ DEL RISIKO BANCARIO, “LES JEUX SONT FAITS"? ESCE DAL TAVOLO DA GIOCO MILANO DI MEDIOBANCA, ADESSO COMANDA IL BANCO DI PALAZZO CHIGI, STARRING IL GRAN CROUPIER FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE – DAVVERO, ‘’RIEN NE VA PLUS”? MAI STARE TROPPO TRANQUILLI E CANTARE VITTORIA… IN ITALIA PUÒ SEMPRE SPUNTARE QUALCHE MALINTENZIONATO DECISO A GUASTARE LA FESTA DEI COMPAGNUCCI DELLA PARROCCHIETTA ROMANA - A PIAZZA AFFARI SI VOCIFERA SOTTO I BAFFI CHE FRA QUALCHE MESE, QUANDO I VINCITORI SI SARANNO SISTEMATI BEN BENE PER PORTARE A COMPIMENTO LA CONQUISTA DEL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI, NULLA POTRÀ VIETARE A UNA BANCA DI LANCIARE UN’OPA SU MPS, DOTATO COM’È DEL 13% DEL LEONE DI TRIESTE - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ PALAZZO CHIGI? POTRÀ TIRARE FUORI DAL CILINDRO DI NUOVO LE GOLDEN POWER “A TUTELA DEGLI INTERESSI NAZIONALI”, COME È ACCADUTO CON L’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM, CARO ALLA LEGA? – COME SONO RIUSCITI A DISINNESCARE LE AMBIZIONI DEL CEO DI MPS, LUIGINO LOVAGLIO…