furti orologi a milano

LA "SCUOLA NAPOLETANA" SUPERATA DA QUELLA ALGERINA - A MILANO AUMENTANO I FURTI DI OROLOGI DA PARTE DI GANG DI GIOVANI NORDAFRICANI ORGANIZZATI IN BATTERIE DA TRE O QUATTRO PERSONE - IL MODUS OPERANDI È SEMPRE LO STESSO: SI APPOGGIANO AD ALBERGHI DI BASSA CATEGORIA E COLPISCONO PER ALCUNE SETTIMANE PER POI SPOSTARSI NEI DINTORNI DEI GRANDI HOTEL DI LUSSO - VIDEO

Cesare Giuzzi e Pierpaolo Lio per www.corriere.it

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L’ultimo colpo è di mercoledì sera, vicino a piazza San Babila. Un iraniano di 31 anni sta passeggiando nella Galleria Passarella quando viene avvicinato da due nordafricani. Fa solo in tempo a vederli sbucare e a ricordare di averli già notati poco prima, quando probabilmente avevano iniziato a «pedinarlo». Un paio di secondi e uno dei due gli blocca il braccio e sfila dal polso un Hublot da 6 mila euro.

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Poi la fuga a piedi lungo le vie del centro. Un copione già visto molte volte nelle ultime settimane. Il caso più clamoroso il primo luglio con lo scippo di un Richard Mille da 700 mila euro — praticamente il valore di un quadrilocale in centro — ai danni di un 58enne italiano in corso Venezia. Ma l’elenco è lungo tra Rolex e Patek Philippe sempre da decine di migliaia di euro di valore.

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In tutti i casi a colpire sono stati giovani nordafricani. Una novità dal punto di vista criminale perché per anni i furti e le rapine di orologi di lusso sono stati una specialità della scuola criminale napoletana. Ladri trasfertisti che salgono a Milano per pochi giorni, colpiscono in modo mirato e tornano a casa. Come testimoniato da decine di arresti eseguiti negli anni da polizia e carabinieri. Ora questo primato criminale, anche per la portata dei bottini, rischia di essere scalzato dalle nuove leve franco-algerine.

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Giovani organizzati in batterie da tre o quattro persone che si appoggiano ad alberghi di bassa categoria e colpiscono per alcune settimane (questo spiega l’escalation degli ultimi giorni) per poi spostarsi in altre località. Ma che lo fanno in modo particolarmente organizzato: quasi sempre a piedi, con un complice che attende in motorino, agendo nelle zone del Quadrilatero o nei dintorni dei grandi hotel di lusso. Puntano soprattutto turisti un po’ sprovveduti dopo brevi pedinamenti in strada.

 

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Un mese fa la polizia ha arrestato 4 algerini: uno accusato di aver rubato 3 Patek Philippe per un totale di mezzo milione e gli altri del furto di un Rolex Daytona da 40 mila euro. Orologi che contano su un commercio parallelo notevole, anche se «ricettati» perdono circa l’80 per cento del loro valore. Ma il mercato ufficiale bloccato, con tempi di attesa lunghissimi (per i Rolex) e una certa richiesta anche negli ambienti della malavita, li rendono facili da piazzare. In alcuni casi sono finiti in vendita online. Non affari per collezionisti, che pretendono scatola e orologio intonsi, ma perfetti per chi insegue la moda.

 

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Gli specialisti napoletani però non sono scomparsi. Agiscono lungo la circonvallazione, si muovono in scooter e puntano soprattutto automobilisti: un complice urta lo specchietto, quando l’automobilista abbassa il finestrino i rapinatori arrivano e strappano l’orologio. Si concentrano nei periodi di fiere e grandi eventi, quando è più facile trovare prede facoltose. Nella casistica ci sono anche gambiani e marocchini. Terreno di caccia corso Garibaldi e corso Como in piena notte. Prendono di mira i reduci dei locali della movida magari un po’ brilli: li circondano, un abbraccio e l’orologio sparisce.

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