milano cocaina

SCOPPIA LA BOMBA A MILANO! - L’INCHIESTA “THE HOLE” METTE IL NASO IN GIRI DI COCAINA E FESTINI IN CUI SONO COINVOLTI EX CONCORRENTI DEL “GRANDE FRATELLO”, PRESENTATORI TV, CHEF DEL CENTRO E MODELLE - GLI OLTRE 300 CHILI DI DROGA SEQUESTRATI SAREBBERO FINITI IN BUONA PARTE NEI LOCALI DELLA MOVIDA - I CONTATTI CON LA ‘NDRANGHETA, IL CAMPO ROM E IL BEAUTY CENTER COME ‘CENTRALE OPERATIVA’

milano inchiesta the hole 9

Da www.ilmessaggero.it

 

Cocaina, hashish, eroina. Un giro di droga milionario destinato a vip, professionisti e imprenditori. C'è un ex modella dell'Isola dei famosi, altre fotomodelle, personaggi dello spettacolo tra i clienti dei pusher che lavoravano per i trafficanti coinvolti nell'inchiesta del tribunale di Milano «The Hole», che giovedì ha portato a un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 23 persone.

 

GIEFFINI TRA I CLIENTI

milano inchiesta the hole 8

Tra i clienti noti risultano anche ex concorrenti del Grande Fratello, conduttori televisivi, la fidanzata di un ex tronista di Uomini e Donne, ristoratori e cuochi del centro, personaggi della moda. Gli oltre 300 chili di droga sequestrati dai carabinieri del Comando provinciale di Milano sarebbero finiti in buona parte nei locali della movida di Milano e consegnati a domicilio a modelle e vip, si legge chiaramente nell'ordinanza firmata dal gip Maria Vicidomini in un passaggio che riguarda la batteria di Giuseppe e Adalberto D'Aiello, due trafficanti addetti al «delivery» della droga.

 

milano inchiesta the hole 7

LA BATTERIA

«Alberto D'Aiello aveva una sua rete di spaccio e gestiva una "batteria" che agiva principalmente nel centro di Milano - spiegano i magistrati -. L'attività di spaccio iniziava nel pomeriggio, intorno alle 17.30/18.00, e terminava in tarda serata. Solo nel fine settimana l'attività si protraeva sino alle ore tre/quattro di notte, visto che la richiesta di droga aumentava in considerazione dell'elevato numero di clienti che raggiungevano i locali della movida milanese».

 

SIGILLI AL BEAUTY CENTER

milano inchiesta the hole 6

Oltre ai 23 arresti è stato disposto il sequestro del centro estetico «Beauty Center» di Cerro Maggiore (Milano), che le intercettazioni e gli appostamenti hanno dimostrato essere la base degli incontri per la gestione degli affari di droga tra i vari trafficanti. Il locale risulta ufficialmente intestato a Mattia Peitavino, ma si tratterebbe di un prestanome per conto di Massimo Rosi, trafficante arrestato il 9 maggio 2016 in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare del tribunale di Busto Arsizio.

 

LA 'NDRANGHETA

milano inchiesta the hole 5

Lì si sono incontrati in più occasioni i cugini Domenico e Antonio Barbaro (dell'omonimo clan di 'ndrangheta), attivi soprattutto nella zona di Cesano Boscone. Erano loro il collegamento con Antonio Agresta, 45enne originario di Platì già condannato come capo della Società di 'ndrangheta di Volpiano (Torino). I militari del comando provinciale di Milano hanno preso Agresta nel suo appartamento di Volpiano, e attualmente stava scontando una misura alternativa che gli consentiva di restare fuori dal carcere.

 

TRAFFICI INTERNAZIONALI E ROM

milano inchiesta the hole 4

Questo gli permetteva di gestire con maggiore facilità i suoi traffici di droga con i Barbaro dal Marocco con stoccaggio nei magazzini spagnoli di Durcal. Altro canale di approvvigionamento di droga di Michele Antonino era Giuseppe D'Aiello, trafficante 30enne di Maddaloni (Caserta) che era in contatto con Alan Spada, boss che dal carcere reggeva le fila del campo nomadi di via Negrotto attraverso la madre Teresa Sainovich.

 

IL "BUCO"

milano inchiesta the hole 3

L'indagine coordinata dal pm di Milano Luigi Luzi, è stata chiamata «The Hole» (il buco) dal nome con cui era conosciuta la piazza di spaccio organizzata in un complesso immobiliare in via Turati 40 a Bollate (Milano). I clienti passavano infatti attraverso un varco nella cancellata di cinta per raggiungere la casa del 41enne Michele Antonino e di sua madre Eleonora Franzoso (68 anni), oltre a quella dell'amica di famiglia Rosanna Pitino (58 anni) che abitava nell'appartamento di fronte.

 

DOVE TUTTO EBBE INIZIO

milano inchiesta the hole 2

Antonino è un personaggio centrale, è grazie a lui che i carabinieri del comando provinciale di Milano sono riusciti a risalire ai suoi fornitori, identificati nei fratelli Giuseppe e Alberto D'Aiello, Moreno Lamantea, Davide Cannone e i cugini Antonio e Domenico Barbaro, questi ultimi della omonima famiglia 'ndranghetista. Il punto di partenza è un'altra indagine, «The Mask», una vicenda legata ai rapinatori Davide Graziano e Yari Viotti, autori (tra le altre cose) di un colpo alla filiale Ubi Banca di Cornaredo in cui ferirono a colpi di arma da fuoco un carabiniere. Durante le perquisizioni nei loro box furono trovati un chilo di cocaina e uno di marijuana, gli approfondimenti sulla droga hanno consentito di aprire un nuovo filone che ha condotto ai protagonisti di «The Hole».

milano inchiesta the hole 1

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO