dini faggiolini

“COLPA MIA, MI AMMAZZO” – IL MARITO FINISCE IN CELLA PER MAZZETTE, LA MOGLIE SI UCCIDE: “LA RESPONSABILE DI QUANTO ACCADUTO SONO IO” – ERA LEI (SOLO INDAGATA) A SOLLECITARE IL MARITO, FUNZIONARIO PUBBLICO, A RISCUOTERE DENARO, E A "FARSI RISPETTARE" DAGLI IMPRENDITORI AI QUALI BATTEVA CASSA- A INSOSPETTIRE GLI INVESTIGATORI L’ALTO TENORE DI VITA DELLA COPPIA…

Simona Pletto per “Libero Quotidiano”

 

«Colpa mia, mi uccido». Poche righe, lasciate all' alba prima di scavalcare una ringhiera e gettarsi nel vuoto da uno dei ponti che si affacciano sul fiume Metauro, a Urbania di Pesaro. Un volo di oltre trenta metri che ha messo fine, con l' impatto mortale nell' acqua, a qualsiasi rimorso, e ai sogni rincorsi di una bella vita.

RENATO DINI MARIA GRAZIA FAGGIOLINI

 

Maria Grazia Faggiolini, 45 anni, casalinga, indagata per un giro di mazzette per il quale era stato da poco arrestato il marito Renato Dini, 49 anni, funzionario pubblico dell' Unione Montana Alta Valle del Metauro, prima di lanciarsi nel precipizio ha posato nel sedile della sua Toyota Yaris un biglietto nel quale, giocando d' anticipo, si è formulata la sua sentenza: «La responsabile di quanto accaduto sono io». Così ha scritto più o meno in quel foglio rinvenuto dai carabinieri. La donna dunque non ha retto all' improvvisa sferzata del destino disegnata giovedì scorso, quando ha visto scattare le manette ai polsi del marito che proprio ieri pomeriggio ha ottenuto i domiciliari.

 

Da una vita fatta di agi, si è trovata addirittura a rischiare di finire in carcere. Il pm infatti anche per lei aveva chiesto l' arresto, ma il gip non lo aveva concesso perché, una volta rinchiuso il marito, da sola non avrebbe potuto reiterare il reato. Maria Grazia, infatti, secondo l' accusa (era indagata per gli stessi reati "in concorso morale" col marito), aveva un ruolo attivo negli affari illeciti finiti nell' inchiesta portata avanti dalla Guardia di Finanza.

 

APPALTI IN FAMIGLIA

suicidio MARIA GRAZIA FAGGIOLINI

Un' indagine che ha scoperchiato un giro di appalti pilotati alle ditte imprenditrici di amici dai quali il coniuge riceveva in cambio mazzette. A tradire la coppia, che non ha figli e risiede a Borgo Pace, in provincia di Pesaro, le tante e inequivocabili intercettazioni ambientali e telefoniche raccolte dalle Fiamme Gialle nei mesi d' indagine intitolata non a caso "appalti in famiglia", e che hanno preceduto l' arresto del funzionario.

 

Sempre secondo la procura di Urbino, era lei a sollecitare il marito a riscuotere denaro, e a "farsi rispettare" dagli imprenditori ai quali batteva cassa. Nelle conversazioni intercettate, era infatti proprio la moglie a stimolare la riscossione del denaro. Ed era sempre lei a chiedere l' esito delle "visite a domicilio" fatte ogni mese dal marito. Riferendosi a un imprenditore moroso, che doveva corrispondere anche 500 e 1000 euro al mese, spingeva il marito a prospettare conseguenze spiacevoli, ossia la mancata aggiudicazione di gare che non sarebbe più avvenuta «nemmeno se l' interessato avesse pianto».

RENATO DINI MARIA GRAZIA FAGGIOLINI

 

A insospettire i finanzieri, sarebbe stato l' alto tenore di vita della coppia. La stessa Maria Grazia era infatti solita postare sui social i suoi viaggi, i costosi acquisti. Un tenore difficile da mantenere da semplice casalinga con un solo stipendio del marito che guadagnava circa 2mila euro al mese. I profili sono stati subito cancellati, ma solo quelli.

 

Niente più favolosi soggiorni postati su Facebook, con decine di foto di deserti africani e mari tropicali, in un mondo paradisiaco che sembrava senza fine. Prima di finire al centro dell' inchiesta, con l' accusa di turbativa d' asta e induzione indebita. L' altro ieri mattina, la donna è uscita di casa per mettere una pietra tombale su tutto.

 

TRAGICA SCOPERTA

Poche ore dopo il volo, il gip interrogava nel carcere di Pesaro il marito, in quel momento all' oscuro di tutto. Il funzionario, si è difeso precisando che le sue non erano tangenti, ma pagamenti di consulenze che aveva fatto agli amici imprenditori. Al suo fianco, l' avvocato Giuliana Riberti, che poche ore dopo è dovuta tornare in carcere per annunciargli che sua moglie si era uccisa. «Si è mostrata sensibilità nei suoi confronti», da commentato, «almeno lì, con i suoi familiari, avrà modo di elaborare in un ambiente più tranquillo la sua disgrazia».

carabinieriRENATO DINI MARIA GRAZIA FAGGIOLINI

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…