
A MILANO PER COSTRUIRE GRATTACIELI BISOGNAVA FAR PARTE DELLA “CRICCA” – DALLE 400 PAGINE DELL’INCHIESTA CHE STA TERREMOTANDO LA GIUNTA SALA, EMERGE IL CASO DELLA "TORRE CALVINO": IL PROGETTO FU PRESENTATO NEL 2020 E BOCCIATO DALLA COMMISSIONE PAESAGGISTICA. NEL 2021 LO STESSO PROGETTO VENNE “FIRMATO” DALL’ARCHITETTO ALESSANDRO SCANDURRA (ORA INDAGATO E PER CUI PM HANNO CHIESTO IL CARCERE), MEMBRO DELLA STESSA COMMISSIONE, CHE A QUEL PUNTO DISSE “SÌ” – PER GLI INQUIRENTI A MILANO C’ERA UN CONFINE TRA PROFESSIONISTI DI “SERIE A” E DI “SERIE B”, TRA CHI ANDAVA A SBATTERE CONTRO I PARERI E CHI AVEVA LA STRADA SPIANATA…
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo per “la Repubblica”
PROGETTO TORRE CALVINO A MILANO
L'architetto riceve l'incarico e propone il progetto per un grattacielo. Si chiama "Torre Calvino" e viene sottoposto al vaglio della Commissione per il paesaggio, che però lo boccia. Fra i "giudici" che dicono no al professionista c'è un altro architetto, che a sua volta riceve in mano l'incarico. Il parere diventa positivo: l'organo del Comune dice sì alla "Torre Futura".
Uno strano caso che si legge tra le 400 pagine con cui la procura chiede sei arresti nell'ambito della nuova inchiesta sull'urbanistica milanese. Non è la prima volta che succede.
Già in passato gli investigatori avevano sottolineato la differenza di risposte in base a chi presentava i progetti, arrivando a ipotizzare una sorta di confine tra professionisti di serie A e di serie B, tra chi andava a sbattere contro i pareri e chi aveva la strada spianata. E questo caso, per i pm, è particolarmente significativo delle «modalità patologiche» del lavoro della Commissione.
[...] un costruttore affida all'architetto il progetto per una torre che si chiamerà "Calvino", come l'omonima via a Milano. Gli esperti nominati dal Comune lo bocciano nel 2020: «Secondo loro il progetto era estraneo al riferimento del contesto presente nella zona e il linguaggio architettonico è stato giudicato troppo pretenzioso», racconta l'escluso agli investigatori.
Lo stesso costruttore decide allora di reclutare un altro architetto. Su chi ricade la scelta? Su Alessandro Scandurra, oggi indagato (per lui i pm hanno chiesto il carcere), membro della Commissione, tra coloro che avevano bocciato "Torre Calvino" («Esprime parere contrario»).
Il progetto in sostanza viene «traghettato» verso il suo studio. Il professionista escluso dice: «Tempo dopo ho saputo che il nuovo progetto di Scandurra è stato approvato dalla Commissione, a cui poi è seguita la presentazione di una Scia», cioè la famosa "segnalazione certificata di inizio attività", un permesso semplificato al centro delle principali contestazioni giudiziarie sull'urbanistica.
architetto Alessandro Scandurra
In effetti, il 20 maggio del 2021 la Commissione si riunisce un'altra volta ed esprime parere favorevole. In quel caso Scandurra si astiene e non vota. «Il subentro nella progettazione mi ha disturbato proprio in virtù della consapevolezza che fosse un membro della Commissione che mi aveva appena bocciato il progetto». E quello del vincitore com'era?
«Constato amaramente che i due pronunciamenti della Commissione sono di segno opposto seppur ritengo che anche il mio progetto avesse le stesse qualità che sono state accreditate a quello di Scandurra». […]
architetto Alessandro Scandurra
PROGETTO TORRE CALVINO A MILANO