MESSI MALE - INDAGATO PER NARCOTRAFFICO, ANZI NO: SUL PAPA’ DI MESSI SI GIOCA UNA PARTITA SPORCA PER COLPIRE IL FIGLIO LEO IN VISTA DEL MONDIALE BRASILEIRO?

Tony Damascelli per "Il Giornale"

Se i figli, dicono a Napoli, so' piezz'e core certi padri possono essere pezzi di altro. Al di là dell'accenno alla Mario Merola, qui si scrive di Jorge Messi che, insieme con la moglie Celia Maria Cuccittini, ha creato il più grande spettacolo calcistico del mondo, al secolo Lionel Andres Messi, detto Leo e basta.

Da qualche tempo Jorge, nome da repertorio argentino (anche papa Francesco porta questo nome, Jorge Mario Bergoglio), Jorge Messi, dicevo, è stato inserito nella lista degli indagati per riciclaggio di denaro sporco e droga. L'Unità centrale operativa della Guardia Civil spagnola ha svolto indagini nel mondo dei narcotrafficanti colombiani portando alla luce una incredibile attività: i colombiani organizzavano (organizzano) eventi di spettacolo di ogni tipo, tra questi anche di calcio, per lavare il denaro sporco e fare circolare droga, incassando denari freschi e, questi, puliti.

«Los Amigos de Messi» era lo slogan per allestire partite amichevoli alle quali partecipava ovviamente Leo insieme con altri calciatori spagnoli e del Barcellona, già sentiti dagli inquirenti: Dani Alves, Josè Manuel Pinto, Mascherano.

Tutti hanno detto di essere all'oscuro che dietro la convocazione e la partita ci fossero i narcotrafficanti e il Ministero dell'Interno spagnolo ieri ha smentito che Jorge Messi, il padre di Leo, sia coinvolto direttamente nella vicenda ma semplice testimone e garante della presenza del proprio figlio agli eventi. Radio serva, che esiste anche in Spagna, segnala che è incominciata la guerra sotterranea dei campioni del mondo contro il numero 1 argentino che, insieme con il brasiliano Neymar, tenterà di togliere il titolo ai detentori, le furie rosse di Vicente Del Bosque.

Si può fare di tutto pur di arrivare a fare saltare i nervi all'artista: prima una inchiesta sulla sua evasione fiscale multimilionaria, poi ridotta ai minimi termini e patteggiata, poi una storia di tradimenti amorosi con pornodive ma trattavasi di fotomontaggi parrocchiali, adesso il coinvolgimento della famiglia, del padre con tutti gli annessi più sgradevoli, la droga, il riciclaggio di denaro, i legami con i criminali colombiani: totale, Lionel Messi non è più il ragazzo della porta accanto, anzi lui e i parenti stretti sono da tenere alla larga.

Corre voce che l'argentino possa lasciare il Barcellona ma occorrerebbero almeno 200 milioni per sdoganare il fenomeno, tanto sta scritto nel contratto, non certo quello che venne firmato sul menù di un bar quando Lionel era un bambino prodigio con il fisico gracile ma i segnali del fuoriclasse.

Il triangolo giallo Spagna-Argentina-Colombia sta creando malumori tra i tifosi del Barcellona e godimento tra quelli del Real Madrid e della nazionale spagnola. Messi è attualmente fuori squadra per infortunio e anche questa serie imprevista di stop è stata interpretata dall'emittente di cui sopra, radio serva, come un segnale di allarme, la pulga , la pulce, si gratta dalla pelle la mala suerte e le voci schifose. Il calcio spagnolo vive ore telluriche. L'Unione europea ha messo sotto osservazione sette club: Real Madrid, Barcellona, Valencia, Athletic Bilbao, Osasuna, Elche e Hercules, tutti per avere ricevute aiuti illegali di Stato. Viva l'Italia.

 

JORGE E LEO MESSI JORGE E LEO MESSI VICENTE DEL BOSQUE vicente del bosqueneymar

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…